In un articolo precedente ho argomentato perché ritengo che Bitcoin e, soprattutto, blockchain abbiano un potenziale intrinseco elevatissimo e rivoluzionario. Ma questo è il futuro. La situazione di oggi ha invece tutti i connotati di una gigantesca bolla speculativa che scoppierà presto, i cui prezzi sono totalmente disconnessi dalla realtà: vi spiego perché

In seguito ai commenti ricevuti su YouTube, ho pubblicato un secondo video di risposta. È disponibile in fondo alla pagina.

nota: questo articolo fa parte de La Guida Definitiva a Bitcoin. Per una trattazione strutturata del fenomeno "Bitcoin e criptovalute", con approfondimenti e guide pratiche adatte anche ai principianti, raccomandiamo di partire da lì:

» Leggi: Guida Definitiva a Bitcoin e criptovalute: cosa, quando, come comprare e tutto quello che devi sapere per iniziare in sicurezza

Che cos'è una "bolla speculativa"

Prima di cominciare, è bene rispondere ad una domanda: che cos'è una "bolla speculativa"? Per farlo, citiamo parte della voce dedicata su Wikipedia: una bolla speculativa è un'impennata di prezzo di un titolo che "si può ricondurre all'irrazionale (o razionale) euforia di soggetti economici convinti che una nuova industria, un nuovo prodotto, una nuova tecnologia potranno offrire cospicui guadagni e registrare una crescita senza precedenti. [...] La corsa all'acquisto provoca un aumento del prezzo che conferma, agli occhi di molti, la bontà della precedente previsione [...]. Questo stimola ulteriormente gli acquisti e quindi fa aumentare ancora una volta il prezzo.".

Quindi: una grande euforia nella quale tutti comprano, spingendo il prezzo verso l'alto e inducendo altri a comprare. Direi che è esattamente quanto succede con le criptovalute!

Bitcoin è bolla speculativa scoppierà presto (video)

La definizione, è bene precisarlo, non fa alcun riferimento alla "validità" o al "valore" intrinseco del bene, ma solo all'andamento del prezzo.

Le potenzialità di blockchain

Sono fermamente convinto del valore rivoluzionario di blockchain: consentire alle persone di raggiungere un consenso senza bisogno di intermediari è una novità assoluta non solo in ambito tecnologico, ma anche sociale.

Se adottata su larga scala, blockchain porterebbe alla ristrutturazione totale di molte istituzioni: non solo i governi perderebbero la capacità di stampare denaro in maniera selvaggia generando continua inflazione, ma assisteremo ad un drastico ridimensionamento dei poteri in mano alle banche, ai notai, ai gestori dei servizi di pagamento e carte di credito, a tutti i garanti e vari tipi di "passacarte" che, oltre a costituire un costo, complicano e rallentano i processi introducendo obblighi burocratici al limite del ridicolo.

Se è indubbio che le potenzialità ci siano eccome, la realtà dei fatti è che, oggi, nessuno sta usando davvero blockchain.

Posso pagare con Bitcoin?

Partiamo dalla sua implementazione più popolare, ovvero Bitcoin: quanti sono gli esercenti che accettano Bitcoin? La risposta è "talmente pochi" da fare notizia quando questo avviene.

Anzi: è proprio questo il motivo principale per cui la maggior parte dei negozi accetta Bitcoin: farsi pubblicità grazie all'eco mediatico che ne deriva... e persino questo sta lentamente svanendo, dato che, ormai, si tratta di un argomento trito e ritrito al quale la stampa non presta più attenzione

Bitcoin è bolla speculativa scoppierà presto (video)

Ma non è solo colpa degli esercenti. Chi possiede Bitcoin è, comprensibilmente, restio a spenderli nel mondo reale: nella continua speranza di un ulteriore apprezzamento, molti preferiscono conservarli per un orizzonte temporale indefinito o, magari, venderli sugli exchange al momento giusto per massimizzare i guadagni

Bitcoin è bolla speculativa scoppierà presto (video)

Ho citato Bitcoin in quanto criptovaluta a capitalizzazione maggiore, ma le cose non vanno certo meglio con Litecoin o tutte le altre monete orientate allo scambio di valore: gli esercenti che accettano una qualsiasi criptovaluta si contano sulle dita delle mani.

Ma facciamo un passo indietro e ricordiamo che, oggi, Paypal vale circa 90 miliardi di dollari. Si tratta di un business che funziona: il marchio è conosciuto un po' da tutti, e vi sono centinaia di migliaia di siti che lo accettano come modalità di pagamento. Complessivamente, genera un volume di transazioni per l'acquisto di beni e servizi che supera i 2 miliardi do dollari al trimestre, con una crescita annuale a doppia cifra percentuale. Conosciuto, adottato, usato: non fosse che l'azione è già piuttosto costosa (ha un rapporto prezzo/utili di circa 50), sarebbe un ottimo investimento!

Bitcoin è bolla speculativa scoppierà presto (video)

E Bitcoin? In un periodo di crisi come è stato il primo trimestre 2018, la capitalizzazione totale di Bitcoin è di 114 miliardi di dollari circa. A fronte di una differenza in positivo di quasi 25 miliardi di dollari, quante transazioni per beni e servizi reali genera Bitcoin? Praticamente zero. In quanti lo usano o, perlomeno, riconoscono il marchio? Non ho trovato sondaggi in merito, ma mi sento di affermare "molto pochi" o, comunque, "molti meno rispetto a Paypal".

Ovviamente Paypal e Bitcoin sono due servizi estremamente diversi ma, proprio per via del fatto che Bitcoin è qualcosa di completamente nuovo e rivoluzionario, è impossibile trovare un corrispondente realmente azzeccato con il quale confrontarlo.

Reputiamo che sia più sensato un confronto con Bitcoin-Visa rispetto a Bitcoin-Paypal? Ebbene: Visa è un colosso da 270 miliardi di dollari. Bitcoin varrebbe dunque il 40% di Visa! Vogliamo confrontare il numero di pagamenti effettuati online e offline tramite Visa con quelli di Bitcoin? Meglio di no, perché rimarremmo lontani anni luce dall'equivalente 40%

Bitcoin è bolla speculativa scoppierà presto (video)

Bitcoin vale dunque quasi come metà Visa, ed il 25% circa in più di Paypal pur processando praticamente zero transazioni per beni e servizi? Proprio questo aspetto è, a mio avviso, un campanello d'allarme assordante: il prezzo di Bitcoin è altissimo, a fronte di un'adozione prossima allo zero.

Un deposito di valore... instabile

Possiamo allora argomentare che Bitcoin sia un "deposito di valore" e andrebbe dunque considerato come "oro" piuttosto che come un "metodo di pagamento".

Indubbiamente, Bitcoin ha molte caratteristiche intrinseche che lo rendono adatto allo scopo: è perfettamente e facilmente divisibile, banale da trasportare, immagazzinare e movimentare. Inoltre, è matematicamente infalsificabile e disponibile in una quantità limitata, aspetto che lo rende resistente all'inflazione. Inoltre, come già argomentato, qualsiasi bene può essere un "deposito di valore" se alle spalle vi è una comunità forte di persone disposta a pagare per averlo

» Leggi: Bitcoin è una truffa, un Ponzi oppure la rivoluzione del denaro? (video)

Bitcoin è bolla speculativa scoppierà presto (video)

Il problema è proprio che questa "comunità" potrebbe non essere sufficientemente ampia: molti di coloro che si interessano alle criptovalute oggi sono interessati unicamente al profitto sul breve termine (lo si desume dalla conoscenza minima dello strumento che dilaga nei gruppi Facebook). Tantissimi altri hanno abbandonato in seguito alla caduta verticale di prezzo di inizio 2018.

Insomma: sì, tecnicamente, Bitcoin è un ottimo deposito di valore. Ma, nella pratica, vi è solo una ristretta comunità di utenti a garantirne il prezzo. Detta nicchia è relativamente ampia, ma tende a contrarsi rapidamente nei periodi difficili: un deposito di valore riconosciuto come l'oro, al contrario, è sì soggetto all'andamento del mercato, ma tende a mostrare una volatilità nettamente inferiore.

Dove sono i Servizi "reali"?

Volendosi allontanare dalle criptovalute rivolte ai pagamenti per spostarsi su quelle tecnologiche, le cose non vanno meglio.

Sulla carta, piattaforme come Ethereum, Neo, Ark o Nuls sono fenomenali: offrono infatti agli sviluppatori tutto quello che serve per realizzare rapidamente progetti e servizi basati su blockchain. Gli ultimi tre, addirittura, permettono di utilizzare i più popolari linguaggi di programmazione (C#, Javascript, Python ecc.), rimuovendo persino la difficoltà di dover imparare un metodo tutto nuovo e molto ostico quale è il Solidity richiesto da Ethereum.

Ma, in concreto, quali progetti possiamo citare che, basandosi su di esse, abbiano realmente raggiunto un buon successo di pubblico e che vengano concretamente utilizzate ogni giorno? Tutto quello che ho visto fino ad ora è la generazione di altre criptovalute, o progetti di nicchia che difficilmente raggiungeranno il grande pubblico: Basic Attention Token ci sta provando, Substratum anche, Oyster Pearl mira a sostituire Dropbox... ma l'adozione è prossima allo zero, e ad appannaggio di una ristretta nicchia di appassionati o tester

Bitcoin è bolla speculativa scoppierà presto (video)

Cito come significativo il caso Steemit: si tratta di una piattaforma di blogging che raccoglie un buon volume di traffico (è fra i primi 2.000 siti a livello mondiale) e una piccola comunità piuttosto interattiva. Ma manca completamente di un modello di business che consenta la monetizzazione a medio-lungo termine: non solo Steemit non guadagna nemmeno un centesimo (non vi sono né pubblicità, né abbonamenti a pagamento), ma continua a retribuire gli autori dei post tramite le monete Steem stesse. In definitiva: uno dei pochissimi progetti con un traino reale è un sistema a circolo vizioso, completamente sganciato dall'economia reale e che ha tutti i connotati di uno schema Ponzi (involontario, probabilmente, ma tant'è).

Tornando al quadro generale, notiamo che centinaia di criptovalute e progetti connessi hanno capitalizzazioni degne di aziende dal fatturato multi-milionario nonostante non abbiano oggi alcuna penetrazione nel mercato reale. Capisco che la finanza si basi sull'aspettativa di utili futuri e non su quelli attuali, ma la disconnessione dalla realtà è qui eccessiva!

Blockchain quando non serve blockchain

Un ennesimo campanello di allarme viene dal fatto che vi sono troppi progetti legati al mondo delle criptovalute che, in verità, funzionerebbero benissimo (se non meglio) con una infrastruttura tecnologica tradizionale. Ma vengono comunque lanciati su blockchain e con token proprietari, probabilmente con l'unico scopo di raccogliere denaro (reale) dagli investitori tramite l'"hype" generato cavalcando la moda del momento.

Revain è un esempio recente di questa "deriva": mira a risolvere il problema della falsificazione delle review ai prodotti acquistati da parte dei clienti e alla pratica di affossare quelle negative per non penalizzare le vendite. In che modo? Con la blockchain, ovviamente! Ma, trattandosi di una questione "sociale", e non "tecnologica", come può essere questa la risposta corretta?

Bitcoin è bolla speculativa scoppierà presto (video)

Al di là del caso specifico, è preoccupante il fatto che questo approccio continui a funzionare molto bene: sembra che basti appiccicare la parola "blockchain" a qualsiasi idea strampalata per raccogliere milioni di dollari di fondi!

Andando oltre: molte altre monete, semplicemente, non hanno ragioni tecniche di esistere:

  • Dogecoin è un progetto nato per scherno, il cui codice non viene aggiornato da anni e svolge grossomodo lo stesso compito del più performante Bitcoin. Ciò nonostante, è nella "top 50" con una capitalizzazione totale superiore ai 300 milioni di dollari
  • Il già citato Steemit potrebbe pagare in Bitcoin, invece che in moneta STEEM (se solo avesse un modello di business reale!)
  • Dentacoin si rivolge ad un mercato talmente specifico che non è chiaro come possa funzionare su larga scala: ci si aspetta veramente che le persone usino Dentacoin per i denti, un ipotetico Polmocoin per influenza e problemi respiratori, Cuorecoin per i cardiopatici, Neurocoin per i disturbi neurologici e via dicendo?

Ho preso tre esempi a caso, ma la lista di progetti che potrebbe funzionare utilizzando il classico Bitcoin come moneta è davvero infinita

» Leggi: Evitale! 5 criptovalute da non-comprare (secondo me)

Bitcoin è bolla speculativa scoppierà presto (video) - peggiori criptovalute spotlight

È ancora tutto troppo difficile

Il mercato delle criptovalute ha una capitalizzazione totale che oscilla fra i 200 gli 830 miliardi di dollari circa (picco di fine 2017). È una bella sommetta, non c'è che dire.

Non insisto ulteriormente sul fatto che, a fronte di tutto questo capitale, non vi sia una reale adozione proporzionata. Ma è significativo il fatto che tutto il sistema sia ancora estremamente difficile da utilizzare per le persone comuni, aspetto che certo non fa ben sperare per un'aumento della pervasività nel breve periodo.

Attenzione bene: con "persone comuni" non intendo gli appassionati di informatica o i giovani professionisti e studenti che hanno a che fare con Windows, Internet e software vari tutti i giorni. Per loro, i sistemi attuali sono sufficienti. Intendo invece le tante persone che hanno lavori tradizionali, che usano Internet al più per guardare YouTube, Facebook, WhatsApp e, quando va bene, lavorano con la posta elettronica. Per questa classe di utenti, le criptovalute sono ancora troppo difficili da usare

Bitcoin è bolla speculativa scoppierà presto (video)

Binance, tanto per citare una complessità, non permette ancora di acquistare criptovalute con carta di credito: considerato l'enorme business aggiuntivo che si genererebbe non è una mancanza di interesse, quanto più un chiaro segnale di quanto sia difficile, anche per gli operatori di settore, attivare certe meccaniche.

» Leggi anche: Strategia per guadagnare con le criptovalute su Binance: video guida agli ordini limite "dip buy" con Bitcoin e Ethereum

Dall'altro canto abbiamo Coinbase: qui è semplice semplice acquistare e conservare online alcune monete (pochissime, in realtà, un altro segnale delle difficoltà tecnologiche attualmente presenti). Ma la storia ci ha dimostrato che gli exchange vengono craccati periodicamente, e lasciare i propri averi su un sito gestito da terzi è dunque un enorme azzardo

» Leggi anche: Guida completa ai wallet offline: come conservare le criptovalute sul PC e prevenire furti (portafogli Bitcoin, Ethereum, Litecoin)

Ecco dunque che, per l'utente che voglia spostare i propri averi in locale, inizia un patema fatto di wallet distinti per ogni moneta, onere di conservare e realizzare il backup delle chiavi private (la maggioranza delle persone che conoscono non fa nemmeno il backup dei propri PC!), rischio di furto tramite malware e via dicendo

Bitcoin è bolla speculativa scoppierà presto (video)

Exodus è una delle poche, lodevoli aziende che sta lavorando per rimuovere molte di queste barriere, ma il loro altrimenti ottimo wallet ancora non supporta nemmeno tutte le prime 20 monete più popolari

» Leggi anche: Portafogli per criptovalute: guida a Exodus, il wallet offline multi-valuta

I più cauti acquistano un wallet hardware USB, ma non possiamo aspettarci che una fetta rilevante della popolazione sia disposta a spendere quasi 100 € per questi device quando, magari, deve conservare cifre praticamente equivalenti o di poco superiori: 100 € su 1.000 € costituiscono il 10% del totale. Una bella "tassa", non c'è che dire!

» Leggi: Quanto investire in Bitcoin? 100 €, 500 €, 1.000 €? (video)

Tanto per mettere le cose in prospettiva: quante persone si registrerebbero a Paypal se fosse richiesto di pagare anche solo 10 € in anticipo?

Conclusioni

In questo articolo ho esposto le ragioni per le quali credo che quella delle criptovalute sia una enorme bolla speculativa. In sostanza: le potenzialità rivoluzionarie ci sono tutte, ma sono fortemente convinto che il prezzo odierno di Bitcoin e soci sia iperbolicamente più alto di quello che dovrebbe essere se consideriamo:

  1. la penetrazione pressoché nulla presso il grande pubblico
  2. l'accettazione prossima allo zero presso gli esercenti
  3. la mancanza di progetti realmente utilizzabili nella vita di tutti i giorni

Ciò non significa che le criptovalute non possano essere un eccellente investimento per il futuro, ma chi stesse pensando di acquistare solo per diventare ricco rapidamente dovrebbe certamente rivalutare la situazione.

Risposte ai commenti

In seguito ai commenti ricevuti su YouTube, ho pubblicato un secondo video di risposta: