È il grande dubbio di tutti gli smanettoni in procinto di diplomarsi alle scuole superiori: è meglio laurearsi in informatica oppure entrare immediatamente nel mondo del lavoro? in questo articolo offro qualche suggerimento per prendere una decisione

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La scelta "migliore"

Se volete un consiglio "secco", eccolo qui: laureatevi in informatica mentre lavorate.

Questo approccio, a mio modesto avviso, è quello ottimale perché consente di non trovarsi "allo sbaraglio" una volta completato il ciclo di studi accademico: chi posticipa l'entrata nel mondo del lavoro per laurearsi finisce per accumulare zero esperienza professionale a curriculum, circostanza che preclude l'accesso alle molte aziende che, appunto, non accettano candidati che non abbiano già lavorato in precedenza.

Allo stesso tempo, credo sia importante anche ottenere la laurea: giustamente o meno che sia (non entro nel merito), le posizioni dirigenziali sono riservate a chi possieda il titolo accademico e, comunque, conseguire la laurea significa mettersi al riparo da risposte del datore di lavoro sulla falsariga di "non possiamo concedere aumenti di retribuzione/di posizione ad un non-laureato". Aver completato l'università consente, inoltre, di rispondere agli annunci di lavoro rivolti espressamente ai soli laureati e di non partire svantaggiati in caso ci si trovi in competizione con molteplici candidati per il medesimo posto.

L'importante, però, è iniziare con un lavoro attinente! un apprendistato o part-time come programmatore o sistemista junior è la scelta ottimale per tutti coloro che aspirino ad una posizione tecnica, mentre impiegarsi come forza vendita o prevendita in un'azienda del settore IT è indicato per chi aspiri a lavorare con l'informatica pur senza spaccare il bit. Qualora non si fosse così fortunati da rintracciare posizioni vacanti di questo tipo, credo che il ruolo di tecnico presso i negozi di assistenza specializzata sia estremamente utile, sia come esperienza da inserire a curriculum, sia per l'aspetto più propriamente formativo.

L'informatica non è "usare il tablet"

La prima cosa da capire prima di iscrivervi alla facoltà di informatica è questa: mi piace sul serio la vera informatica?

La risposta "sì, mi piace davvero" potrebbe giungere troppo facilmente dai lettori di un sito focalizzato sull'argomento come è TurboLab.it. In realtà, è una domanda più difficile di quanto potrebbe sembrare, ma è anche uno dei capisaldi per comprendere se la laurea in informatica faccia per voi o meno.

Se vi definite "uno smanettone" perché avete installato 1.000 app sul tablet, trascorrete ore su YouTube e Facebook, aggiornate i programmi installati sul PC tutti i giorni e conoscete a menadito i siti per scaricare musica e video a scrocco.. siete fuori strada. Sì, siete l'esperto fra i vostri amici e indubbiamente un utente più avanzato della media, ma non vi definirei uno a cui piace davvero la materia. Semplicemente, vi piace utilizzare l'informatica.

Al contrario, se siete il tipo di persona che rimuove i virus manualmente dal PC dei conoscenti cancellando i file giusti, scrive di proprio pugno programmini o semplici script, trova piacevole capire e individuare soluzioni ai problemi degli altri, vuole comprendere il funzionamento delle tecnologie hardware/software che utilizza quotidianamente o, addirittura!, riesce a cogliere quale errore ci sia alla base di problemi di sicurezza come Heartbleed... allora sì, vi piace sul serio la vera informatica e avete lo spirito giusto per entrare in facoltà.

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La facoltà di informatica non fa per voi se...

Più in generale, il modo dell'informatica (di cui la facoltà è la porta principale) richiede che chi ne vuole far parte sia pronti.... anzi, ami!studiare guide e manuali, sperimentare, provare, comprendere e creare. Non è una facoltà per chi si fermi alla superficialità dei concetti, insomma.

Non pensate, inoltre, che sia un posto adatto per chi parte con l'idea di diventare "solo un programmatore", "solo un sistemista", "solo uno specialista di hardware", "solo un amministratore di database" o, in generale, un professionista ben delineato. La facoltà richiede di assimilare i fondamenti di ognuna delle figure citate, e molte altre ancora (comprese alcune molto meno emozionanti come quelle legate al calcolo numerico).

Non imparerete "Photoshop": imparerete a crearlo

Ricordo sempre con piacere una battuta di un docente durante l'incontro di orientamento pre-iscrizione. Alla domanda "ci insegnerete a creare grafica con Adobe Photoshop?", la risposta fu molto secca: "No, ma vi insegneremo a creare Photoshop".

La replica non va presa alla lettera (Photoshop è un software complesso la cui realizzazione ha richiesto anni di lavoro da parte di un team di programmatori) ma il concetto generale è assolutamente corretto: alla facoltà non imparerete né ad usare programmi o sistemi operativi specifici, né acquisirete conoscenze direttamente spendibili sul sul campo.

Piuttosto, prenderete a modello il protocollo TCP/IP per assimilare il metodo con cui i padri fondatori abbiano ottenuto una comunicazione affidabile utilizzando un canale non-affidabile, realizzerete un piccolo compilatore per capire come avviene il processo che trasforma il codice sorgente in un eseguibile, realizzerete micro-applicazioni videoludice senza interfaccia grafica solo per vedere come si affrontano vari problemi.

Ma non è finita: in uno dei corsi che più mi ha affascinato, ho toccato con mano l'accesso diretto alle locazioni di memoria, ricevendo il classico segmentation fault tentando di raggiungere aree già utilizzate da altri programmi. Parallelamente, ho creato software affetti da memory leak, ovvero il difetto in cui si consuma tutta la RAM a disposizione dimenticando di rilasciarla.

Ho anche imparato a progettare basi di dati articolate, analizzare il modello client-server che ci permette di ricevere le pagine web e a valutare la complessità computazionale degli algoritmi.

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L'università non vi insegnerà il mestiere

Quanto esposto al paragrafo precedente dovrebbe avervi chiarito un concetto generale: non pensate di sviluppare competenze adeguate al mondo professionale seguendo i corsi della facoltà di informatica.

Una volta raggiunta la laurea sarete in grado di progettare, pensare, studiare e capire l'informatica.. ma, seguendo unicamente i corsi, non avrete acquisito le competenze complementari per risultare realmente produttivi. Anche per questo motivo raccomandavo in apertura di affiancare all'attività accademica un lavoretto attinente: vi permetterà di colmare la lacuna di praticità del solo corso di studi.

C'è tanta matematica

Se volete ottenere la laurea in informatica, preparatevi a superare anche esami di matematica piuttosto "pura" e slegata dal contesto specifico (tutti esclamano almeno una volta "e questo cosa cavolo c'entra con il computer?!?"). Questi esami non sono molti, ma fra Analisi I e II, Matematica discreta, Analisi numericaCalcolo delle probabilità e statistica e alcuni altri, avrete di che non-divertivi...

Si tratta di prove non certo banali (e che, nel mio caso, sono state responsabili di un paio d'anni di ritardo nel completamento del corso...) ma con un po' di buona volontà, qualche ripetizione e gli amici giusti con cui fare gruppo (non preoccupatevi: li incontrerete là!) non sono nulla di realmente insuperabile. Parola di uno che, ve l'assicuro, incontra difficoltà già con l'aritmetica di base...

Seni, coseni, derivate ed integrali sono un po' tutto quello di cui stiamo parlando (oltre ad alcune operazioni con grosse matrici che, in realtà, si riducono a moltiplicare e dividere numeri fra loro...): se, quindi, siete usciti dal liceo scientifico con una buona preparazione su calcolo infinitesimale e trigonometria, non dovreste incontrare alcun difficoltà (mi spingo a dire che, se andavate bene con la matematica del 5° anno di liceo scientifico, probabilmente preparerete alcuni esami "ripassando"). Al contrario, se provenite da un istituto tecnico dovrete applicarvi un po' di più, ma nulla di davvero preoccupante.

Insomma: se siete decisi a procedere con il corso di studi in informatica, non lasciate che sia la matematica a farvi desistere.

La tua esperienza...?

Le varie esperienze possono essere preziose per aiutare gli amici neo-diplomati a scegliere. I commenti qui sotto sono a disposizione di tutti per raccontare la propria storia. Grazie!