Qual è il migliore smartphone che posso comprare a novembre/dicembre 2019? Quale smartphone mi consigliate entro i 300 €? Sono indubbiamente queste la domande che si leggono più spesso nei gruppi di discussione a tema e che gli smanettoni ricevono dagli amici. Ebbene: per rispondere in modo definitivo ho investito oltre 60 ore fra recensioni degli esperti, opinioni dei clienti su Amazon ed esperienze dirette con alcuni "top" di gamma. Ho poi concentrato il tutto in poche, semplici raccomandazioni chiare e dirette. Vediamo allora qual è il migliore smartphone del 2019 per ogni tipologia d'utenza e fascia di prezzo.

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Il migliore smartphone 2019: OnePlus 7T (443 €)

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Se non volete perdere tempo ulteriormente e state leggendo questo articolo solo per avere un consiglio in merito a quale smartphone Android comprare a fine 2019 eccovi serviti: OnePlus 7T è il miglior smartphone del momento. Davvero: se mi incontrate per strada e mi chiedete quale telefono acquistare in questo momento vi rispondo "OnePlus 7T" senza pensarci due volte.

È la prima volta, negli oltre 5 anni in cui curo questa guida, che eleggo come primissima scelta un telefono da oltre 400 €. Il motivo è presto detto: OnePlus 7T li vale tutti, e compete testa-a-testa con apparecchi dal prezzo quasi doppio.

Lo schermo è un bellissimo AMOLED da 6.55", 1080×2400 pixel (402 PPI, formato "allungato" 20:9) certificato HDR10+. Ma la caratteristica che lo pone una spanna sopra agli altri è la frequenza di aggiornamento (refresh rate) a 90 Hz, grazie al quale la reattività e fluidità delle schermate in movimento è visibilmente superiore.

Il corpo ha cornici estremamente ridotte e l'incavo in alto è piccolo quanto basta per per esporre la fotocamera frontale. Il lettore di impronte digitali è invisibile, sotto allo schermo.

Per quanto riguarda il processore, troviamo Snapdragon 855+: si tratta di un octa-core con velocità massima di 2.96 GHz, affiancato da 8 GB di RAM LPDDR4X e GPU Adreno 640. Al momento in cui scrivo, si tratta della configurazione hardware di punta: non esiste nulla di superiore in circolazione, perlomeno per quanto riguarda gli smartphone Android.

Il taglio base che consiglio offre 128 GB di spazio d'archiviazione nel veloce formato UFS 3.0. Sono semplicemente "troppi" anche per i più esigenti! D'altro canto, non si può ripiegare sulla schedina SD aggiuntiva nell'improbabile caso in cui esaurissimo lo spazio: OnePlus 7T non offre infatti lo slot microSD.

La fotocamera principale è composta da 3 obbiettivi: il principale, da 48 Megapixel con apertura f/1.6 stabilizzatore ottico (OIS) ed elettronico (EIS), il "tele" (12 Megapixel a f/2.2) e il grandangolo da 16 Megapixel a f/2.2 con campo visivo da 117°. Registra video a risoluzione 4K fino a 64 FPS o, addirittura, fino a 960 FPS a risoluzione 720P per ottenere il super-rallentatore. Specifiche e numeroni a parte: la fotocamera è diverse spanne sopra ai modelli di fascia media, ma perde la sfida contro iPhone, Google Pixel, Samsung Galaxy eccetera. Questo non significa che la qualità non sia davvero molto soddisfacente per la maggior parte di noi, persino in condizioni di scarsa illuminazione, ma gli esperti di fotografia e i professionisti del settore vorranno valutare questo aspetto.

La batteria è da 3.800 mAh, e grazie al caricatore rapido proprietario (Warp charge 30T) si riempie da zero a 70% in soli 30 minuti. Facendo "il pieno" si copre agevolmente la giornata anche a fronte di un utilizzo molto intenso.

La porta per ricarica e trasferimento dati è USB type-C, ma manca l'ingresso jack 3.5" per cuffie e auricolari tradizionali, collegabili dunque solo tramite adattatore.

OnePlus monta OxygenOS, una declinazione personalizzata di Android 10. Le modifiche sono "leggere" e poco invasive: si parla generalmente di qualche opzione o menu in più qua e là, e solo un'occhio esperto riesce a riconoscere che non si tratta di un Android "puro". In altre parole: siamo lontanissimi dagli stravolgimenti incomprensibili applicati dalle skin proprietarie imposte da altri produttori, e OxygenOS è indubbiamente l'ambiente Android più gradevole nel quale lavorare, al pari del software pulito offerto dai Pixel di Google.

OnePlus ha migliorato moltissimo le proprie performance per quanto riguarda la distribuzione degli aggiornamenti negli ultimi anni. Possiamo dunque aspettarci il rilascio delle patch di sicurezza più o meno mensilmente e degli upgrade alle nuove versioni di Android per circa due anni.

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Migliore smartphone di fascia media: Xiaomi Mi 9T Pro (335 €)

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Sul finire del 2019, il rapporto prezzo/prestazioni di OnePlus 7T è imbattibile. Capisco però che non tutti siano disposti a spendere 450 € per uno smartphone. A coloro che dispongano di un budget inferiore, suggerisco dunque Xiaomi Mi 9T Pro.

Questo apparecchio costa oltre 100 € in meno, cifra che si rispecchia perfettamente nella componentistica utilizzata. Prima di trattarla, vale però la pena di citare l'elemento peggiorativo principale che mi ha impedito di raccomandare questo apparecchio come "prima scelta": Xiaomi Mi 9T Pro monta la pesante ed invasiva skin "MIUI", che stravolge molti aspetti di Android forzando comportamenti potenzialmente indesiderati. Si spazia dall'assenza del cassetto per le app (tutte le applicazioni sono aggiunte direttamente alla schermata Home) alla modifica di molte icone e menu di sistema, fino alla presenza di app duplicate e non-disinstallabili. In passato erano frequenti i problemi con la visualizzazione delle notifiche, ma ora parrebbe essere stato risolto.

Coloro che non si formalizzino o, addirittura, amino le modifiche introdotte da MIUI troveranno però in questo smartphone una soluzione eccellente. Si parte dal display, Super AMOLED da 6.39", 1080×2340 pixel (403 PPI, formato "allungato" 19.5:9). Sfortunatamente è un classico pannello a 60 Hz, e quindi perdiamo la fluidità dei 90 Hz, ma, in compenso, ricopre tutta la superficie anteriore: le cornici in plastica sono minime ed è stato rimosso l'incavo per la cam frontale, che qui è "a scomparsa" ed esce dall'alto in modo motorizzato solo alla bisogna.

Il lettore di impronte digitali è invisibile, sotto allo schermo.

Il cuore del sistema è uno Snapdragon 855. La mancanza del "+" significa che è il modello precedente, dalle frequenza di clock leggermente più basse, ma le differenze sono minime ed ha comunque potenza in abbondanza, risultando di gran lunga superiore a tutte le altre soluzioni attualmente in circolazione nella stessa fascia di prezzo. I 6 GB di RAM in dotazione sono più che adeguati e difficilmente avvertiremo la differenza rispetto ad un modello con 8 GB.

I 64 GB di spazio per l'archiviazione dovrebbero essere sufficienti un po' per tutti. Attenzione però al fatto che non è presente lo slot microSD.

La fotocamera è composta da tre obbiettivi: 48 / 5 / 13 Megapixel a f/1.75, f/2.4, f/2.4. Manca però la stabilizzazione OIS, che contribuisce in maniera importante ad evitare l'effetto "mosso". L'ottica principale può essere utilizzata sia per catturare foto a 48 Megapixel sia per combinare i segnali in una più dettagliata e qualitativa immagine da 12 Megapixel. Per quanto riguarda il video, si registra fino a 4K, 60 FPS. Per gli amanti del rallentatore, si arriva a 960 FPS, ma solo scendendo a risoluzione 720P. Anche in questo caso, il risultato finale è sicuramente molto buono e di sicuro gradimento un po' per tutti, sebbene la differenza di qualità rispetto ai top di gamma da 700 € e più rimanga innegabile.

La capacità della batteria è dichiarata fra 4.000 mAh e 3.900 mAh e supporta la ricarica rapida a 27 Watt tramite la porta USB type-C. Sfortunatamente, la confezione di vendita include solo il più lento caricatore a 18 W. Ad ogni modo: la capacità è ben proporzionata e difficilmente incontreremo difficoltà a coprire tutta la giornata.

Xiaomi ha mantenuto su questo modello il jack audio da 3.5". Potremo dunque collegare cuffie e auricolari senza adattatori.

Mi 9T Pro esce di fabbrica con Android 9, ma l'aggiornamento alla versione 10 è già disponibile.

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Alternativa di fascia media: Samsung Galaxy A70 (318 €)

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Xiaomi Mi 9T Pro è un ottimo smartphone e nessuno vi si avvicina in questa fascia di prezzo. Ma so che molti utenti non amano il brand "Xiaomi" e/o proprio non sopportano l'interfaccia MIUI. A costoro, suggerisco Samsung Galaxy A70. La componentistica è inferiore nonostante il prezzo grossomodo equivalente, ma ai detrattori di Xiaomi questo probabilmente non importa.

È la prima volta che suggerisco uno smartphone Samsung in questa guida. In passato, infatti, la serie "Galaxy A" aveva prezzi troppo elevati per quanto offriva. Oggi, invece, la situazione è drasticamente cambiata e apparecchi come A70 costituiscono buone scelte per la fascia media.

Si parte dal display. Samsung Galaxy A70 monta un SuperAMOLED da 6.7", 1080×2400 pixel (403 PPI, formato "allungato" 20:9). È davvero ottimo, e solo fino a poco tempo fa la tecnologia AMOLED era riservata alla fascia di prezzo superiore.

Il processore è uno Snapdragon 675, octa-core di cui due a 2.0 GHz e sei a fino a 1.7 GHz. Si tratta di un modello di fascia media, ma che risulta comunque all'altezza un po' in tutte le situazioni d'uso quotidiano. Solo nelle attività di gaming particolarmente spinto noteremo qualche rallentamento per via della GPU piuttosto debole. Nessun problema, invece, con giochi e giochini "casual". I 6 GB di RAM a disposizione sono adeguati per l'uso tipico.

Lo spazio di archiviazione a bordo è di 128 GB. Difficile riempirli tutti ma, così fosse, si potrà sempre ripiegare sul lettore microSD: sono supportate le schedine con capacità fino a 512 GB.

Anche qui, la fotocamera è composta da 3 obbiettivi: 32 / 5 / 8 Megapixel a f/1.7, f/2.2, f/2.2. Manca però la stabilizzazione OIS. In compenso, i video possono essere registrati anche in 4K, 30 FPS oppure fullHD fino a 240 FPS. Numeri a parte: la qualità degli scatti è il principale tallone d'Achille di questo apparecchio e di molti altri nella stessa fascia di prezzo. Le immagini risultano più che buone all'aperto e in condizioni di ottima illuminazione, ma la qualità scende rapidamente insieme alla quantità di luce disponibile.

La batteria gigante da 4.500 mAh copre la giornata senza problemi anche a fronte di un uso molto inteso, e si ricarica tramite il connettore USB type-C in modalità "Fast charging". Il jack audio da 3.5 mm è stato mantenuto.

Galaxy A70 monta Android 9.0 (penultima versione) con la skin "One UI", la nuova personalizzazione di Samsung che risulta meno invasiva rispetto alle iterazioni precedenti. Android "puro" rimane altamente preferibile, ma One UI è comunque tollerabile in questa fascia di prezzo.

Gli aggiornamenti, purtroppo, sono un'incognita. Ci si aspetta che Android 10 arrivi nel corso del 2020, ma da lì in poi è meglio non avere troppe aspettative.

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Il migliore smartphone economico: Xiaomi Mi 9 Lite (244 €) oppure Samsung Galaxy A50 (256 €)

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A chi volesse scendere ulteriormente con il prezzo consiglio i rispettivi modelli "inferiori" dei due apparecchi di fascia media appena citati.

La mia preferenza va a Xiaomi Mi 9 Lite. Per 244 € ci portiamo a casa uno schermo Super AMOLED da 6.39" a 1080×2340 pixel con Snapdragon 710 (leggermente superiore persino a quello impiegato nel più costoso Samsung A70, dunque) e 6 GB di RAM. Rispetto a Mi 9T Pro guadagna il lettore di schedine microSD, ma perde la fotocamera frontale motorizzata in favore di un piccolo "notch". Inoltre, dobbiamo rinunciare al velocissimo Snapdragon 855. Per il resto, i due sono abbastanza simili.

Samsung Galaxy A50 è la scelta alternativa, ma rispetto ad A70 le differenze sono più marcate. A50 riduce i costi presentandosi con con uno schermo appena più piccolo (6.4"), un processore leggermente peggiore (Exynos 9610) e una fotocamera ulteriormente depotenziata (25 Megapixel, no riprese in 4K). La capacità della batteria scende qui a 4.000 mAh. Ma l'aspetto più fastidioso è che la differenza di 60 € costringe a scegliere la versione con 4 GB di RAM. È la quantità minima raccomandabile a fine 2019: non mi spingo a dire che sia "insufficiente" perché così non è, ma tale dotazione può imporre un'attesa di qualche secondo per il caricamento se si passa rapidamente da un'app all'altra oppure se si mantengono aperte parecchie tab nel browser web.

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Per chi deve spendere il minimo: il Migliore smartphone Android entro 150 €

A chi dovesse ridurre ulteriormente la spesa per il nuovo smartphone segnalo due possibili soluzioni.

La prima è di dare un'occhiata ai "migliori smartphone di generazione precedente": si tratta di apparecchi ancora oggi eccellenti, che spesso si trovano in super-offerta a causa della necessità di svuotare i magazzini per far posto alla nuova generazione. I miei consigli specifici sono qui:

» Leggi: Il migliore smartphone Android di generazione precedente

migliore smartphone Android posso comprare, novembre/dicembre 2019: consiglio acquisto entro 250 €, 350 €, 450 € max (video-guida)

In alternativa, valutiamo uno smartphone "ultra-budget". I modelli che abbiamo selezionato non possono tener testa a quelli citati fino ad ora, ma rispondono comunque alle necessità base di molti utenti:

» Leggi: Il migliore smartphone Android economico del 2019: guida per spendere poco (budget: 150 € max)

Conclusioni e parametri per la selezione

In questo articolo abbiamo presentato i migliori smartphone Android di fine 2019 per ogni fascia di prezzo. Come sempre, la quantità di device in circolazione è veramente enorme e il lavoro da svolgere per la selezione è impegnativo. Per limitare il numero di candidati ho applicato i seguenti filtri su caratteristiche che considero imprescindibili per chiunque voglia acquistare uno smartphone in questo periodo:

  • Android 9: la versione di Android del 2018 è in circolazione da oltre un anno nel momento in cui scrivo. Android 10, seppur disponibile da qualche tempo, non introduce nulla di veramente indispensabile e rimane ad appannaggio di pochi modelli
  • 4 GB di RAM: Android è teoricamente utilizzabile anche con 2 GB di RAM, ma 4 GB dovrebbero oggi essere considerati il minimo per ridurre le attese quando si passa da un'app all'altra
  • 32 GB di storage: guardando il mio telefono vedo che fra sistema operativo e app non-disinstallabili se ne vanno 5 GB di memoria persistente. Aggiungi qualche altra applicazione con relativi dati temporanei, un paio di giochi, qualche foto, un paio di album musicali e si raggiungono facilmente i 16 GB. Puntare al taglio successivo, 32 GB, è dunque imprescindibile

Come evidente, fra le raccomandazioni non figurano "pesi massimi" e iper-pubblicizzati come Samsung Galaxy S, Note o Google Pixel. Il motivo è presto detto: questi device hanno prezzi stellari, difficilmente giustificabili se rapportati a soluzioni più economiche come OnePlus. Certo, possono montare componentistica leggermente più veloce, fotocamere di più alto livello o design più ricercati, ma è pressoché impossibile rintracciare differenze proporzionate al listino maggiorato.

Inoltre, per quanto riguarda Samsung, troviamo un'inutile skin e una politica di distribuzione aggiornamenti inconsistente e poco puntuale: due caratteristiche che possiamo tollerare sugli ultra-economici apparecchi Xiaomi, ma non su telefoni la cui base di prezzo parte da 600 € durante le offerte.

Non ho ricevuto alcun compenso da parte delle aziende citate: tutte le raccomandazioni espresse sono frutto di ricerche e analisi indipendenti finalizzate ad aiutare il pubblico di TurboLab.it a trovare il migliore smartphone in circolazione a novembre/dicembre 2019. Ciò detto, il nostro sito riceverà una commissione per ogni acquisto perfezionatosi partendo dai link indicati.