La vicenda simbolo relativamente più recente fu il colpo di stato in Cile come causa della nazionalizzazione delle ricche miniere di rame di quel paese. All'epoca la guerra fredda aveva parecchi fronti e non necessariamente solo nei pressi della cortina di ferro. Gli interessi sul nascente mercato dell'elettronica e del suo massiccio utilizzo del rame, richiedeva il controllo delle fonti del prezioso minerale e su questa necessità pagavano lo scotto le popolazioni del luogo.
In Africa accade lo stesso ma più in sordina. Il mercato dello stagno, che vede faccendieri europei col pelo sullo stomaco stringere accordi commerciali con il governo di turno, vede come vittime i minatori che lavorano in condizioni inimmaginabili rischiando che il frutto del duro lavoro venga loro sottratto dai guerriglieri durante il trasporto. Una fatica enorme tra sopravvivere all'estrazione e nel cammino verso la meta attraverso la boscaglia, fatica che da loro la possibilità di guadagnarsi a malapena il denaro per un pasto, sempre che riescano a portare a destinazione la pesante gerla con il minerale grezzo.
Ogni volta che leggo notizie di questo tipo, osservo il mio smatphone ed un sottile senso di colpa mi assale...