Quando preparo un computer e rifaccio una installazione del sistema operativo, di tutti i programmi e le configurazioni che mi servono, impiego alcune ore di tempo che non voglio poi perdere nuovamente quando dovrò rifare un computer simile. Si ricorre così alla creazione di una immagine di backup da usare per clonare gli altri computer dello stesso modello o ripristinare l'immagine di backup del nostro sistema operativo che si è bloccato. [continua..]
Si può facilitare l'individuazione dei dischi fissi se questi hanno un nome ben specifico (cosa che l'utente medio di Windows non tocca quasi mai). Però guardando le immagini dell'articolo mi pare che su Rescuezilla, al contrario di Clonezilla, non appare l'etichetta del nome dell'unità: mi sbaglio?
Bel test, io però sono a favore di file più piccoli anche se più numerosi: un unico grande archivio è difficile da spostare o da caricare online per un backup personale.
Un interessante soluzione, per avere Backup sul Cloud sicuri al 100 %
utilizzando ( Cryptomator e Duplicati ) tratto da un ampio articolo in una
rivista Linux.
crazy per caso sai se rescuezilla è in grado di clonare un disco che abbia dimensioni superiori a quelle dell'unità di destinazione? Ho dovuto un poco penare per clonare un HD da 500GB verso un SSD da 480GB proprio a causa della differenza di capacità.
gianpietro ha scritto: ↑sab ago 27, 2022 8:27 am
In attesa della risposta di crazy.cat, vedi eventualmente il ( Rescuezilla Discussion )
se trovi la soluzione al tuo problema, link:
Ora la leggo e vediamo se mi può essere d'aiuto, tra un mese arriveranno circa 150 tra SSD convenzionali e NVMe per fare un upgrade massivo di altrettante postazioni di lavoro HP. I dischi elettromeccanici sono da 1TB mentre quelli acquistati sono da 500GB e vorrei evitare di dover reinstallare il S.O. in così tante macchine.
Ricordo che quando i Ragazzi del Laboratorio, facevano il corso per i Server, eravamo venuti a conoscienza che Microsoft
mette a disposizione vari soluzioni per installazioni multiple in Pc.
per la verità non devo fare deployment massivo della stessa immagine di sistema ma copiare integralmente il contenuto degli hard disk di ogni singola postazione nei nuovi SSD. Ciò significa preservare dati e profili utenti e quindi dovrò fare questa operazione postazione per postazione. A prima vista può sembrare una perdita di tempo ma nei fatti non lo è. Riconfigurare le singole postazioni (posta, stampanti, dati del profili ecc.) richiede una enorme quantità di tempo mentre invece clonare porta ad un fermo macchina e di operatività dell'utente che si risolve al massimo in un'ora.
Grazie comunque Gianpietro
Dopo parecchi giorni persi a far prove, ho affinato la tecnica di clonazione delle postazioni da dischi di partenza con dimensioni superiori a quelli di destinazione. Se può essere utile queste sono le mie indicazioni:
Se la postazione è utilizzata in ambiente di dominio e multiutenza, nella cartella Utenti (Users) ci sarà sicuramente una gran quantità di profili che consiglio di cancellare (tranne quella della persona che lo usa giornalmente) da apposito pannello (no cancellazione diretta delle cartelle).
L'operazione successiva è l'ottimizzazione del disco attraverso l'utilità di deframmentazione, questo faciliterà il passaggio successivo che è la diminuzione della partizione
Al termine, da "gestione disco" diminuite la partizione al massimo di ciò che vi consente l'utilità di Windows. Di solito non si ottiene la dimensione necessaria ma per quello si procede poi in seguito con RescueZilla.
Ora siete pronti ad avviare il sistema dalla pendrive con RescueZilla.
All'avvio parte in automatico l'utilità di clonazione che dovrete chiudere. Passate invece a quella di partizionamento tramite la quale fare i seguenti passaggi:
- eliminare la partizione di ripristino che si trova alla fine del disco rigido
- diminuire le dimensioni di un valore leggermente inferiore a quelle del disco di destinazione.
- chiudere l'utility
- riavviare quella iniziale e procedere con la clonazione.
Fino ad ora ho clonato svariati dischi salvo casi in cui l'unità di origine presentava danni costringendomi a ricorrere alla reinstallazione ex novo.
Spero sia sufficientemente chiaro ed utile
Al3x ha scritto: ↑gio gen 12, 2023 8:49 am
L'operazione successiva è l'ottimizzazione del disco attraverso l'utilità di deframmentazione, questo faciliterà il passaggio successivo che è la diminuzione della partizione
Al termine, da "gestione disco" diminuite la partizione al massimo di ciò che vi consente l'utilità di Windows.
Al3x ha scritto: ↑gio gen 12, 2023 8:49 am
L'operazione successiva è l'ottimizzazione del disco attraverso l'utilità di deframmentazione, questo faciliterà il passaggio successivo che è la diminuzione della partizione
Al termine, da "gestione disco" diminuite la partizione al massimo di ciò che vi consente l'utilità di Windows.
Ritengo che per tutti i programmi di disk imaging sia essenziale non portarsi dentro tutte quelle cose inutili che il sistema operativo (e gli utenti) accumulano nel tempo.
Pertanto nelle mie immagini del disco con Windows ho sempre utilizzato questa soluzione (scaricala tranquillamente, è un link fidato) https://drive.google.com/file/d/1e9TSyd ... sp=sharing
che mi ha permesso di velocizzare tutto il processo di "snellimento" del sistema operativo.
Chiedimi pure altre informazioni se ne hai bisogno.
ctsvevo ha scritto: ↑ven gen 13, 2023 11:08 am
Ritengo che per tutti i programmi di disk imaging sia essenziale non portarsi dentro tutte quelle cose inutili che il sistema operativo (e gli utenti) accumulano nel tempo
Nel mio caso specifico il problema non era tanto la quantità di ciarpame digitale ma il conciliare la differenza di dimensioni degli SSD acquistati con quelli elettromeccanici a bordo delle postazioni. Per questioni di budget, gli SSD hanno dimensioni di 500GB mentre quelli tradizionali da dismettere sono da 1TB. La semplice pulizia non porta un giovamento tangibile rispetto all'eliminazione dei profili utente ridondanti e all'ottimizzazione e deframmentazione del disco. Quando si fa lo shrink tramite gestione disco della partizione senza prima ottimizzare, il risultato è modesto. Al contrario con l'ottimizzazione ho ottenuto diminuzioni drastiche della partizione (da 800GB a 90GB) che, oltre a superare il problema della differenza di dimensioni, ha contribuito ad accorciare i tempi di cloning dell'unità.
Grazie comunque per il contributo
dimenticavo, altro ostacolo che si incontra è quello del messaggio di partizione ibernata (avvio rapido). Si risolve lanciando il prompt come amministratore e digitando il comando "powercfg /h" e riavviando. Solo dopo questa operazione consiglio di procedere con l'ottimizzazione del disco. In questo modo il file system non presenta incoerenze e tutto procede al meglio.
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