Quale è la velocità reale di un disco fisso SATA (MB/s)?

I tradizionali hard disk meccanici, ovvero quelli dotati di piatti rotanti, stanno lentamente sparendo da PC e notebook rivolti al grande pubblico. Ed è un bene: gli SSD sono infinitamente più veloci, affidabili, silenziosi ed efficienti in termini di consumi energetici. Ciò detto, molti di noi smanettoni montano ancora uno o più dischi fissi per memorizzare grandi quantità di dati ad un prezzo per terabyte estremamente ridotto. Di conseguenza, è importante verificare periodicamente che anch'essi stiano operando al meglio: vediamo allora qual è la velocità massima di un disco fisso per PC.

Articolo aggiornato per rispecchiare lo stato della tecnologia nell'anno 2019.

Nel presente articolo, parleremo nello specifico della velocità media dei dischi fissi meccanici. Per la trattazione analoga incentrata sui moderni SSD, consulta quest'altro approfondimento:

» Leggi: Velocità reale SSD SATA lettura e scrittura: quanti MB/s è la velocità normale di un SSD SATA?

Qual è la velocità reale di un disco fisso SATA?

Se cercate una risposta secca e volete sapere quale è la velocità "normale" di un hard disk SATA, eccola qua. Sebbene vi siano differenze significative (vedi seguito), la maggior parte dei dischi fissi realizzati dal 2011 in poi dovrebbe avere grossomodo queste prestazioni:

• Lettura sequenziale: fra 60 MB/s e 250 MB/s
• Scrittura sequenziale: fra 60 MB/s e 250 MB/s

Numeri vicini al limite inferiore (o di poco sotto) dovrebbero comunque essere considerati la normalità, in particolar modo se si tratta di un disco meno recente oppure quasi del tutto saturo. Al contrario, una differenza in negativo superiore al 10% potrebbe indicare un problema

» Leggi anche: Controllare lo stato di salute del disco fisso del computer

All'estremo opposto, è certamente possibile superare i numeri indicati di qualche punto percentuale.

Velocità dischi fissi SATA: qual è lo standard?

A differenza di quanto avviene con gli SSD di tipo "consumer", non è possibile generalizzare e dare una risposta secca alla domanda "quale è la velocità media di un disco fisso SATA": durante le mie prove dirette e le ricerche necessarie a preparare questo articolo sono rimasto molto stupito dal grande divario di prestazioni fra i modelli in circolazione.

Innanzitutto, i dischi fissi a piatti rotanti mostrano differenze di velocità significative a seconda che si tratti di modelli per PC fissi (dimensioni: 3.5") o per notebook (2.5"): a parità di condizioni (prezzo, tecnologia, fascia di mercato ecc.), i primi sono più veloci

Vi sono poi differenze importanti a seconda del posizionamento: alcuni dischi sono ottimizzati per consumare meno energia elettrica (sono quelli chiamati "green" dal materiale marketing) e hanno dunque performance inferiori, mentre altri puntano tutto proprio sulla velocità. Il divario è significativo: le linee "performance" arrivano facilmente al doppio della velocità rispetto a quelle "green".

La velocità di rotazione costituisce una delle specifiche da tenere d'occhio: il mercato di massa si è ormai standardizzato su 7.200 giri al minuto (RPM), ma alcuni pessimi modelli da 5.400 RPM ancora perdurano. Raccomando di starne alla larga e, in caso doveste scoprire che il vostro PC o notebook monta un disco fisso da 5.400 RPM (è scritto sull'etichetta o fra le specifiche del notebook), vi consiglio caldamente di interrompere qui la lettura e sostituirlo immediatamente con un SSD:

» Leggi: Guida all'acquisto: il miglior SSD/disco fisso (sostitutivo) per notebook

Disco fisso pieno = disco fisso lento

È importante sottolineare che la velocità dei dischi fissi a piatti rotanti non è uniforme: poiché la sezione centrale dei piatti ruota più velocemente rispetto a quella esterna, è anche quella più veloce. Di conseguenza, il sistema operativo tende ad utilizzare per prima proprio quest'area.

Mano a mano che il disco si riempie, i dati vengono scritti anche negli anelli più lontani dal centro: l'accesso ad essi sarà quindi più lento.

Ecco spiegato perché, durante l'esecuzione di taluni benchmark, la velocità si riduce con il tempo: per eseguire la prova, il programma scrive infatti un grosso file sul disco e, mano a mano che ci si avvicina agli anelli esterni, la velocità precipita

SATA II: è sufficiente

Per quanto concerne l'uso dei dischi fissi magnetici a piatti rotanti, non vi sono invece problemi nell'utilizzare l'interfaccia SATA II al posto di una SATA IIII:

» Leggi: Problema: disco fisso collegato a interfaccia SATA II (3.0 Gb/s) - PC lento?

Accessi non-sequenziali: sono disastrosi

C'è da dire che tutti i numeri che abbiamo citato riguardano gli accessi sequenziali, ovvero le letture e scritture di dati che sono materialmente archiviati in aree adiacenti del disco.

Quando la testina deve invece accedere ad aree non-contigue, le prestazioni precipitano ulteriormente poiché è necessario attendere ripetutamente lo spostamento fisico del braccio sopra l'area da leggere/scrivere e il tempo materiale affinché l'area da colpire passi sotto alla testina per effetto dalla rotazione.

I benchmark mostrano che, in questi casi, si precipita in area 0.5-2 MB/s.

Come effettuare la misurazione

Per effettuare una misurazione confrontabile direttamente con i risultati qui proposti bisogna utilizzare CrystalDiskMark. Raccomando di procedere in questo modo:

1. scaricare lo zip e scompattare tutto in una cartella a piacere
2. spegnere la radio Wi-Fi e/o disconnettere il cavo di rete
3. riavviare il PC
4. chiudere quante più applicazioni possibile
5. aprire Gestione attività (Task manager) di Windows ed attendere che l'uso della CPU e del disco siano attorno allo 0%
6. avviare CrystalDiskMark e selezionare, dai menu a tendina in alto, i valori 5, 1GB e l'unità disco da testare
7. avviare il test cliccando sul pulsante All in alto a sinistra
8. togliere completamente le mani da mouse e tastiera fino al termine del test

Conclusioni

In questo articolo abbiamo visto quali sono le velocità "medie" per la maggior parte dei dischi fissi per PC. Come detto, il range è piuttosto ampio proprio a causa della diversità di modelli e formati.

Vi sono solo poche, specifiche circostanze nelle quali è ragionevole continuare ad utilizzare un disco fisso meccanico all'interno del PC. Nello specifico, penso a chi debba conservare svariati terabyte di dati ai quali accedere di rado, come un archivio fotografico o un deposito di video, film o musica. In questi casi, l'uso di dischi magnetici costituisce ancora il modo più economico di rispondere al problema.

A tutti gli altri, la mia raccomandazione spassionata è di passare immediatamente ad un SSD: la differenza in termini di resa è enorme, ed i benefici immediatamente tangibili

» Leggi: Guida all'acquisto: il miglior SSD/disco fisso (sostitutivo) per notebook (primavera/estate 2018)