Qualche anno fa ho scritto un articolo su "Come si installa un programma su Linux" e nel capitolo di chiusura "Uno sguardo al futuro..." parlavo delle innovazioni che stavano nascendo in questo campo; a distanza di 6 anni, il dato è tratto: Flatpak sembra essersi affermato come lo standard de facto per l'installazione dei programmi a fianco, però, del metodo "classico". Come ogni novità ha i suoi entusiasti sostenitori che ne lodano le qualità e i suoi agguerriti detrattori che ne evidenziano i limiti. Cerchiamo di conoscere meglio Flatpak, senza farsi influenzare dagli uni o dagli altri! [continua..]
Articolo per me molto ostico, ma scritto bene, in maniera completa, spiegato in ogni minimo dettaglio e con digressioni non fuorvianti.
Sai davvero bravo! Fossero così tutti i divulgatori di Linux!
Purtroppo per miei limiti non lo comprendo fino in fondo, ma sicuramente ne so più di prima.
Mi permetti alcuni suggerimenti ortografici? [se trovi degli errori in quanto sto scrivendoti non è che predico bene e razzolo male, è che purtroppo sulla mia amata tastiera - la uso dal 1995! - due tasti saltano quando li si premono... sigh... la loro base si è spaccata e ballano...]
1) nell'articolo metti sempre lo spazio dopo i tre puntini e la parentesi chiusa. Lo spazio non va.
2-3) Rimane un jolly interessante per la comunità Linux dove, magari, si può trovare un app, tra le circa 1400 disponibili (anche in questo caso, solo per Desktop) che non è presente negli altri due concorrenti. e Questo ha anche un lato negativo: se un app non viene aggiornata per sfruttare le librerie più recenti, questa può contenere una libreria vulnerabile anche per molto tempo; con il sistema classico di installazione delle applicazioni, i manutentori delle distro solitamente creavano delle patch per... mettere una pezza mancano gli apostrofi a un'app.
4) Al momento dell'installazione di un applicazione (procedura che vedremo in seguito), prima della conferma, viene mostrato un riepilogo dei permessi statici richiesti; per vederli di nuovo in seguito possiamo impartire il comando: manca l'apostrofo in un applicazione.
5) ben evidente è anche il tasta Ripristina che consente di resettare i permessi modificati per l'applicazione selezionata con un semplice click. è tasto.
6) è completamente limitata dalla sandbox fino a quando non viene richiesto l'accesso ad una risorsa che, in alcuni casi, richiede la conferma da parte dell'utente; in questo caso l'applicazione può accedere solo e soltanto alla risorsa richiesta e a nessun altra. manca l'apostrofo a nessun altra.
7) ricerca (questo sistema ha lo svantaggio di dover indicare da quale repository vogliamo installare un applicazione verificata).manca l'apostrofo a un applicazione .
8) Per ricercare e installare un applicazione nei repository possiamo utilizzare i comandi search e install da passare all'eseguibile flatpak. Come sopra.
9) Per rimuovere i pacchetti non più utilizzati come, ad esempio, qualche Runtime utilizzato da un applicazione non più installata, possiamo utilizzare sempre il comando flatpak remove senza specificare nessun ID applicazione ma con l'opzione --unused. Come sopra.
È un peccato inficiare questo articolo con degli fastidiosi errori ortografici.
ctsvevo ha scritto: ↑sab giu 10, 2023 10:26 am
È un peccato inficiare questo articolo con degli fastidiosi errori ortografici.
Ho corretto
Ah ah ah... Sono parole che ho aggiunto dopo e che non ho corretto io! Che figura!
A mia discolpa però ho una tastiera con due tasti (ma soprattutto la "O") che saltano quando premuti, mi ricorda un film comico con Michele Placido che utilizzava nei suoi verbali di carabiniere tutte le parole senza la lettera mancante sulla dattiloscrivente dell'ufficio!
Caro CUB3, sto provando in Virtualbox Fedora in ambiente GNOME, che mi sembra più interessante rispetto a Ubuntu. Flatpak Fedora ce l'ha installato di default, su GNOME è dotato di interfaccia grafica e si possono installare e rimuovere i programmi anche di lì: non ho trovato la scelta dei browser che si vede nella schermata del terminale, ma a me serve solo Firefox per navigare, Chromium di riserva e in alcuni casi Tor, il cui launcher è disponibile anche dall'interfaccia di Flatpak in GNOME. Avrei due domande: se volessi installare da terminale un programma su Fedora, dovrei eseguire il comando dnf install nome programma oppure flatpak install nome programma come hai indicato tu? La seconda domanda è perché eseguendo flatpak da terminale si vedono più programmi rispetto a quelli della GUI di GNOME, anche se a me per ora non servono.
"I più bravi vibrano i loro fendenti col vento a favore. Ma occorre esperienza nei campi di battaglia per sapere che una lama può spezzare un'altra lama."
fiorenzino ha scritto: ↑ven lug 14, 2023 12:51 pm
non ho trovato la scelta dei browser che si vede nella schermata del terminale
A quale schermata del terminale ti riferisci?
fiorenzino ha scritto:se volessi installare da terminale un programma su Fedora, dovrei eseguire il comando dnf install nome programma oppure flatpak install nome programma come hai indicato tu?
Posto che "nome programma" sia presente in tutti i repository, entrambi i comandi sono validi. Puoi scegliere l'uno o l'altro a secondo se intendi avvalerti delle caratteristiche di flatpak piuttosto che dell'installazione tradizionale. Un altra discriminante potrebbe essere la versione di "nome programma" che non è detto che sia la stessa.
fiorenzino ha scritto:perché eseguendo flatpak da terminale si vedono più programmi rispetto a quelli della GUI di GNOME
Non sono sicuro di aver capito bene...
Quale comando, di preciso, hai impartito da terminale per vedere i programmi? Con "quelli della GUI di GNOME" intendi quelli che vedi nello store GNOME Software oppure quelli mostrati nella lista dei programmi?
Ci può essere una differenza tra i programmi mostrati con il comando flatpak list (senza l'opzione --app) e quelli mostrati nella lista dei programmi su GNOME perché nel secondo non sono mostrati i runtime e le estensioni di questi.
"Let me tell you a secret: when you hear that the machine is “smart”, what it actually means is that it’s exploitable." Mikko Hypponen
Hai ragione, i programmi che vedo nello store Flatpak di GNOME (nella fattispecie, i browser) sono molti di meno di quelli presenti sulla tua schermata (non ho ancora provato a impartire il comando flatpak da terminale).
"I più bravi vibrano i loro fendenti col vento a favore. Ma occorre esperienza nei campi di battaglia per sapere che una lama può spezzare un'altra lama."
fiorenzino ha scritto: ↑ven lug 14, 2023 7:02 pm
i programmi che vedo nello store Flatpak di GNOME (nella fattispecie, i browser) sono molti di meno di quelli presenti sulla tua schermata
Ora mi è tutto più chiaro,
Era solo una curiosità, per il momento mi vanno più che bene i programmi presenti nel repository di Fedora
"I più bravi vibrano i loro fendenti col vento a favore. Ma occorre esperienza nei campi di battaglia per sapere che una lama può spezzare un'altra lama."
Inserendo un messaggio, dichiari di aver letto e accettato il regolamento di partecipazione.
Nello specifico, sei consapevole che ti stai assumendo personalmente la totale responsabilità delle tue affermazioni, anche in sede civile e/o penale,
manlevando i gestori di questo sito da ogni coinvolgimento e/o pretesa di rivalsa.
Dichiari inoltre di essere consapevole che il messaggio sarà visibile pubblicamente, accetti di diffonderlo con licenza
CC BY-NC-SA 3.0 (con attribuzione a "TurboLab.it") e rinunci ad ogni forma di compensazione (economica o altro).
Rinunci inoltre esplicitamente a qualsiasi pretesa di cancellazione del messaggio.