Se Windows genera un errore, hai un problema di virus o vuoi discutere/segnalare l'uscita della nuova versione di un software per la piattaforma Microsoft, questa è la sezione giusta.
Forse sono stato fortunato, ma dal 1990 fino a pochi giorni fa non avevo mai perso dati.
Ieri mi sono accorto che, inspiegabilmente, mi è scomparso il contenuto di una cartella.
Recuperare un HD esterno da 3.5" sul quale pensavo di avere il backup aggiornato di recente, ma... il disco è illeggibile ed il SO mi propone la formattazione.
Recupero un secondo HD di backup ma era stato aggiornato a fine 2016, cosi i dati della cartella recente sono andati irrimediabilmente persi.
Siccome non è la prima volta che mi capita di riprendere in mano un HD di backup e trovarlo illeggibile, vi chiedo:
- quale può essere la causa di questo inconveniente?
- ho sempre pensato che gli HD fossero i supporti più affidabili, è ancora così?
- quali sono oggi i drive più affidabili per conservare i backup?
L'intelligenza è forse l'unica ricchezza ad essere stata distribuita equamente, infatti nessuno si lamenta di averne meno degli altri.
Bella domanda!
Qualche tempo fa è capitato lo stesso, ho rimesso in linea un disco da 500Gb e non era più leggibile. O meglio, comparivano le cartelle ma nel tentativo di accesso ad una di queste, il computer si bloccava. Sia da Windows che da Linux non sono riuscito a recuperare nulla e visto che non ricordavo cosa c'era dentro, ho fatto un bel formattone
Il motivo per cui un supporto magnetico possa dare problemi può essere fondamentalmente legato a due fattori:
- guasto o anomalia hardware
- bit flip
Nel primo caso la mancata lettura dei dati potrebbe dipendere da problemi alla parte elettronica del disco
Nel secondo potrebbe trattarsi di corruzione dei dati a causa di radiazioni ionizzanti (raggi cosmici o altre fonti di particelle) o sbalzi di corrente sopraggiunti durante un ciclo di scrittura
Per quanto riguarda la mia personale opinione, credo che i supporti più affidabili siano i dischi magneto-ottici, ma non credo siano ancora in uso. Di quelli attuali personalmente non mi fido, a partire da quelli a stato solido che secondo me sono i più rischio. In cima alla classifica di inaffidabilità metto le pendrive che in molti usano per salvare i propri dati mentre andrebbero usate solo per il semplice "trasporto".
In conclusione, nonostante alcune esperienze negative, continuo a preferire gli HD elettromeccanici
Nel tuo caso sei stato fortunato, hai potuto riformattare il drive, nel mio caso non riesco nemmeno a formattare, suppongo si tratti di un guasto harware. Pazienza, dopo una decina d'anni di onorato servizio, sarà da buttare.
Ricordo i Fujitsu magneto optical disk, in formato floppy, usati per qualche anno durante gli anni 90, MAI avuto nessun problema.
Tornando agli HD leggo spesso di HD portatili da 2.5" che si guastano facilmente e diventano illeggibili, ciò è attribuibile al formato, al contenitore o alla portabilità che li espone a diversi rischi? Chiedo perchè non ho mai usato questi drive, per trasportare dati mi sono sempre bastate le pen drive.
Da una decina di anni uso dei semplicissimi HD 3.5" SATA III che inserisco in un apposito case, lasciato appositamente aperto, sia per facilitarne la sostituzione, ma anche per evitare surriscaldamenti che dopo qualche ora di servizio continuativo a volte raggiungono i 60° contro i 35° del drive interno al pc. E' normale che un HD esterno si surriscadli fino a 60° nonostante sia in un contenitore aperto?
L'intelligenza è forse l'unica ricchezza ad essere stata distribuita equamente, infatti nessuno si lamenta di averne meno degli altri.
sulle temperature degli hard disk elettromeccanici, ci sono 2 interessanti pagine che spiegano molto, frutto di test a quanto pare fatti
uso anche io come backup ed altro 2 vecchi hard disk interni collegati tramite adattatore ide ---> usb al mio computer. dato che da quelle pagine si evince che in linea di massima è meglio non superare i 40 gradi, mi sono costruito un simpatico accrocco che in pratica non è altro che una vecchia ventola da case montata su una staffa che poggia sul tavolo, la ventola è collegata all'alimentatore dell'adattatore tramite interruttore. in questo modo, non supero mai i 40 gradi, anche quando è un caldo infernale e l'hard disk è attivo da molto tempo
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