Google ha deciso che, per aumentare la sicurezza dell'ecosistema Android, da settembre 2026 il sistema operativo con il robottino verde presente su dispositivi certificati potrà installare solo app il cui sviluppatore si è registrato verificando la propria identità e dimostrando la proprietà della propria app. Una buona notizia quindi? Non proprio...
Infatti la registrazione comporta un pagamento; sono previsti anche registrazioni gratuite per studenti e hobbisti ma le app avranno una diffusione limitata.
Inoltre il miglior market alternativo, F-Droid, che in 15 anni di onorato servizio, grazie all'utilizzo di sole app opensource, al processo di verifica del codice sorgente e al meccanismo di compilazione, non ha mai distribuito un'app malevole (al contrario di Google Play!) si trova tagliato fuori perché, non essendo il proprietario delle app che pubblica, non può registrarsi come sviluppatore.
Siamo sicuri che Google con questa mossa voglia mettere al sicuro i suoi utenti? Oppure è solo l'ennesima* condizione imposta per "chiudere" il suo sistema operativo e riprenderne pieno controllo? Fa strano che in epoca di AI e considerando anche le potenzialità della sua Gemini, Google non utilizzi questa per scovare le app malevole tolte e ripubblicate poco dopo con un altro nome e un altro logo. Inoltre, per mettere al sicuro gli utenti non c'è già il Play Protect, "antivirus" attivo su tutti i dispositivi certificati per impostazione predefinita in grado di bloccare e rimuovere ogni app installata da qualsivoglia fonte?
*è di pochi mesi fa la decisione di non pubblicare più i continui cambiamenti al codice sorgente dei telefoni Pixel ma pubblicare le modifiche solo 3 volte l'anno, rendendo più difficoltoso il lavoro dei creatori di custom ROM che volevano stare al passo con le patch di sicurezza.
"Let me tell you a secret: when you hear that the machine is “smart”, what it actually means is that it’s exploitable." Mikko Hypponen
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