Free Lossless Audio Codec (FLAC) è un formato audio sconosciuto al grande pubblico, ma particolarmente amato dagli audiofili più esigenti: contrariamente ad MP3, AAC e soci, FLAC è lossless, ovvero comprime l'audio senza alcuna perdita di informazioni. Il vantaggio è una qualità superiore e la certezza di poter ricreare una copia 1:1 dell'originale partendo dai soli file. Lo svantaggio è che le tracce "pesano" notevolmente di più. È un compromesso vincente oppure no?

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Saltiamo alle conclusioni

Se avete registrazioni audio originali, rare e/o preziose che volete preservare indefinitamente negli anni a venire (anche in caso di usura del supporto originale), FLAC è la scelta ottimale.

Se però ne fate una mera questione di qualità, pensateci due volte: potrebbe non valerne la pena.

In ogni caso, non convertite da MP3 a FLAC: occupereste spazio aggiuntivo per niente.

FLAC è... un codec audio

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Cominciamo dicendo che  FLAC è un codec audio: serve cioè a comprimere musica o altri flussi sonori di modo che occupino meno spazio rispetto ad archiviare direttamente le stesse informazioni.

Tanto per avere un'idea di quanto questo sia fondamentale, basta ricordare che un'ora di audio non compresso (senza video) occupa ben 620 MB..

FLAC è... "free"

C'è poi la parola "free", da interpretarsi sia come "libero", sia come "gratuito". FLAC è distribuito con modalità open source (licenza GPL). Questo implica che le sue specifiche siano utilizzabili da chiunque senza pagare alcuna commissione a nessuno.

In contrapposizione c'è MP3, per impiegare il quale all'interno di software e device i produttori devono ottenere i diritti di sfruttamento da Thomson Consumer ElectronicsFraunhofer Society.

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FLAC è... lossless

Il terzo aspetto riguarda il tipo di compressione applicato. Mentre MP3 e AAC riducono il peso del file eliminando in maniera definitiva le frequenze e le sfumature generalmente non percepibili dall'orecchio umano, FLAC preserva fino all'ultimo bit presente alla fonte, per poi applicare solo una serie di ottimizzazioni specifiche prima di memorizzare il risultato, riducendone le dimensioni su disco.  Quando il file viene aperto, però, il procedimento avviene al contrario e FLAC restituisce alla perfezione l'audio originale.

La procedura è, per molti versi, analoga a quella che si ottiene comprimendo in formato Zip: quando l'archivio viene scompattatato, otteniamo di nuovo il file di partenza perfettamente preservato. La differenza è che FLAC è espressamente studiato per lavorare sull'audio e riduce la dimensione del file di partenza in modo molto più marcato.

Lossless  = qualità + flessibilità

Gli audiofili lamentano che i "tagli" del codec MP3 siano troppo pesanti e che la qualità ne risenta in modo inaccettabile. Con FLAC, al contrario, la resa  è equivalente al 100% al "master" di partenza.

C'è poi l'aspetto legato alla conservazione ottimale dai dati: i sostenitori di FLAC ricordano che un CD "rippato" in questo formato potrà essere successivamente ricreato partendo dai file stessi, ottenendo un risultato bit-per-bit uguale all'originale. La medesima procedura svolta partendo da un rip in MP3, invece, genererebbe un disco differente e con una qualità inferiore.

Gli aspetti negativi: dimensioni e compatibilità

Il rovescio della medaglia è che i file FLAC sono notevolmente più pesanti, in termini di megabyte, rispetto a quanto ottenibile comprimendo con MP3. Sebbene l'effettiva efficienza dipenda dalle caratteristiche sonore della specifica sorgente, in media ci si può attendere il 40-50% di riduzione: un'ora di audio, ad esempio, passa da circa 600 MB del formato non-compresso a 300 MB in casi ottimali.

Con MP3, la compressione è decisamente più spinta: la stessa ora di audio compressa a 160 kbps (ovvero una qualità comunque molto alta) si attesa attorno ai 70 MB appena.

C'è poi la questione legata alla compatibilità: MP3 è supportato nativamente da qualsiasi smart TV, autoradio, PC, smartphone o media player ancora in circolazione. FLAC, al contrario, è riproducibile nativamente solo da Android, Linux e Windows 10. Sulle altre piattaforme è necessario scaricare un player dedicato, dove possibile, o convertire preventivamente le canzoni.

Siete davvero in grado di cogliere la differenza?

Per capire se FLAC faccia per voi o meno, la prima prova da fare è di tipo qualitativo. Scaricate questo pacchettone di musica classica codificata in MP3, FLAC e FLAC a 24 bit ed ascoltate le varie tracce (per riprodurre FLAC su generazioni del sistema operativo Microsoft precedenti a Windows 10 avrete bisogno di un software aggiuntivo, quale VLC media player).

Cercate di farlo senza pregiudizi, ancor meglio chiedendo a qualcuno di scegliere casualmente le varie tracce per voi senza dirvi di quale formato si tratti, poi assegnate un giudizio. Probabilmente, converrete con me che solo le orecchie "da conservatorio" (e con attrezzatura di qualità) sono concretamente in grado di cogliere le differenze.

Avete davvero degli "unicum"?

Il secondo aspetto è quello legato alla conservazione dei contenuti audio per il futuro.

Indubbiamente l'idea di predisporre una copia perfetta di tutta la vostra collezione discografica attualmente su CD, vinile o musicassetta è intrigante, ma chiedetevi: in un'era in cui i servizi di streaming sono sempre più numerosi ed economici, e pressoché qualsiasi canzone è a portata di click nei negozi digitali, vale davvero la pena di saturare un disco fisso (con l'impegno aggiunto di farne il backup periodico!) con tanti dati? non sarebbe, forse, più pragmatico tollerare la permanente riduzione in qualità dettata da MP3 e occupare meno spazio o, addirittura, accettare che un giorno i CD non funzioneranno più e gestire il problema al momento in cui si presenterà?

Se fate musica in prima persona per lavoro o diletto, la conservazione bit-per-bit di FLAC è la soluzione per voi più adeguata, ma se la vostra collezione è unicamente una produzione di terzi, probabilmente, MP3 a 160 kbps è più che sufficiente.

Non convertite da MP3 a FLAC!

Qualunque sia la vostra scelta, una raccomandazione è universalmente valida. La musica che, attualmente, avete salvato in MP3 è ormai degradata in modo permanente: riconvertirla in FLAC non ne migliorerà "magicamente" la qualità, poiché le informazioni scartate durante la conversione ad MP3 sono ormai andate definitivamente perdute.

L'unico risultato che otterreste convertendo da MP3 a FLAC sarebbe di farne lievitare inutilmente le dimensioni senza alcun beneficio. Non fatelo!

Opinioni? esperienze? dite la vostra!

Come per pressoché qualsiasi preferenza tecnologica, la Rete è piena di strenui sostenitori di FLAC. Se vi riconoscete fra questi, esponete le vostre ragioni utilizzando i commenti!

Allo stesso tempo, sarà particolarmente interessante leggere le esperienze di coloro che abbiano provato a svolgere la prova comparativa di cui sopra: avete sentito differenze? di che tipo? con quale attrezzatura? sono tanto marcate da avervi fatto abbandonare MP3? dite la vostra!