Bitcoin è legale in Italia? Oppure è considerato illegale? Qual è la situazione in Europa e negli Stati Uniti? Per rispondere a queste domande ho consultato le fonti informative ufficiali e riassunto tutto in una risposta chiara e semplice.
nota: questo articolo fa parte de La Guida Definitiva a Bitcoin.
Italia ed Europa: Bitcoin è legale
Senza tanti giri di parole possiamo affermare che la compravendita, il possesso e l'utilizzo di Bitcoin come metodo di pagamento siano attività perfettamente legali in Italia e in Europa. Gli unici ad essere assoggettati a norme specifiche sono gli operatori professionali (exchange, servizi di custodia, broker, ...) ma i privati cittadini sono liberi di acquistare e utilizzare Bitcoin come preferiscono (a parte, ovviamente, pagare o finanziare attività di per sé illegali)
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La Banca Centrale Europea (ECB) classifica Bitcoin come virtual currency scheme, traducibile letteralmente in "schema di valuta virtuale": un "tipo di moneta digitale non-regolamentato e accettato dai membri di una specifica comunità virtuale".
Per maggiore correttezza formale dovremmo parlare di "valuta", e non di "moneta", poiché quest'ultima è solo una rappresentazione materiale della prima, ma personalmente preferisco "moneta" poiché ha un significato più chiaro per tutti, mentre il termine "valuta" potrebbe non essere immediatamente riconoscibile in un contesto "tecnologico", e non "finanziario", come quello di cui mi occupo.
Nello stesso documento si menziona una differenza importante fra "moneta virtuale", ovvero la classificazione specifica nella quale ricade Bitcoin, rispetto al più ampio termine "moneta elettronica", ovvero i sistemi di pagamento come Pagobancomat, Visa, Paypal e via dicendo: la seconda si basa infatti su valute a corso legale, mentre la prima no. La caratteristica distintiva principale è che la "moneta elettronica" muove euro o dollari e ha una tutela legale, mentre le monete virtuali come Bitcoin utilizzano una propria moneta e non hanno alcun riconoscimento giurisprudenziale
Questa distinzione è estremamente importante perché la moneta elettronica è regolamentata dalla direttiva 2009/110/EC del 16 settembre 2019, recepita in Italia tramite il Decreto Legislativo 16 aprile 2012, n. 45. La normativa prevede che l'emissione di moneta elettronica sia riservata alle banche e agli istituti di moneta elettronica (IMEL) iscritti in un apposito albo. In particolare, possono emettere moneta elettronica la Banca centrale europea, le banche centrali comunitarie, lo Stato italiano e gli altri Stati comunitari, le pubbliche amministrazioni statali, regionali e locali, nonché Poste Italiane. Tutto questo non si applica alle monete virtuali come Bitcoin: così non fosse, l'attività di mining sarebbe illegale, proprio perché emette valuta
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Nello stesso documento viene però ripetuto più volte che le valute virtuali, come Bitcoin, non sono riconosciute come moneta a corso legale e non vi è alcuna tutela per chi le possieda.
Il principale pronunciamento in ambito giurisprudenziale viene invece dalla Corte di giustizia dell'Unione Europea (causa C-264/14). Nel documento, il giudice ha sentenziato che l'IVA (e tasse equivalenti per gli altri stati membri) non è dovuta per le conversioni fra moneta tradizionale (fiat) e moneta digitale. L'IVA e le altre tasse rimangono invece dovute quando Bitcoin è utilizzato come mezzo di pagamento per beni e servizi.
In Italia, la stessa sentenza è stata citata e confermata dall'Agenzia delle entrate con la risoluzione 72, nella quale si conferma l'esenzione IVA e si ribadisce che, per le aziende del settore, sono dovute tutte le altre impose previste: capital gain, IRES e IRAP. Tale osservazione è però limitata alle aziende specializzate: per le persone fisiche (cioè i privati) la compravendita di Bitcoin non genera redditi imponibili "mancando la finalità speculativa". Quest'ultima frase lascia un po' perplessi, ma è esattamente quanto indicato dall'Agenzia.
USA e Canada: Bitcoin è legale
Il Dipartimento del tesoro USA ha definito Bitcoin come una "valuta convertibile decentralizzata" nel 2013. La Commodity Futures Trading Commission (CFTC), ovvero uno degli enti che supervisiona e regola i mercati finanziari, ha classificato Bitcoin come una commodity (cioè una "merce") e non come una security (ovvero un titolo finanziario assimilabile ad azioni e obbligazioni): di conseguenza, la regolamentazione è molto lasca ed i Bitcoin sono legalmente acquistabili e vendibili dagli individui.
Per exchange, broker e altri operatori di settore che operino sul territorio USA sussistono invece una serie di adempimenti e obblighi legali
In Canada, similmente, gli exchange e altri servizi professionali possono operare solo se registrati al sistema Fintrac e legalmente abilitati. I privati sono invece liberi di acquistare, possedere e vendere Bitcoin a propria discrezione.
Chiunque è libero di rifiutare Bitcoin
È bene precisare che le singole banche, circuiti di carte di credito (Visa, MasterCard, ...) o sistemi di pagamento (PayPal, Stripe, ...) rimangono liberi di adottare una posizione differente. Ad esempio: TD-Bank, una banca di Toronto in Canada, ha arbitrariamente deciso di non permettere l'uso delle proprie carte di credito per acquistare criptovalute. Posizione analoga per Bank of Montreal (BMO). L'atteggiamento ostile è in contraddizione con la dottrina in vigore in Canada, ma è comunque perfettamente legale poiché, trattandosi di istituti privati, sono liberi di operare come meglio ritengono opportuno.
Allo stesso modo, in qualsiasi nazione, i singoli esercenti sono liberi di rifiutarsi di accettare Bitcoin o qualsiasi altra criptovaluta per il pagamento di beni e servizi. Questo è in netta contrapposizione a quanto avviene con la moneta a corso legale: negli stati membri dell'Unione Europea, ad esempio, accettare Euro è obbligatorio per legge e nessuno può rifiutarsi. Si dice, infatti, che uno strumento di pagamento ha "corso legale" in un territorio quando nessuno può rifiutare di riceverlo in adempimento ad un debito in quella valuta. Il fatto consistente nel rifiutare di ricevere monete aventi corso legale in uno Stato integra la fattispecie di cui all'art. 693 c.p., una contravvenzione che oggi non costituisce più reato ma che, tuttavia, è soggetta ad una sanzione amministrativa.
Bitcoin è illegale in alcune nazioni
Nonostante l'atteggiamento permissivo di Europa e America, molti altri Paesi del mondo hanno dichiarato illegale l'uso di Bitcoin all'interno dei confini nazionali. Fra questi, la Cina è uno dei più importanti per via dell'altissima concentrazione di miner che ancora oggi vi operano attivamente, ma vi sono anche Algeria, Egitto, Marocco, Bolivia, Colombia, Ecuador, Nepal e molti altri.
Wikipedia offre una lista piuttosto esaustiva e ricca di riferimenti ufficiali per stabilire quale sia la situazione legale delle criptovalute in ogni Paese.
Conclusioni
In questo articolo abbiamo voluto rispondere alla domanda "Bitcoin è legale?". La risposta è un secco sì, la compravendita e il possesso di di Bitcoin è perfettamente legale in Europa, USA e Canada, senza alcuna restrizione per quanto riguarda i cittadini privati. Gli operatori del settore devono invece registrarsi e sottostare ad una normativa più stringente. Non è però lo stesso in altri Stati del mondo, che adottano posizioni molto più repressive nei propri territori.