Consultando i forum ed i siti specializzati sul mondo Android si legge spesso della necessità di sbloccare (unlock) il bootloader dello smartphone/tablet. Ma... cosa significa? ci sono rischi? lo sblocco del bootloader invalida la garanzia? e, soprattutto, come si fa a sbloccare il bootloader di Android? vediamo di fare chiarezza
Cosa significa "sbloccare il bootloader" di Android?
Iniziamo chiarendo che il bootloader è una componente software presente tanto sugli smartphone quanto sui PC tradizionali. In entrambe le architetture, le sue istruzioni vengono eseguite subito dopo l'accensione del device e permettono alla CPU di localizzare, caricare ed eseguire il kernel del sistema operativo vero e proprio, ovvero il fulcro del software che governa l'hardware.
Pressoché la totalità degli smartphone Android moderni è dotata di un bootloader che, prima di caricare ed eseguire il sistema operativo (chiamato anche ROM o firmware), verifica che esso sia effettivamente realizzato dal produttore del device stesso. In caso la verifica fallisca, il caricamento di Android si interrompe ed il telefono si blocca.
Nella situazione in cui questo meccanismo di protezione è attivo si dice che il bootloader è bloccato (locked bootloader)
Per contestualizzare, ricordiamo che i PC Windows impiegano un meccanismo analogo: si chiama Secure boot. Anche in questo caso, il componente che avvia il sistema (BIOS/UEFI) verifica che il sistema operativo presente sul disco sia una installazione inalterata di Windows e, in caso rilevi una manomissione, blocca l'avvio. Per questo motivo, è oggi necessario qualche accorgimento in più per installare Linux.
Tanto su PC quanto su smartphone, la promessa è di aumentare il livello di sicurezza, garantendo che il sistema operativo sia integro e privo di modifiche apportate da malware o utenti ostili interessati ad intercettare le comunicazioni. Vi è in verità l'indubbio vantaggio per i produttori di esercitare un maggior controllo sui propri prodotti, ma questo è argomento per un altro articolo.
Ad ogni modo: prima di installare strumenti avanzati o ROM alternative, è necessario sbloccare il bootloader, cioè disabilitare il controllo di autenticità e far sì che esso carichi anche un sistema operativo non espressamente firmato dal produttore del device. Questa procedura è, appunto, l'unlock del bootloader.
Lo sblocco del bootloader Android invalida la garanzia? ci sono rischi?
Lo sblocco del bootloader è generalmente possibile tramite una procedura ufficiale. Molti produttori prevedono infatti che l'utente svolga questa operazione in autonomia ed offrono tutte le informazioni sui rispettivi siti. Il rischio che qualcosa vada storto, adottando le opportune misure per lavorare in sicurezza, è dunque estremamente basso
Ciò detto, è importante valutare l'impatto di questa operazione sulla garanzia legale. Iniziamo chiarendo che lo sblocco del bootloader non invalida automaticamente la garanzia: tutto dipende dalla politica adottata dallo specifico produttore in merito.
OnePlus, ad esempio, chiarisce che il mero sblocco del bootloader mantiene inalterata la garanzia. Il diritto alla riparazione/sostituzione verrà però meno se l'azienda accerterà che il danno è stato causato da questa pratica o dall'uso improprio in generale. Come a dire: se avete installato sul vostro OnePlus 3T una ROM progettata per i telefoni a gettoni ed ora non parte più, non pretendete una riparazione gratuita. Se però si allenta un tasto fisico, la batteria smette di caricarsi, il display mostra segni di deterioramento precoce o si manifesta un altro problema riconducibile ad un difetto di fabbricazione, la riparazione in garanzia è assicurata indipendentemente dallo stato del bootloader.
LG usa termini meno chiari, ma, nella pratica, sembra che la politica ricalchi quella di OnePlus.
All'estremo opposto troviamo Samsung e Motorola: la prima ha appositamente implementato misure di sicurezza che le consentono di rilevare lo sblocco del bootloader e rifiutare l'assistenza gratuita. La seconda avvisa gli utenti del decadimento della garanzia a questa pagina.
» Leggi anche: Il centro assistenza Motorola non onora la garanzia: la mia esperienza da cliente tradito
Per Xiaomi, Lenovo, Huawei e tutti gli altri: le informazioni sembrano essere disseminate sui forum di discussione, invece che essere divulgate tramite autorevoli pagine ufficiali. È quindi opportuno contattare direttamente il supporto tecnico e chiedere una risposta puntuale.
È possibile ri-bloccare il bootloader?
In realtà, tutto il discorso sul decadimento della garanzia in seguito allo sblocco del bootloader lascia un po' il tempo che trova. Per la maggior parte delle marche e dei modelli, è infatti possibile ripristinare il blocco del bootloader in modo "trasparente":
» Leggi: Guida: come ri-bloccare il bootloader (lock) sullo smartphone Android
Così facendo, sarà impossibile per il centro assistenza determinare se il bootloader sia mai stato sbloccato o meno. Certo, potrebbero verificare se era stato richiesto il codice di sblocco (v. seguito), ma l'aver richiesto il codice non implica averlo usato, e di questo non rimane traccia in seguito al ri-blocco dell'apparecchio.
Alla luce del fatto che il produttore potrebbe rifiutarsi di onorare la garanzia in caso di bootloader sbloccato, è sempre consigliabile ri-bloccarlo prima di spedire il device in assistenza.
La grande eccezione è costituita da Samsung: uno smartphone/tablet Samsung a cui venga sbloccato il bootloader rimane marchiato in modo indelebile:
Come si procede per sbloccare il bootloader?
Per sbloccare il bootloader di un dispositivo Android è generalmente necessario richiedere un codice di autorizzazione tramite il sito del produttore, quindi impartire un semplice comando da PC tramite un tool gratuito chiamato Fastboot. Per la procedura completa:
» Leggi: Sbloccare il bootloader di Android (bootloader unlock): guida facile in italiano
