Si è sempre detto che per far rinascere un computer obsoleto, che non supporta più le nuove versioni di Windows sempre più esigenti in termini di risorse hardware, l’unica soluzione era rappresentata da una delle tante distro Linux disponibili, ora è possibile provare ChromeOS Flex che è una versione del sistema operativo dei Chromebook riadattata, con qualche differenza, per i normali computer, ormai obsoleti, che avevano installato Windows. Esiste una lista di modelli di computer certificati, per cui il funzionamento di ChromeOS Flex è garantito, ma nulla vieta di provarne l’installazione anche su modelli senza certificazione, come un HP Pavillion g6, che ho utilizzato per questa prova e che sembra funzionare senza nessun problema.
L’esigenza di provare ChromeOS Flex mi è nata dal fatto che il cliente che seguo ha deciso di riutilizzare molti computer Windows 10, non aggiornabili a Windows 11, in terminali il cui unico scopo era collegarsi, via Web, a delle macchine remote, utilizzando Citrix Workspace, e tutti questi computer non erano certificati, da quello che mi ha detto il mio collega di sede, e stanno funzionando bene lo stesso. Dovendomi collegare in remoto era per me necessario capirne l’installazione e il funzionamento.
I requisiti per i dispositivi dove installare ChromeOS Flex sono davvero minimi:
- Architettura: dispositivo compatibile con Intel o AMD x86 a 64 bit
- RAM: 4 GBMemoria interna: 16 GB
- Avviabile da unità USB
- BIOS: accesso amministrativo completo. Se riscontri problemi, dovrai eseguire l'avvio dal programma di installazione USB di ChromeOS Flex e apportare alcune modifiche nel BIOS.
- Processore e grafica: i componenti creati prima del 2010 potrebbero causare un'esperienza negativa
Alcune avvertenze prima di cominciare:
- Non è possibile virtualizzare ChromeOS Flex, ma si può creare una pendrive con cui provare il sistema live, senza doverlo necessariamente installare.
- Niente dual boot, quindi l’installazione di ChromeOS Flex cancella qualsiasi dato dal disco fisso e diventa l’unico sistema operativo del computer.
- Per poterlo utilizzare è necessario avere un account Google, personale o aziendale.
Installazione
Una volta creata la pendrive avviamo il computer partendo da questo supporto. Arrivati alla prima schermata basta cliccare sopra la lingua.
E impostare l’italiano
Possiamo scegliere di provare CheromeOS Flex, senza installarlo e perdere tutti i dati e il sistema operativo presente nel computer, oppure procedere con l’installazione.
Ultime raccomandazioni prima di iniziare l’installazione.
L’installazione prosegue piuttosto velocemente, senza ulteriori richieste, al termine non rimane altro da fare che scollegare la pendrive e riaccendere il computer.
Arrivato a questo punto ho avuto il primo momento di difficoltà durante l’installazione. Inizialmente vedeva tutte le reti wi-fi dei vicini, ma non lo mia, a un certo punto sono sparite tutte, anche se la scheda wi-fi del portatile era attiva, poi, dopo un paio di tentativi, si è deciso a connettersi con la scheda Ethernet e sono riuscito a proseguire la configurazione.
Scegliamo il tipo di account con cui accedere al computer e configurare il sistema operativo.
Alcuni passaggi in cui vengono scaricati gli ultimi aggiornamenti del sistema operativo e vari consigli, tra cui il fatto che non serve un antivirus.
Inseriamo l’indirizzo email e relativa password.
Qui ho trovato il secondo momento di difficoltà nell’installazione, non riuscivo a fare il simbolo della chiocciola nell’email, guardando in basso a destra vedo che la tastiera era cambiata ed era diventata US, basta cliccarci sopra e ripristinare quella italiana.
Alcune schermate sui termini di servizio, sulla sincronizzazione e sull’invio di alcuni dati, praticamente obbligatorio. Anche se nella sincronizzazione è scritto che vale per i dispositivi ChromeOS ho visto che sono comparsi nel browser alcuni vecchi preferiti, frutto di qualche sincronizzazione fatta nel passato su dispositivi Windows.
Ora possiamo scegliere se creare una password apposita per accedere al sistema oppure utilizzare quella dell’account Google.
Segue la proposta di installare l’app Gemini (indesiderata?).
Alcune possibili configurazioni da fare a ChromeOS che possiamo eseguire anche in seguito.
E finalmente l’installazione è conclusa.
Funzionamento
Completata l’installazione del sistema operativo possiamo vederlo in azione, dispone le principali app Google, come Chrome, Youtube, Gmail e Gdrive, nella barra in basso, sulla sinistra abbiamo tutte le altre app e le impostazioni del sistema, per spegnerlo bisogna andare sulla destra sull’orario.
Youtube ha la sua app separata dove potete guardare video e ascoltare la musica.
Ci sono le estensioni per il browser Chrome e se avete bisogno di collegarvi in remoto, da un computer Windows, per fornire assistenza, o condividere lo schermo, lo potete fare con Chrome Remote Desktop.
Per concludere le impostazioni del sistema operativo dove poterne configurare vari aspetti.
Conclusioni
Sicuramente ChromeOS Flex non è un sistema operativo adatto a tutti, chi tiene alla propria privacy, appena ha visto che serve un account Google e letto le varie autorizzazioni alle raccolte dati, avrà probabilmente smesso di leggere l’articolo o interrotto l’installazione.
Da parte mia posso dire che ero curioso di provare ChromeOS Flex, non è certo il sistema operativo per un gamer o a un utilizzo intensivo con programmi pesanti, anche perché non saranno disponibili per ChromeOS Flex, ma se avete un vecchio computer funzionante, impossibile da aggiornare, e lo volete destinare solo a navigare, visualizzare l’andamento della borsa in ufficio, oppure usarlo come stazione radio, può essere una soluzione da provare.
Come avete visto l’installazione non è poi così diversa da quella di Windows, anche varie funzioni di ChromeOS Flex, la barra delle applicazioni, il menu start, le impostazioni, ricordano molto quelle di Microsoft.
Per certe persone un passaggio da Windows a ChromeOS Flex potrebbe essere meno traumatico che scegliere Linux. Altre persone non ci penseranno due secondi nella scelta tra i due giganti (del male) Microsoft e Google, o buttarsi nel mondo libero del pinguino.
Nei prossimi giorni deciderò se installarlo in un computer, anche questo molto obsoleto e non certificato, che utilizzo solo per guardare lo streaming web, dove l’attuale sistema Ubuntu inizia ad arrancare in particolare durante l’avvio.