Spesso si dice che l'architettura decentralizzata renda Bitcoin inarrestabile. Ma... è veramente così? Se un governo o uno stato con ingenti risorse economiche a disposizione volesse fermare o bloccare Bitcoin, riuscirebbe a farlo? In questo video-articolo ho esplorato la fattibilità tecnica e pratica di alcune azioni repressive, valutando per ognuna la reale efficacia attesa a fronte delle misure anti-censura integrate nella tecnologia e delle possibili reazioni della community e degli addetti ai lavori

Per ogni idea repressiva ho assegnato due punteggi, ognuno da 0 a 5 (dove 0 sta per "nulla" e 5 sta per "moltissimo"):

  • facilità: valuta la facilità con la quale uno Stato potrebbe svolgere la manovra in questione
  • efficacia: valuta la potenziale efficacia nel bloccare Bitcoin di questa manovra

nota: questo articolo fa parte de La Guida Definitiva a Bitcoin. Per una trattazione strutturata del fenomeno "Bitcoin e criptovalute", con approfondimenti e guide pratiche adatte anche ai principianti, raccomandiamo di partire da qui:

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Come fermare Bitcoin, annientare blockchain criptovalute: 8 modi (video) - bitcoin bloccato spotlight

Fermare Bitcoin rendendolo illegale

Facilità: 2 | Efficacia: 3

Il primo metodo per fermare Bitcoin è tramite un'azione giurisprudenziale che lo dichiari illegale. Ci sono precedenti importanti in tal senso: in Turchia è illegale comprare proprietà con qualsiasi moneta straniera e in Pakistan, Bolivia, Nepal e altri è già in vigore un esplicito "ban" delle criptovalute:

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Si noti però che, attualmente, sono solo gli Stati tecnologicamente arretrati ad aver dichiarato illegali le monete digitali. I reali effetti di una opposizione legislativa alle criptovalute si vedrebbero solo se aggregazioni quali gli Stati Uniti o l'Unione Europea decidessero di bannare completamente le criptovalute.

In caso ciò accadesse, assisteremmo ad un drastico calo nella movimentazione, se non altro per la maggior difficoltà nell'accesso agli exchange e per il fatto che gli investitori istituzionali verrebbero tagliati fuori. Nell'immediato, la maggior parte degli investitori inizierebbero a vendere tutto, facendo precipitare il prezzo.

D'altro canto, un'azione repressiva avrebbe un'eco mediatico enorme e regalerebbe a tutto il settore tantissima pubblicità gratuita (si chiama effetto Streisand). Finirebbe inoltre per innalzare ulteriormente l'interesse per via del "desiderio del proibito" che alberga in tutti gli esseri umani, oltre a legittimare i complottisti a gridare ai quatto venti che "gli stati stanno bloccando le criptovalute perché ne riconoscono il potenziale rivoluzionario e lo temono". Anche perché sarebbe la verit

Come fermare Bitcoin, annientare blockchain criptovalute: 8 modi (video) - one silver dollar

C'è inoltre un altro elemento da tenere presente: a meno di un blocco mondiale coordinato, difficilissimo da organizzare e probabilmente impossibile persino da intavolare per via delle tensioni politiche fra le varie superpotenze, gli investitori più determinati finirebbero per trasferirsi o operare di nascosto in un Paese in cui Bitcoin fosse ancora considerato legale

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Per di più, operatori come Coinbase, Binance e l'ecosistema di startup e che sta nascendo attorno alla rivoluzione cripto generano un indotto importante: i governi dovrebbero dunque rinunciare a questi introiti. Da ricordare anche che Coinbase detiene "oltre 1 miliardo di dollari" in custodia per i propri clienti: una cifra importante tanto quanto la pressione politica e la resistenza che potrebbe esercitare.

In buona sostanza: una repressione legale finirebbe per sortire un effetto forte nell'immediato, ma irrilevante sul medio e lungo periodo.

Fermare Bitcoin incastrando gli sviluppatori

Facilità: 3 | Efficacia: 1

Un'altra idea potrebbe essere quella di "fare fuori" gli sviluppatori di un progetto in vista come Bitcoin. Senza pensare ad azioni violente o scenari da spy movie, basterebbe indagare con il pretesto di un reato grave Wladimir J. van der Laan, Marco Falke e Pieter Wuille, ovvero i programmatori attualmente più attivi.

La difficoltà è, di nuovo, relativa al coordinamento: il primo è olandese, il secondo tedesco, il terzo... non ho trovato immediatamente la sua nazionalità. Sarebbe dunque necessario attivare le forze di polizia di quantomeno due o tre stati diversi.

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Pur riuscendo nell'intento, il risultato sarebbe questionabile. La rete Bitcoin continuerebbe a funzionare indefinitamente persino in assenza degli sviluppatori, e, comunque, il progetto Bitcoin Core conta un centinaio di programmatori volontari. Chiunque di loro potrebbe facilmente salire di grado e ricoprire i ruoli vacanti.

Ovviamente lo spauracchio di un'azione legale dissuaderebbe i più, ma basterebbe adottare pseudonimi e l'uso di tecnologie anonimizzanti ampiamente disponibili per scongiurare il rischio personale

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Insomma, anche questa idea non sarebbe sufficiente a fermare Bitcoin.

Fermare Bitcoin rimuovendo i miner

Facilità: 2 | Efficacia: 2

Si potrebbe dunque pensare di sopprimere i miner, magari tramite leggi ad hoc: la Cina, ad esempio, ci ha provato aggrappandosi al "danno ambientale" causato dai sistemi di mining che consumano ingenti quantità di corrente elettrica. Rimuovendo i miner non vi sarebbe nessuno a validare le transazioni, e il sistema non funzionerebbe.

Come fermare Bitcoin, annientare blockchain criptovalute: 8 modi (video) - Bitcoin come funziona disegno 07

Ma la natura decentralizzata rende l'operazione impraticabile: si stima che vi siano oltre 1.000.000 di miner attivi, maggiormente concentrati in Cina ma comunque ubicati anche in molti altri Paesi. Si tratterebbe dunque di sferrare una impossibile azione coordinata.

Anche in caso di successo: visti gli incentivi economici in ballo, l'attività riprenderebbe in uno qualsiasi degli stati che non aderissero all'iniziativa.

Fermare Bitcoin dividendo la community

Facilità: 5 | Efficacia: 4

C'è un modo più sottile e subdolo di far fuori sviluppatori e miner, e non mi stupirei se saltasse fuori che già oggi è in esecuzione: fomentare le lotte interne alla community di estimatori, professionisti e sviluppatori.

Un hard fork come quello dal quale si è creato Bitcoin Cash prima e Bitcoin SV dopo può sembrare un modo democratico di risolvere una divergenza d'opinioni, ma la realtà è che indebolisce l'ecosistema tutto creando profonde fratture: oltre al fatto che si sprecano un sacco di tempo ed energie, miner e sviluppatori devono decidere da quale parte schierarsi e quale progetto supportare, per poi riorganizzarsi e ripartire. Gruppi di lavoro diversi devono poi risolvere ogni ostacolo e inventarsi soluzioni molteplici volte, con possibilità di confronto e scambio d'idee minimo

Come fermare Bitcoin, annientare blockchain criptovalute: 8 modi (video) - litecoin to litecoin cash

Non solo: il ri-utilizzo del nome "Bitcoin" con un prefisso o suffisso altisonante crea forte confusione a chi si affacci per la prima volta su questo mondo, oltre a generare incertezza agli occhi del grande pubblico circa la stabilità operativa del network tutto.

Se fossi io al governo e dovessi preparare una strategia per affossare Bitcoin partirei sicuramente dall'incentivare queste diatribe inventando idee sgangherate di ogni tipo per risolvere le lacune che, oggettivamente, ancora permangono. Da qui, ci penserebbe il popolo di Internet ad amplificare il messaggio: ricordiamo che da un hard fork tutti i possessori delle monete originali ne ricevono un equivalente proporzionale sulla nuova blockchain, quindi per gli speculatori c'è un forte incentivo economico affinché questo avvenga!

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Sempre all'interno di questa strategia fomenterei al massimo il "tribalismo" con il quale gli utenti attaccano e sviliscono tutti i progetti criptovalutari sui quali non hanno investito. Questa guerra insensata crea fratture in quella che oggi è una comunità relativamente ristretta, rallentando lo sviluppo e la cooperazione. A giudicare dai messaggi che leggo quotidianamente su Reddit basta veramente molto poco per innescare la miccia dell'odio...

Fermare Bitcoin tramite propaganda

Facilità: 4 | Efficacia: 2

Il futuro di un po' tutte le criptovalute si gioca sull'adozione di massa dello strumento, principalmente come deposito di valore oppure metodo di pagamento. Una superpotenza intenzionata a stroncare Bitcoin potrebbe demonizzare la tecnologia, tirando in ballo come venga utilizzato per sovvenzionare di nascosto il terrorismo internazionale, l'acquisto di droga o altre nefandezze. In caso i media dovessero martellare questo messaggio a sufficienza, è facile pensare che l'immagine del sistema blockchain risulterebbe compromesso a tal punto che nessuno vorrebbe averci più niente a che fare

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Fortunatamente, la contro-informazione disponibile in rete e gli evidenti benefici di una moneta decentralizzata, utilizzabile senza chiedere il permesso alle banche, matematicamente finita e con commissioni minime rispetto alle carte di credito potrebbero essere sufficienti a riportare le cose nella giusta prospettiva.

Fermare Bitcoin portando un attacco 51%

Facilità: 1 | Efficacia: 5

Il cosiddetto Attacco 51% è un rischio concreto per tutto il sistema criptovalutario:

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Come fermare Bitcoin, annientare blockchain criptovalute: 8 modi (video) - attacco 51% spotlight

Alcuni attacchi 51% sono già stati sferrati con successo nei confronti di criptovalute minori (Ethereum Classic, Bitcoin Gold e altri), quindi abbiamo la prova tangibile che si tratta di qualcosa di assolutamente concreto. Ma per destabilizzare il movimento e far perdere drasticamente fiducia nello strumento sarebbe necessario colpire direttamente Bitcoin: così facendo, se ne dimostrerebbe l'inaffidabilità e si costringerebbero i sostenitori ad un profondo riesame della situazione.

Fortunatamente, portare un attacco 51% a Bitcoin è economicamente infattibile. L'argomentazione completa e i calcoli sono qui:

» Leggi: Un attacco 51% a Bitcoin è possibile/fattibile? Cosa serve? Quanto costa?

Fermare Bitcoin scovando un bug critico

Facilità: 1 | Efficacia: 5

Bitcoin è completamente open source, tanto nel whitepaper che descrive l'idea generale, tanto nel codice sorgente che la implementa sottoforma di software. Di conseguenza, chiunque è libero di esaminare tutta l'architettura per localizzare eventuali difetti.

Trovarne uno critico, inerente la validazione delle transazioni o nelle componenti crittografiche, potrebbe scatenare il panico. Peggio ancora se fosse di natura matematica e potesse essere sfruttato di nascosto per modificare le informazioni conservate sulla blockchain senza lasciare traccia oppure accedere ad un wallet senza detenere la chiave privata.

» Leggi: Bitcoin come funziona: spiegazione facile e veloce a disegni (video)

Come fermare Bitcoin, annientare blockchain criptovalute: 8 modi (video) - Bitcoin come funziona disegno 03B

Tuttavia, Bitcoin è in circolazione da oltre 10 anni ed è già stato smontato, rimontato e analizzato in lungo e in largo da centinaia di "cervelli" diversi. Visti gli interessi economici enormi in gioco, è presumibile che, in caso vi fosse un difetto tanto grave, sarebbe già stato individuato.

La Fondazione Bitcoin, un progetto no-profit pro-Bitcoin, ha inoltre attivato nel 2014 un professionista incaricato di rivalutare costantemente la sicurezza dello strumento. Gli exchange più importanti fanno inoltre lo stesso privatamente.

E non si pensi che i bug possano annidarsi in punti difficili da raggiungere, funzionalità secondarie o utilità a corredo: al contrario di un software complesso quale è un browser web o, ancor più, un sistema operativo come Windows, il numero di linee di codice che implementa Bitcoin è estremamente limitato e, con esso, la superficie d'attacco.

Fermare Bitcoin sviluppando un computer quantistico

Facilità: 1 | Efficacia: 4

Nel corso dell'articolo "Bitcoin come funziona" abbiamo spiegato che l'accesso ad un qualsiasi portamonete si basa su una coppia di chiavi crittografiche. Il possesso della chiave privata è l'unico elemento necessario per essere "proprietari" di un determinato wallet e movimentare i denari, mentre la chiave pubblica deve essere disponibile a tutti affinché il sistema funzioni. Le due chiavi sono matematicamente correlate (quella pubblica si deriva trasformando la privata), ma non è possibile procedere a ritroso e risalire alla chiave privata partendo dalla pubblica. Più propriamente: è possibile farlo, ma, pur utilizzando i più potenti supercomputer al mondo, sarebbero necessari millenni di calcoli ininterrotti.

Tutto questo potrebbe cambiare repentinamente in caso venisse sviluppato un computer quantistico, ovvero un elaboratore basato su architettura di calcolo completamente diversa da quella che conosciamo oggi e capace di offrire una potenza di calcolo inimmaginabile, capace di fattorizzare grandi numeri (l'operazione matematica che consente di risalire alla chiave privata partendo da quella pubblica) "istantaneamente". Ciò premesso, vi sono numerosi aspetti da tener presente.

Come fermare Bitcoin, annientare blockchain criptovalute: 8 modi (video) - quantum cpu computer quantistico

Innanzitutto, nessuno ha ancora sviluppato un computer quantistico capace di mostrare chiaramente l'incremento prestazionale chiamato "quantum speed-up" di cui stiamo parlando. A marzo 2019, svariati esperti hanno confermato che la scienza e la tecnica odierna sono ancora molto lontane dal raggiungere l'obbiettivo.

Inoltre, è già disponibile oggi una classe di procedimenti crittografici chiamati Lattice cryptography che risulta resistente persino ai computer quantistici. Detti procedimenti sono implementabili anche sulle architetture odierne, motivo per cui gli sviluppatori di Bitcoin non dovrebbero fare altro che implementarli nel codice al posto della crittografia utilizzata oggi e studiare un metodo per orchestrare il passaggio generazionale. Sarebbe un progetto tutt'altro che banale, ma comunque fattibile.

In definitiva: un computer quantistico potrebbe realmente rompere la crittografia sulla quale si basa oggi Bitcoin, ma la reale implementazione è ancora lontana e sono già disponibili le contromisure.

Conclusioni

In questo articolo ho voluto proporre qualche spunto per ragionare sulla solidità di Bitcoin e su quali manovre potrebbero tentare le superpotenze intenzionate a bloccarne la diffusione.

Personalmente sono convinto che l'opposizione legislativa sortirebbe un effetto significativo, ma solo nel breve periodo. Fomentare le lotte e i contrasti interni alla community sarebbe invece la strategia migliore, nonché la più facile da attuare: al momento, solo la lucidità delle persone potrebbe contrastare qualcosa del genere ma, sfortunatamente, sembra essere oggi una qualità rara, finita e preziosa tanto quanto il Bitcoin stesso.

E tu, che cosa ne pensi? Hai altre idee per compromettere Bitcoin? Quale grado di facilità ed efficacia attribuiresti? I commenti qui sotto sono a disposizione per proporre il proprio punto di vista.