Il fondatore di un exchange di criptovalute è morto improvvisamente, senza dare a nessuno la password del suo laptop crittografato, con cui poteva accedere ai risparmi dei clienti: almeno 137 milioni di dollari. Ora gli investitori sono indignati e vogliono riesumare il corpo dell'intermediario per assicurarsi che sia davvero morto
La storia a tinte fosche è venuta alla luce per la prima volta a febbraio, quando la moglie di Gerry Cotten, fondatore dell'exchange di criptovalute QuadrigaCX, ha dichiarato ufficialmente il decesso del marito, morto improvvisamente durante una vacanza in India, all'età di soli 30 anni. La morte sarebbe avvenuta in seguito alle complicazioni del morbo di Crohn, una patologia raramente fatale.
All'epoca, QuadrigaCX perse il controllo di almeno 137 milioni di dollari in beni dei clienti, perché tutta la documentazione era archiviata su un laptop di cui solo Cotten conosceva la password.
La vedova Jennifer Robertson ha giurato di non avere né la password, né la chiave di ripristino del laptop. Il portatile avrebbe conservato solo il portafoglio freddo, ovvero un portafoglio digitale non connesso a Internet, che conteneva la valuta digitale appartenente ai clienti dell'exchange. La donna ha testimoniato di aver persino assunto degli esperti per tentare di decifrare il laptop, ma questi avrebbero fallito.
Nei giorni scorsi, il New York Times ha riferito che l'ammontare della cifra "perduta" ammonta ora a 250 milioni di dollari.
Nel frattempo, le forze dell'ordine canadesi e statunitensi stanno indagando su possibili illeciti connessi alla vicenda e gli investitori chiedono a gran voce la prova che Cotten sia effettivamente morto. Per la precisione, gli avvocati che rappresentano i clienti dell'exchange hanno chiesto la riesumazione del corpo del fondatore di QuadrigaCX, per procedere all'autopsia che confermi sia l'identità del deceduto, sia le cause della morte.
Le circostanze che ruotano attorno morte di Cotten, infatti, sono molto discutibili. Incominciando dal fatto che QuadrigaCX ha rivelato la morte del suo fondatore in un post di Facebook solo il 14 gennaio, e cioè più di un mese dopo il decesso.
Al momento, la società di Cotten è sotto la lente di ingrandimento dell'FBI e della Corte Suprema della Nuova Scozia. Una delle indagini ha già portato alla luce circostanze che alcuni potrebbero ritenere sospette: secondo un rapporto della società di revisione Ernst & Young, QuadrigaCX non conservava alcun "registro aziendale di base", né tanto meno i documenti contabili.
Inoltre, il rapporto afferma che l'exchange avrebbe trasferito "significativi volumi di criptovalute" su conti personali detenuti da Cotten su altri exchange.
Ciò premesso, non è chiaro come l'esumazione e l'autopsia di Cotten possano portare al recupero delle password necessarie per accedere alle criptovalute. Tuttavia, questi accertamenti potrebbero confermare o smentire le circostanze finora emerse sulla morte del fondatore di QuadrigaCX.
Ma nel mondo aleatorio e non regolamentato delle criptovalute, eventi come questi sono da mettere in conto e saranno sempre più frequenti. Ora, gli investitori vogliono trovare a tutti i costi un capro espiatorio: in cuor loro, forse sperano di essere stati truffati, per poter chiedere quantomeno un risarcimento. Ma se non emergeranno prove in tal senso, dovranno necessariamente mettersi l'anima in pace. E anche all'anima di Cotten, se era in buona fede, un po' di pace non guasterebbe.