I PC portatili moderni offrono performance soddisfacenti e consentono di studiare, lavorare e comunicare anche in mobilità. Ma prima di giudicare anacronistico l'acquisto di un buon sistema da scrivania, è bene fare qualche considerazione in più.

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Saltiamo alle conclusioni

Se le vostre attività informatiche sono legate soprattutto al consumo di contenuti (leggere, ascoltare, guardare..) non solo vi consiglio di sbarazzarvi subito del PC fisso, ma anche del notebook. Quello che fa per voi è un tablet che, a fronte di un prezzo d'acquisto inferiore, vi garantirà il catalogo di app e giochi, l'autonomia e l'ingombro migliori per i vostri scopi.

Raccomandazione analoga se siete videogiocatori "hard-core": in questo caso, l'immediatezza di una console dedicata, come Xbox o PlayStation, ne fanno la scelta da preferirsi.

Se però create contenuti un po' più significativi degli aggiornamenti di stato su Facebook, dovete scegliere fra un notebook e un PC desktop. In questo caso, è imperativo capire che tipo di prestazioni vi servano: se, infatti, i notebook sono più che sufficienti per la maggior parte delle attività "da ufficio", è innegabile che chi esige di lavorare sempre senza attese, elaborare foto e video ad alta risoluzione, usare macchine virtuali, disporre di un disco fisso ad alta capacità a fianco di un veloce SSD e via dicendo farà bene a preferire un un buon PC desktop.

Qualsiasi sia la vostra scelta, deve essere "drastica": evitate come la peste di scegliere un notebook che possa rivaleggiare in potenza con un PC fisso. Finireste per compromettere la mobilità senza nessun vantaggio concreto.

Cerchi un ultaportatile? leggi "TLI consiglia: I 4 migliori sub-notebook ultraportili per lavorare in mobilità".

Punti di forza e di debolezza

I punti di forza di un notebook sono, evidentemente, due: ingombro ridotto e buona mobilità. Ben di più sono le debolezze: performance modeste, espandibilità minima, libertà di configurazione ridotta, possibilità di upgrade e sostituzione delle parti danneggiate prossime allo zero e prezzo più elevato.

Specularmente, un PC fisso occupa spazio sulla scrivania, è praticamente inamovibile dalla stessa e non funziona lontano dalla presa di corrente. Di contro, è nettamente più veloce a parità di prezzo, garantisce un'enorme libertà di configurazione e permette di aggiornare, sostituire, espandere ed ampliare a volontà.

È bene tener a mente questa distinzione, in particolare per quanto riguarda la mobilità. Dal momento stesso in cui questa venga compromessa con un schermo superiore ai 13,3", un peso maggiore di 1,5 Kg o una scarsa autonomia della batteria, stiamo acquistando un notebook che finirà per rimanere sulla scrivania a causa della scarsa trasportabilità, ovvero lo stesso risultato che otterremmo (spendendo meno e con performance superiori) con un PC desktop.

CPU per notebook, CPU per desktop

Sebbene la stampa generalista cerchi di convincerci del contrario, esiste ancora un divario enorme fra i processori per computer desktop e quelli per portatili.

Per verificarlo, basta fare un esempio pratico. La CPU del nostro "PC perfetto" è l'Intel Core i5 4670K: si tratta di un quad-core con frequenza nominale di 3.4 GHz capace di arrivare a 3.8 GHz in caso di improvvisi picchi di lavoro (tecnologia Turbo Boost). Un gioiellino il cui prezzo si aggira attorno ai 200 €.

Per il mercato notebook, non si trova nulla di realmente "corrispondente". Tutte le CPU Core i5 di quarta generazione per mobile sono solo dual-core, con frequenze nettamente inferiori e, in generale, capacità velocistiche più modeste. Bisogna quindi rivolgere l'attenzione alla fascia superiore, come il Core i7 4700MQ che, con i suoi quad core a 2.4 GHz (Turbo Boost a 3.4 GHz), finisce per rivaleggiare alla pari con il 4670K nella maggior parte dei test.... ad un prezzo (suggerito) di quasi 100 € superiore.

CPU potente = notebook ingombrante, costoso e con poca autonomia

Ma non è il prezzo elevato il vero difetto delle CPU mobili capaci di fronteggiare alla pari quelle desktop. Il vero problema è che questi modelli vengono scelti dai produttori solo per i notebook indirizzati ai videogiocatori, ovvero macchine caratterizzate da schermi con ampie diagonali, pesi e spessori che ricordano i primi anni del 2000 e con costi che, anche a causa dei chip grafici dedicati di fascia alta, superano facilmente i 1.000 €. Tutto questo a fronte di un'autonomia imbarazzante!

Quale CPU scegliere in ambito mobile?

Ciò detto, è evidente che, per quanto prestazionalmente attraenti, le CPU Core i7 4700MQ non sono una soluzione adatta per qualcosa che voglia realmente definirsi "PC portatile".

Molto meglio rivolgersi alla famiglia 4000, avendo però ben chiaro che si sta acquistando un prodotto con un livello di performance ben diverso dalla fascia medio-alta che fa da motore al nostro PC desktop di riferimento, ma con consumi energetici ridotti (quindi poco aggressivo sulla batteria) e indirizzato esplicitamente a quello che un notebook dovrebbe fare meglio: essere "ultraportatile".

Per capire quanto ampio sia il divario, ho confrontato gli indici prestazionali pubblicati da PassMark per il nostro riferimento in ambito desktop (Intel Core i5 4670K) fianco a fianco con il miglior processore economico da scrivania (Intel Pentium G3420 da 63 €), alcuni modelli di CPU serie 4000 e il già citato Core i7 4700MQ:

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Esprimendo la differenza di punteggio in percentuale rispetto al 4670K, si ottengono i seguenti risultati:

  • Intel Pentium G3420: -55,67%

  • Intel Core i5-4200U: -57,31%

  • Intel Core i7-4500U: -49,86%

  • Intel Core i7-4650U: -44,37%

  • Intel Core i7-4700MQ: +1,90%