Il ransomware che ha colpito la città di Pensacola il 7 dicembre è stato identificato come Maze, una forma di ransomware che era già stata distribuita anche in Italia tramite campagne e-mail di spam

Dietro attacco Pensacola c'è Maze, ransomware già noto Italia - FrShot_1576146025

E' stato il Pensacola News Journal a riportare la notizia, ricordando che Maze era stato utilizzato anche in un recente attacco contro la società di sicurezza privata Allied Universal: in quel caso, la società vittima dell'attacco si era rifiutata di pagare il riscatto richiesto dai cybercriminali e questi ultimi avevano pubblicato 700 megabyte di file aziendali, richiedendo un ulteriore pagamento di 300 Bitcoin (circa $ 2,3 milioni) per decrittografarli.

Il furto di dati come mezzo per incoraggiare il pagamento da parte delle vittime di ransomware è un espediente raro, ma non nuovo.

Diversamente, l'uso dei dati per ricattare la vittima e, nel caso di Allied, la minaccia di utilizzare i certificati e il nome di dominio della società per spammare i clienti con ulteriori attacchi ransomware, è una tecnica che delinea uno scenario di attacco completamente nuovo. "Questa è la prima volta che ciò accade, per quel sappiamo ", ha affermato Brett Callow, portavoce di Emisoft.

Ma proprio in Italia, Maze si era già comportato in questo modo: il ransomware sfruttava il logo istituzionale e i riferimenti ufficiali dell’Agenzia delle Entrate per rendere più credibile la trappola e per trarre in inganno le potenziali vittime.

Le e-mail malevoli, scritte in un italiano abbastanza corretto, avevano in allegato un file Word, scaricando il quale si attivava il pericoloso ransomware.