Lo California ha preso posizione contro i video deepfake politici e pornografici, emanando una serie di leggi che regolamentano il fenomeno. Ci si augura che, a breve, anche altre nazioni prendano esempio dallo stato americano
La scorsa settimana, il governatore della California Gavin Newsom ha firmano una legge che sanziona la distribuzione di video manipolati, progettati appositamente per screditare un candidato politico e ingannare gli elettori entro 60 giorni dalle elezioni.
Abbiamo già visto come i deepfake, che comportano la manipolazione di immagini e video, possano essere usati impropriamente per condizionare la volontà degli elettori, influenzandone il voto. Il rischio è reale e il fenomeno si è già verificato in vari paesi (Italia compresa).
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Ma mentre in Italia siamo ancora qui a ridere e a scherzare, negli USA, evidentemente, il problema è più sentito, soprattutto dopo il video assolutamente credibile di Barack Obama doppiato dal regista Jordan Peele e dopo il filmato molto convincente in cui la portavoce Nancy Pelosi appariva ubriaca e diceva frasi compromettenti.
In California, poi, hanno anche il problema dei deepfake pornografici: questi video manipolati sono infatti saliti alla ribalta quando le persone hanno iniziato a sostituire digitalmente i voltidelle attrici porno con quelli delle star di Hollywood
Ma ora il governatore Newsom ha cercato di arginare anche questo specifico fenomeno, firmando una legge per cui i californiani potranno fare causa a chiunque metta la propria immagine in una clip pornografica senza il proprio consenso.