Molti sistemi di allarme, all’interno del box che contiene la centralina, hanno un combinatore telefonico costituito da un modulo GPRS, nel quale è possibile inserire una scheda sim. Così facendo, il combinatore potrà inoltrare chiamate e messaggi sms ai numeri memorizzati in sede di configurazione dell’impianto, per informare i destinatari in merito al verificarsi di un evento di allarme (casi di effrazione, malfunzionamento sensori, ecc.).
Anche le centraline non più attualissime prevedono una forma molto “rudimentale” di gestione remota dei comandi, ossia attraverso l’inoltro di messaggi di testo sms. Negli ultimi anni, poi, le case produttrici di sistemi di allarme, al di là del permettere la gestione dell’impianto anche attraverso la rete internet (mediante altro componente, il modulo IP, oppure grazie al già citato modulo GPRS, a condizione che in quest’ultimo sia inserita una scheda sim dotata di apposito “piano tariffario dati”), hanno realizzato specifiche applicazioni Android/Apple finalizzate a permettere il “colloquio” da remoto tra l’utente “amministratore” e la centralina: per colloquio intendiamo il comando di inserimento o di disinserimento dell’allarme (totale o parziale), l’ascolto ambientale, ecc.
In concreto, nei casi più frequenti, queste applicazioni non fanno altro che tradurre il comando digitato nell’applicazione stessa in un sms che lo smartphone inoltrerà alla centralina (precisamente al numero della scheda sim inserita nel modulo GPRS del sistema di allarme); il processo si completerà con la ricezione di un sms di risposta, da parte della centralina, che confermerà di aver eseguito il comando.
Si aggiunge, per completezza, che su Play Store/Apple Store esistono anche innumerevoli applicazioni “generiche” (non create, quindi, dalle specifiche case costruttrici degli allarmi) nelle quali è possibile configurare le citate funzionalità per tutti i sistemi di allarme che presentano queste caratteristiche gestionali.
Il nostro scopo, adesso, è quello di gestire queste funzionalità non più con la digitazione fisica dei comandi nelle applicazioni del nostro smartphone, bensì impartendo gli ordini attraverso comandi vocali. Così facendo, immaginiamo quanto possa essere comodo, mentre si sta uscendo di casa, con le mani magari occupate, impartire un ordine con la nostra voce in grado di provocare l’inserimento dell’allarme; immaginiamo, allo stesso modo, il nostro rientro, reso più agevole da un comando vocale capace di disarmare il sistema!
Lo scenario che verrà di seguito rappresentato è quello di un qualsivoglia sistema di allarme dotato di modulo GPRS con scheda sim (è consigliabile un piano tariffario con pacchetto “voce e sms”) con il quale si interagirà attraverso l’Assistente virtuale di Google (Google Assistant) del proprio smartphone Android.
Affinché il processo funzioni, il comando vocale:
- dev’essere impartito con il proprio smartphone acceso (ed ovviamente al seguito);
- può essere impartito anche da remoto.Quando si è in casa, avere un dispositivo Google Home attivo è ininfluente, anche se ciò aiuta nell’ascolto/inoltro del comando vocale.
2. Presupposti: lo scenario
Affinché il processo con comando vocale funzioni, è necessario:
- installare e configurare sul proprio smartphone Android l’applicazione Android “Google Home”, che dev’essere agganciata al proprio account Google ed operativa con Google Assistant (assistente vocale);
- scaricare sul proprio smartphone Android le applicazioni: “IFTTT”, “Pushbullet” e “Automagic Premium” (quest’ultima disponibile nel Play Store, attualmente al prezzo di € 2,90 una tantum); in particolare, poiché sarà l’app Automagic ad inoltrare il messaggio sms contenente lo specifico comando, lo smartphone, come sopra detto, dev’essere acceso; anche l’app Automagic dev’essere in stato attivo;
- consentire all’applicazione IFTTT, in sede di configurazione della stessa sul proprio smartphone Android, i permessi di accesso all’account di Google e all’app Pushbullet.
3. Cenni sulle applicazioni utilizzate per i comandi vocali
Google Home
Come già accennato nel primo paragrafo, Google Home è un’applicazione dotata di un assistente vocale in grado di far eseguire all’applicazione stessa delle azioni a seguito della ricezione di specifici comandi vocali. Nella domotica, Google Home si è ormai diffusa e integrata in modo rilevante, considerato che, attraverso specifici permessi di accesso a varie piattaforme compatibili (ad es., Broadlink, eWeLink, Philips Hue, ecc.), memorizzati in sede di sua configurazione, traduce i comandi vocali ricevuti dall’Assistente in azioni che verranno eseguite dalle predette piattaforme ad essa agganciate. In tal modo potremo, quindi, accendere le luci di casa, le prese, gli elettrodomestici, ecc.
Si precisa, comunque, che la presente guida non attiene alla configurazione e al funzionamento di Google Home, visto che le istruzioni fornite da Google su questo versante sono molto chiare e dettagliate.
IFTTT
IFTTT è l’acronimo di “If this, then that”, che significa “se succede questo, fai succedere quello”.Trattasi di un servizio web lanciato per la prima volta nel 2011, che esegue processi creati/configurati al suo interno (chiamati “applet”, ovvero “ricette”). L’applet si basa sul verificarsi di un evento (“trigger”, ossia “if this…”) che, nel rispetto delle condizioni definite dall’utente, scatena un’azione (ossia “…then that”).
Lo scopo di IFTTT è quello di mettere in relazione piattaforme generalmente non compatibili tra loro, previo conferimento, a IFTTT stessa, di specifici permessi di accesso da parte delle predette piattaforme. Questo fa sì che tali piattaforme possano “dialogare” tra loro.Concettualmente IFTTT è simile a Google Home (o viceversa…), con la differenza che all’interno di IFTTT gli scenari di configurazione (trigger/condition/action) sono veramente innumerevoli.
Pushbullet
Pushbullet è un’interessante applicazione Android, con estensione per Chrome e Firefox, che consente di inviare note, collegamenti, immagini, indirizzi e file da un dispositivo all'altro.
Automagic Premium
Automagic è un’altra interessante ed intuitiva applicazione Android, un tasker che consente di automatizzare molte funzioni nello smartphone. Il suo funzionamento segue, sostanzialmente, le stesse logiche di IFTTT: l’utente crea un Process Flow, nell’ambito del quale costruisce un trigger che, rispettate talune condizioni anch’esse previste nella fase di configurazione del processo, scatena l’esecuzione di un’azione.
4. Sintesi del processo di colloquio con la centrale di allarme
Lo scopo del processo in questione è quello di “tradurre” un comando vocale, impartito a Google Home, nell’inoltro di un sms verso la centrale di allarme. Tale processo verrà scomposto in alcuni sotto-processi, gestiti da applicazioni diverse, che però interagiscono tra di loro. Vediamo come…
Concettualmente la funzionalità è semplice:
- il comando vocale viene recepito dall’assistente di Google ed elaborato come trigger dall’app IFTTT (si ricorda che Google Home deve avere i permessi di accesso in IFTTT);
- a fronte del trigger ricevuto, IFTTT inoltra una nota tramite l’app Pushbullet, contenente uno specifico testo;
- infine, la predetta nota viene catturata dall’app Automagic Premium e rappresenta il trigger che si tradurrà nell’azione di inoltro del messaggio sms alla centrale di allarme.
In sintesi, da un punto di vista squisitamente pratico, occorre semplicemente aprire la sessione del processo verso Google Home pronunciando il consueto ordine “Ok Google” (oppure “Ehi Google”), seguito dal comando vocale prescelto per l’inoltro del messaggio sms (a titolo esemplificativo, immaginiamo di aver memorizzato il comando vocale “Inserisci protezione totale casa”).
Tale comando scatena i sotto-processi delle restanti applicazioni (IFTTT, Pushbullet e Automagic Premium), determinando, da parte dell’app Automagic, l’esecuzione dell’ultima azione utile all’inoltro del messaggio sms verso il modulo GPRS della centrale di allarme, nel quale è inserita la scheda sim.
Si noti che nell’esempio citato, relativo al comando vocale memorizzato, occorre prestare la dovuta attenzione alla frase che si intende configurare; infatti, è opportuno non utilizzare frasi o parole che l’Assistente di Google ha già nel suo “vocabolario”, perché ciò causerebbe l’esecuzione di un altro ordine. Ad esempio, è certamente da evitare l’uso di frasi del tipo “Inserisci l’allarme”, perché in questo caso l’Assistente “penserebbe” di dover attivare una sveglia sullo smartphone e dopo il comando ricevuto rivolgerebbe specifica domanda all’utente, finalizzata a conoscere l’orario di inserimento della sveglia!
5. Le configurazioni
Adesso vediamo in dettaglio come configurare le varie applicazioni nel nostro smartphone Android per far funzionare il processo. Poiché le configurazioni hanno moltissime similitudini con quelle già descritte nell’ambito di un’altra guida (vds. “Guida: come accendere il pc con la voce…”), si tralasceranno alcuni dettagli relativi a quelle impostazioni che sono già state illustrate nella predetta guida, mentre ci si soffermerà sui passaggi specifici del processo di inoltro degli sms.
Ciò detto, come prima cosa dobbiamo cliccare sull’icona dell’app “IFTTT”, al fine di creare una nuova “applet”; come già detto in precedenza, si tratta della nuova “ricetta”, ossia dell’azione (“Then That”) che l’app dovrà eseguire al verificarsi di un evento (“trigger”, ossia “If This”).
Selezionando il segno “+” posto in alto a destra in prima videata, occorrerà cliccare su “this” per censire il trigger (quindi l’evento che deve scatenare l’azione). Posizionandosi su “Search services” (in alto a sinistra), basterà digitare la parola "Google", per individuare il servizio “Google Assistant” nel quale, cliccando sulla relativa icona, occorrerà censire il citato trigger.
Il trigger, che nel nostro caso sarà il comando vocale, dovrà essere censito cliccando su “Say a simple phrase”; adesso, ipotizzando di voler inserire l’allarme totale nell’abitazione, nel campo “What do you want to say?” scriveremo il comando al quale Google Home dovrà ogni volta “reagire” eseguendo una specifica azione; nei successivi due campi potremo scrivere dei comandi opzionali (definibili anche alternativi), per far eseguire la stessa azione anche se pronunciassimo il trigger in una forma non esattamente corrispondente a quella del comando precedentemente definito.
Nel campo “What do you want the Assistant to say in response?” dovremo scrivere la frase che desideriamo sentire come risposta da Google Home ogni volta che pronunceremo il nostro commando.
Nel campo “Language” impostiamo “Italian” e chiudiamo l’operazione cliccando sul tasto “Create trigger”.
Abbiamo così creato il nostro comando vocale (trigger), ma siamo ancora abbastanza lontani dal nostro obiettivo di inserire l’allarme totale!
Tornati alla videata iniziale di IFTTT, clicchiamo adesso su “that”. In “Search services”, esattamente come abbiamo prima per il trigger, digitiamo le prime lettere (o tutta la parola) dell’app Pushbullet, al fine di individuarla nell’elenco dei servizi disponibili e poterla selezionare. Clicchiamo su “Push a note” e quindi:
- nel campo “Title” diamo un titolo alla nostra nota (ad es., Inserimento protezione totale casa);
- nel campo “Message” digitiamo il testo del messaggio che vogliamo venga inoltrato, come “azione”, da IFTTT (ad es., Inserimento_protezione_totale_casa).
- completiamo selezionando “Create action”.
Siamo quasi in dirittura di arrivo per la creazione dell’applet su IFTTT!
Nella schermata che si presenterà a video vedremo l’anteprima del nostro lavoro: se desideriamo ricevere una notifica quando la nostra applet è in funzione, basterà attivare il flag nel campo “Receive notifications when this Applet runs”. Quindi, clicchiamo su “Finish” per creare l’applet.
A questo punto, abbiamo fatto sì che un nostro comando vocale si traduca nell’inoltro di una nota. Adesso ci vuole un altro sotto-processo che, partendo dalla nota inoltrata, esegua il comando di inoltro del messaggio sms alla centrale di allarme.
Per fare questo ci avvarremo dell’app “Automagic Premium”. L’app in questione è una delle tante applicazioni che consente di eseguire molteplici automazioni nel proprio smartphone, attraverso la creazione di veri e propri Process Flow; potremmo assimilare Automagic a IFTTT, nel senso che l’applicazione lavora con le medesime logiche adottate da IFTTT (trigger/condition/action); in particolare, nel nostro processo Automagic:
- intercetta come trigger la nota inoltrata da Pushbullet: tale memorizzazione è possibile grazie al fatto che al suo interno esiste uno specifico plugin con la compatibilità a Pushbullet;
- inoltra il messaggio sms alla sim della centrale di allarme (azione).
Ciò detto, cliccando sull’icona dell’app Automagic, scaricata sul proprio smartphone, accederemo alla seguente videata:
Fig. 1
Con l’obiettivo, quindi, di creare un Process Flow che chiameremo “Inserimento_protezione_totale_casa”, clicchiamo sul tondino rosso con il segno “+” posto in basso a destra ed accederemo alla seguente videata:
Fig. 2
Clicchiamo in alto a destra sui “tre puntini verticali” e ci verrà mostrato il seguente menù a tendina:
Fig. 3
Per prima cosa procediamo rinominando il Process Flow, dal generico “Flow1” (vds. fig. 3 in alto a sinistra) a quello che intendiamo attribuirgli. Fatto ciò, tornati alla videata di fig. 2, cliccando sul rettangolo presente in alto, a centro pagina, si attiveranno i tasti funzione, come può evincersi dalla seguente maschera:
Fig. 4
Clicchiamo sul tondino grigio in alto (quello con le righe orizzontali) e ci comparirà il menù dei trigger. Quindi, scegliamo “NEW” (in basso a sinistra) e vedremo il seguente elenco dei trigger:
Fig. 5
Scorriamo quindi il menù dei trigger fino all’individuazione di “Plugin Event (Experimental)”; selezioniamo tale opzione e nella successiva maschera diamo un nome al trigger, deselezionando il flag “Default Name” (operazione non obbligatoria, in quanto possiamo anche lasciare il nome di default) e poi clicchiamo su “CONFIGURE”; accederemo alla seguente videata:
Fig. 6
Come in fig. 6, dobbiamo:
- digitare il testo esatto della nota spedita da Pushbullet (nel nostro caso, nel campo “che contiene il testo” dobbiamo digitare “Inserimento_protezione_totale_casa”);
- selezionare la parola “chiunque” nel menù “da”;
- selezionare la parola “elimina” nel menù “Allora”.
Fatte queste operazioni, salviamo cliccando in alto a destra sul segno di spunta. Torneremo quindi alla videata precedente dove, cliccando su “SAVE” (in alto), giungeremo alla schermata che evidenzia il Process Flow, nella quale adesso troveremo il rettangolo compilato con i dati del trigger memorizzato (nel rettangolo troveremo anche un tasto funzione in più, contrassegnato da una matita, utile ad entrare nuovamente nel trigger e correggere/modificare, al bisogno, i dati salvati).
Clicchiamo adesso sul tondino grigio in basso del rettangolo, ossia quello con il segno “+”. Così facendo ci verrà mostrato il menù per la scelta delle azioni da configurare. Selezionando “Action” ci verrà mostrata la seguente maschera:
Fig. 7
Selezioniamo “NEW” in basso a sinistra:
Fig. 8
In alto, scriviamo la parola “sms” e ci verrà mostrata la specifica azione di inoltro del messaggio sms presente nell’app (“send sms”). Selezioniamo tale azione e ci comparirà la seguente videata:
Fig. 9
Come in fig. 9, dobbiamo compilare i seguenti campi:
- “SIM”: riportare il numero di telefono dello smartphone da cui si vuole che parta il messaggio sms;
- “To”: indicare il numero telefonico della sim inserita nel modulo GPRS della centrale di allarme;
- “Message”: scrivere il testo del messaggio che, secondo quanto previsto nel manuale utente della centrale di allarme, determina l’attivazione del comando desiderato (ad esempio, per alcune centrali, il messaggio è composto dal codice utente che si dovrebbe digitare nella tastiera per l’attivazione fisica dell’allarme seguito dal simbolo “cancelletto” e dal numero 1; ogni centrale ha il suo codice di armamento e, conseguentemente, richiede una specifica strutturazione del messaggio di testo).
Confermiamo cliccando in alto su “SAVE”. Torneremo alla pagina del Process Flow, che adesso sarà completo. Attiviamo il processo operando sul “tasto di accensione” celeste, posto in alto a destra nella successiva figura:
Fig. 10
Tornando alla pagina iniziale di Automagic, adesso troveremo il nostro processo memorizzato ed operativo. Possiamo ripetere il processo di censimento con altri automatismi, ad esempio per comandare:
- il disinserimento dell’allarme;
- l’inserimento parziale dell’allarme;
- l’ascolto ambientale dal nostro smartphone.