L'ha ucciso il videogioco PUBG (PlayerUnknown's Battlegrounds). O meglio, l'ha ucciso la ludopatia o game addiction che dir si voglia: una grave dipendenza dal gioco che l'aveva isolato dal resto del mondo, impedendogli anche di bere e di mangiare

Muore 16 anni dopo ininterrotte sessioni videogioco PUBG - 5c053f85499ade47dc29dc38

E' accaduto in India, ad un un ragazzo dell'Andhra Pradesh, che era diventato così dipendente dal gioco al punto da saltare i pasti per giorni e giorni. Era così assorbito dalle interminabili sessioni di gioco, che aveva persino smesso di bere.

Stando a quanto riportato da India News, infatti, sembra proprio che la morte dell'adolescente sia riconducibile ad una grave disidratazione. Resisi conto del malessere del ragazzo, i genitori l'hanno portato d'urgenza all'ospedale di Eluru Town, ma era ormai troppo tardi.

Pur senza arrivare a questo tragico epilogo, la dipendenza da Internet e/o dai videogame (altresì nota come hikikomori) miete vittime ogni giorni. Solo in Italia, ci sono 100 mila giovani tra i 14 e i 20 anni che rifiutano la vita sociale e si rifugiano tra le quattro mura domestiche, avendo come unico contatto con il mondo l'utilizzo di dispositivi elettronici (TV, cellulare, PC, videogiochi...). Nei casi più gravi, questo disturbo può sfociare in una vera e propria dipendenza, come quella che ha causato la morte del giovane ragazzo indiano, "prigioniero" del videogioco PUBG

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