Secondo una ricerca presentata alla conferenza ACM FAT 2020, tenutasi ieri a Barcellona, YouTube giocherebbe un ruolo decisivo nel realizzare un processo di radicalizzazione, che porta sempre più utenti a sposare ideologie di estrema destra

Youtube instilla utenti ideologie estrema destra

Lo studio, condotto dai ricercatori dell'Ecole polytechnique fédérale de Lausanne e dell'Università federale del Minas Gerais in Brasile, ha trovato prove del fatto che gli utenti interessati a contenuti classificabili come di destra in termini politici (right-wing) hanno finito progressivamente per essere coinvolti da contenuti ascrivibili alle frage più estreme di quell'ideologia politica

La ricerca non fa che avvalorare quanto già sostenuto dal sociologo Zeynep Tufekci che, in un articolo apparso sul New York Times nel marzo 2018, illustrava la tesi ora ampiamente diffusa secondo cui YouTube sarebbe un motore di radicalizzazione.

I ricercatori, però, volevano individuare prove effettive a sostegno di questa tesi. Pertanto, si sono prodigati ad analizzare ben 330.925 video pubblicati su 349 canali e li hanno classificati in quattro tipi: Destra moderata, Alt-lite (estrema destra che però non include i nazionalisti e gli antisemiti), Intellectual Dark Web (IDW) e Alt-right (destra alternativa che include nazionalisti, antisemiti, islamofobi, antisionisti ecc). Quindi, sulla base dei 72 mila commenti e dei vari "mi piace" lasciati dagli utenti sotto questi video, sono arrivati a sostenere che alcuni video di YouTube che diffondono ideologie di destra moderata non sono altro che le "anticamere" di contenuti politicamente molto più estremi.

Infatti, gli utenti che guardano e commentano contenuti riconducibili ad ideologie di centro-destra o di destra moderata hanno la tendenza sistematica a spostare la loro attenzione su video con contenuti sempre più estremi.

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Tuttavia, questa conclusione lascia il tempo che trova perché i ricercatori non sono stati in grado di determinare l'esatto meccanismo coinvolto nella migrazione degli utenti dai contenuti più moderati a quelli più estremi.

Dopo la presentazione del documento, al ricercatore Manoel Horta Ribeiro è stato chiesto quali prove avessero dimostrato che l'effetto di radicalizzazione identificato dallo studio si era verificato tramite YouTube e non invece attraverso un sito esterno; inoltre, il pubblico ha chiesto se era stata valutata l'ipotesi che la radicalizzazione non fosse conseguenza diretta di YouTube, ma del fatto che gli utenti in questione erano già di per sé radicalizzati e quindi più attratti da ideologie estreme.

Il ricercatore ha convenuto che, sebbene sia difficile addossare tutta la colpa di questa radicalizzazione a YouTube, tuttavia la piattaforma può dirsi parzialmente responsabile di questo fenomeno, perché ospita i contenuti di comunità che professano ideologie estremistiche.

Personalmente, mi sembra alquanto balzano e semplicistico attribuire a YouTube la responsabilità del comportamento tenuto da quegli utenti che, dopo aver guardato un video dai contenuti moderati, passano a canali più estremisti. A maggior ragione, va detto che negli ultimi anni YouTube ha rafforzato la sua politica di controllo sui contenuti estremisti che inneggiano all'odio e alla violenza e ha sperimentato la riduzione dell'amplificazione algoritmica di contenuti potenzialmente dannosi che esulano dalle sue linee guida, come le teorie cospirative malevole e la scienza spazzatura.

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