Dopo Huawei, ora il Senato americano prende di mira TikTok, la popolare app cinese divenuta ormai un must per gli adolescenti di tutto il mondo

TikToK è problema sicurezza nazionale?

I senatori Tom Cotton e Chuck Schumer hanno inviato una lettera al direttore della National Intelligence Joseph Maguire chiedendo formalmente un'indagine su TikTok.

Secondo i senatori, i termini di servizio e le politiche sulla privacy di TikTok lasciano molto a desiderare: l'app raccoglie e conserva qualunque dato fornito dai suoi giovani utenti, inclusi contenuti, conversazioni, indirizzi IP, dati relativi alla posizione, cookie, metadati e altre informazioni personali sensibili.

Cos'è tiktok?

Lanciata nel 2016, originariamente l'app si chiamava Musical.ly, e la sua base di utenti è cresciuta esponenzialmente fino a comprendere oltre 500 milioni di persone. Recentemente, ha superato il record di un miliardo di download e non mostra alcun segno di rallentamento, con ben 75 milioni di iscrizioni a dicembre 2018 e con un aumento del 275% rispetto all'anno precedente. Al momento, TikTok è la seconda app più scaricata al mondo dopo WhatsApp.

TikTok è molto famosa tra i giovanissimi, che si divertono a usare l'app per creare brevi video, dove si esibiscono mentre cantano, ballano e recitano. L'arma segreta di questa app, però, è la sfida settimanale: TikTok propone sempre nuove challenge ai suoi utenti, come ad esempio la shoe challenge, che consiste nel provare il maggior numero di scarpe in 15 secondi. Tutto è finalizzato a far sì che i ragazzini (prevalentemente femmine) mostrino il proprio fisico e la propria esteriorità, cercando costantemente di essere perfetti e di piacere agli altri, conformandosi a canoni di bellezza stereotipati spesso irraggiungibili.

TikToK è problema sicurezza nazionale?

i veri rischi di Tiktok

Oltre a vederci un problema di privacy, personalmente ci vedo rischi molto più gravi e concreti per i minorenni che la utilizzano (stiamo parlando anche di bambini di 10 anni). Questi, infatti, vengono esposti innanzitutto alle crudeli critiche dei cyberbulli, che possono portare i giovani più deboli e insicuri a disturbi alimentari, autolesionismo, depressione e talvolta anche suicidio.

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Inoltre, applicazioni di questo genere, che ruotano attorno alla fisicità e hanno tra i loro principali utenti i teenager appartenenti alla generazione Z, costituiscono il luogo virtuale prediletto per i pedofili, che qui possono comodamente adescare le loro prede, fino a stabilire con esse contatti individuali veri e propri in luoghi reali.

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la risposta di ByteDance

L'azienda proprietaria di TikTok, che si chiama ByteDance e ha il suo quartier generale a Pechino, ha risposto ai senatori statunitensi nel suo blog aziendale, affermando di essere stata sempre trasparente e responsabile nei confronti dei propri utenti.

"Conserviamo tutti i dati degli utenti TikTok negli Stati Uniti, con una seconda copia di backup a Singapore", si legge nel blog. "I nostri data center si trovano interamente al di fuori della Cina e nessuno dei nostri dati è soggetto alla legge cinese".

ByteDance ha inoltre precisato di avere un team di moderazione dedicato esclusivamente agli Stati Uniti, che esamina i contenuti per conformarsi in toto alle normative statunitensi. L'azienda con sede a Pechino ha sottolineato di non essere influenzata dal governo cinese né da alcun altro governo straniero. TikTok non opera in Cina, né ha intenzione di farlo in futuro.