LinuxFX, conosciuta anche con il nome di Wubuntu, è una distro Linux che si prefigge, tra gli altri, un determinato obbiettivo: essere più simile possibile a... Windows! Ma ci riesce? Vale la pena provarla? Vediamolo insieme! Esistono un paio di versioni di questa distro ma quella che mi interessa e che proverò è quella che cerca di imitare l'aspetto e alcune funzioni di Windows 11.
Nota: ho provato due versioni di questa distro la 11.2 e la 11.4.3, il motivo è scritto nelle conclusioni. Alcuni degli screenshot che seguono sono presi dalla versione più vecchia, solo quando ricalcano in pieno la versione più recente.
LinuxFX è una distro di origine brasiliana che si basa su Ubuntu in versione LTS, base che dovrebbe offrire un'ottima stabilità del sistema. Così come per il vero Windows, è possibile acquistare anche una "chiave di attivazione" a 35$, che consente di godere a pieno di alcune funzioni (dette Powertoys ma che niente hanno a che vedere con i Powertoys di Windows) come ricevere per primi gli aggiornamenti della personalizzazione estetica, la capacità di installare e avviare le app per Android e naturalmente, acquistare la licenza, consente di avere supporto diretto dallo sviluppatore.
» Leggi: PowerToys aggiunge a Windows 10 un set di nuove funzionalità
INSTALLAZIONE
I requisiti minimi per l'installazione, ben diversi da quelli di Windows, sono un processore dual core da almeno 2GHz, 2GB di RAM e 25GB di spazio su disco che però non è sufficiente se vogliamo sfruttare tutte le particolari caratteristiche di questa distro che vedremo in seguito.
Una volta creato il supporto (USB o DVD) possiamo passare all'installazione. Un primo avvio su una macchina virtuale con UEFI e Secure Boot attivo, fallisce perché non viene trovato nessun bootloader "firmato". Strano, perché Ubuntu riesce ad avviarsi con Secure Boot attivo ma, una volta installata, si intuisce il perché: è attivo un repository extra che contiene dei driver video Nvidia che se installati, caricandosi come moduli del kernel, potrebbe falsare la verifica del processo di controllo di Secure Boot, con l'impossibilità di avviare il sistema.
» Leggi: Ubuntu e Windows in dual boot con uefi e secure boot attivo
Dopo aver disattivato il Secure Boot, possiamo scegliere di avviare in Live LinuxFX, in modo da poterla provare e, se ci convince, possiamo passare all'installazione vera e propria che è alquanto più veloce di quella di Windows!
Al primo avvio della Live si rimane effettivamente un po' perplessi: stiamo installando davvero una distro Linux oppure Windows?
Avviando l'installazione, possiamo apprezzare il famoso installer Calamares, molto comune sulle distro Linux, che con poche e semplici domande configura l'ambiente per l'installazione e ci informa quando è ultimata.
Un rapido reboot ci porta subito nell'ambiente di lavoro.
UTILIZZO
L'aspetto è abbastanza curato grazie all'ambiente Desktop KDE Plasma, personalizzato in quasi ogni dettaglio per simulare al meglio l'aspetto e l'interfaccia di Windows 11; peccato solo per qualche traduzione in italiano (account, ad esempio, diventa conto). Plasma garantisce un ottima fluidità anche su computer non proprio prestanti.
Possiamo trovare molti software di casa Microsoft, tra cui: OneDrive (dato che non esiste un client ufficiale Microsoft è stato utilizzo quello di abraunegg ma installato dall'OBS di OpenSuse piuttosto che dai repository di Ubuntu, per avere una versione più aggiornata), Teams (chissà perché installata come pacchetto tradizionale anziché come Progressive Web App [PWA], come suggerito da Microsoft stessa) ed Edge (ufficiale Microsoft, installato insieme a Google Chrome). Troviamo anche Powershell ma la sorpresa più grande è la possibilità di poter utilizzare Copilot (come PWA), l'assistente che fa uso della intelligenza artificiale (è anche disponibile una PWA per l'utilizzo diretto di ChatGPT). Nel menù delle applicazioni sono disponibili collegamenti diretti ad Office online, oltre alla suite da ufficio OnlyOffice per editare localmente i file, senza necessità di connessione ad internet, che offre una buonissima compatibilità con Microsoft Office.
» Leggi: OnlyOffice, la suite di programmi per l’ufficio con i tab
Gli altri programmi installati sono quelli tipici della suite di KDE ad eccezione di Thunderbird, per gestire la posta (nel menù dei programmi è presente anche un link a KMail ma non funziona...) e VLC oltre hai già citati Google Chrome e OnlyOffice. Nell'ultima versione provata di questa distro (11.4.3) mancano molti dei programmi presenti nella versione precedente (11.2) che sostituivano degnamente la controparte presente in Windows: i vari Posta, Contatti, Calendario, Il tuo telefono erano ben rimpiazzati dal già citato KMail, KAddressBook, KOrganizer, KDE Connect (solo quest'ultimo ancora presente); ricordo comunque che possono essere facilmente installati dallo Store (che ovviamente è Discover). Per rimpiazzare altri programmi caratteristici di Windows, troviamo soluzioni interessanti: l'assistenza remota è garantita da RDesktop (che però non è più sviluppato dal 2016... ), i gamer non rimpiangeranno Xbox qui sostituito da Steam e potranno continuare ad utilizzare il proprio joypad preferito grazie a AntiMicroX, infine un programma specifico di LinuxFX che consente la creazione di macchine virtuali con PrimeOS prende posto del sottosistema Windows per Android.
» Leggi: App Android su PC Windows 11: la Grande Guida a Sottosistema Windows per Android (WSA) (video)
UNO sguardo "sotto al cofano"
Abbiamo già detto che la base è Ubuntu e quindi non c'è da meravigliarsi se troviamo Snap, anche se non è presente nessuna applicazione "pacchettizzata" con questo standard già installata. Nonostante sembri configurato nello Store non è però possibile installare programmi Snap direttamente perché, semplicemente, queste app non vengono mostrate. Utilizzando apt da riga di comando è invece possibile installare anche i programmi Snap.
Numerosi i repository aggiunti per l'aggiornamento di tutti i programmi visti in precedenza che normalmente non sono presenti nei repository ufficiali di Debian/Ubuntu.
Troviamo preinstallato anche wine, famoso sistema che consente di eseguire alcuni programmi per Windows anche su Linux, senza necessità di utilizzare un emulatore. Purtroppo non è configurato al meglio anche se è possibile installare molti dei moduli di compatibilità con un paio di click dalle Impostazioni di sistema
. Probabilmente, proprio per l'utilizzo di wine, si è preferito far gestire l'interfaccia grafica dal vecchio ma collaudato server grafico Xorg anziché utilizzare il più moderno e sicuro protocollo Wayland.
Troviamo attivo un servizio Samba per la condivisione di cartelle e stampanti di rete con Windows ma nell'ultima versione è stato rimosso Closed in Directory, una serie di script in bash per facilitare l'integrazione con Active Directory.
Presente il firewall UFW ma disabilitato per impostazione predefinita, nell'ultima versione è stata rimossa anche una comoda interfaccia (plasma-firewall) per l'attivazione/disattivazione e la creazione di regole, che era raggiungibile da Impostazioni
, Privacy e Sicurezza
, Firewall
. Non so bene perché ma mi sarei aspettato di trovare anche un antivirus (magari ClamAV) per sostituire Defender che però non c'è. Anche per quanto riguarda i font, mi sarei aspettato di trovare tutti i truetype di Microsoft ma invece ne sono presenti solo alcuni.
» Leggi: ClamAV: antivirus open-source, "on demand" e con protezione residente, per il nostro Linux Mint
Non tutto è perfetto
Durante la prova della versione 11.2, purtroppo, ho riscontrato non pochi problemi che stridono con la cura messa nella parte estetica. Ho aspettato a recensire questa distro per provare anche la versione 11.4.3 (installata ex-novo) in modo da vedere se i problemi riscontrati fossero un caso isolato oppure un ben più preoccupante difetto strutturale e nonostante la seconda risulti molto più stabile (forse perché sono stati rimossi molti programmi e personalizzazioni?) non è priva di inconvenienti!
L'utilizzo della versione LTS con l'aggiunta di numerosi repository esterni comporta qualche problema con le dipendenze dei software; le librerie dell'LTS non sempre sono aggiornate all'ultima versione ciò rende impossibile installare gli aggiornamenti più recenti di alcuni degli altri programmi. In particolare, nella versione 11.2, subito dopo l'installazione, la chiave di verifica dei pacchetti provenienti dal repository di AnyDesk (programma ora non più presente) risultava scaduta, con la conseguenza che non era possibile aggiornarlo.
» Leggi: Raggiungi il desktop del tuo computer da ovunque ti trovi con AnyDesk
Sempre nella versione 11.2, era presente un aggiornamento di WxDesktop (pacchetto che contiene tutte le modifiche estetiche del sistema) che prometteva correzione di errori e che è gestito a parte, non insieme agli altri aggiornamenti di sistema; ho provato a farlo ma alcune voci nel menù diventavano inutilizzabili, tra queste le Impostazioni di sistema
e il menù di spegnimento
. Un controllo veloce mostrava come il problema fosse da imputare al mancato aggiornamento di Gambas ma risultava già installata l'ultima versione disponibile per Ubuntu 22.04 LTS!
Anche nella versione 11.4.3 qualche problema è venuto fuori, di particolare rilevanza, l'impossibilità di installare alcuni programmi tramite lo store o la linea di comando per dipendenze non risolte! In questo caso, per fortuna che c'è Snap che consente l'installazione dei programmi completi di tutte le dipendenze!
CONCLUSIONI
Sicuramente una bella idea, ben realizzata ma assolutamente perfettibile, che ha l'intento, ammirevole, di attirare gli utenti Windows al mondo Linux (ma ci riesce?). Questa distro dimostra che, se proprio non possiamo fare a meno di qualche programma di Redmond, è possibile utilizzarlo adeguatamente e con soddisfazione anche su Linux, per quanto tenderei a preferire, quando possibile, le PWA o qualche valida alternativa (ad esempio, per OneDrive mi affiderei senza dubbio a RClone!)
Per tornare alla domanda del titolo, questa distro, è il passo più breve da Windows a Linux? A mio avviso, no. Purtroppo (o per fortuna!) i due sistemi sono diversi e non esiste una via breve per il passaggio da l'uno all'altro che, per essere fatto con soddisfazione e senza ripensamenti, richiede una adeguata preparazione. Vero è che parte della preparazione richiede la sostituzione dei programmi normalmente utilizzati e LinuxFX ci faciliterebbe in questo senso, facendoci trovare già pronti gli ottimi servizi offerti da Microsoft ma dato che in ambiente Linux esistono validissime alternative, comunque funzionali per l'utente medio, perché già che ci siamo non scegliere servizi e programmi che magari offrono anche un bel po' di privacy in più?
» Leggi: Da Windows a Linux: guida per un passaggio indolore
Una parola riguardo alla licenza: acquistarla è un ottimo modo per supportare lo sviluppatore ma, proprio come quella di Windows, è possibile fare a meno di pagarla. Durante le mie prove non mi è sembrato di perdere nessuna delle funzioni a questa collegate, rimane solo un avviso nelle Impostazioni (proprio come Windows!) e un promemoria all'avvio. Senza nulla voler togliere al grande lavoro di personalizzazione fatto su questa distro, 35$ mi sembrano comunque un po' eccessivi per un sistema che presente qualche problema, in fondo stiamo pur sempre parlando di Linux e di software libero... le alternative completamente gratuite certo non mancano!