Montare la partizione... utente root... percorso relativo... aprire il terminale... Chi si avvicina per la prima volta al mondo Linux potrebbe rimanere disorientato da termini che, pur applicabili e presenti anche su Windows, non sono così comuni sul sistema operativo con le finestre quanto su quello con il pinguino. Ecco allora un piccolo glossario per comprendere meglio alcuni termini.
Avete trovato la vostra distro perfetta ma non c'è purtroppo un pacchetto compatibile proprio di quel programma che vi piace tanto e che non si trova nemmeno in formato Flatpak o Appimage? Avete installato Fedora e vi trovate bene ma vi mancano gli aggiornamenti di versione rapidi dei programmi di ArchLinux? Avete bisogno di un ambiente flessibile sulla vostra rigida distro immutabile? Nessun problema: con Distrobox potete avere tutte (o quasi) le distro che volete all'interno della vostra
OpenSUSE è una distro nata e cresciuta in Germania come la multinazionale SUSE (che oggi è controllata da un società svedese), che la sponsorizza, ne segue lo sviluppo e che la utilizza come base per il suo sistema Enterprise dedicato alle aziende (ed è incredibile quante famose aziende l'abbiano scelta!). È gestita da una comunità ben organizzata e regolata da chiari principi guida e si pone un obbiettivo tanto semplice quanto ambizioso: creare la migliore distro per tutti, siano essi sviluppatori, amministratori di sistema o "semplici" utenti generici. Ma OpenSUSE non è solo una distro Linux ma un progetto più ampio, votato ad accrescere la popolarità e la diffusione di Linux e dell'Open Source in generale. Dietro questo progetto infatti ci sono moltissimi altri strumenti dedicati, tra cui non possiamo non citare OBS (Open Build Service) che è un sistema automatico per la compilazione e distribuzione di programmi e librerie (non solo per OpenSUSE/SUSE ma anche per altre distro!), OpenQA per il test automatico di pacchetti software e distribuzioni, Kiwi per la creazione di vari tipi di immagini di distro Linux per diverse architetture o sistemi di virtualizzazione e per utilizzi particolari come ambiente cloud, sistemi live o embedded o semplici personalizzazioni e naturalmente YaST (acronimo di Yet Another Setup Tool, Un Altro Strumento di Configurazione), che vedremo in seguito.
Linux Mint è una distro molto utilizzata e apprezzata soprattutto (ma non solo!) dai neofiti, il segreto è la stabilità complessiva, la completezza e la semplicità del sistema. Ma quest'ultima caratteristica, per alcuni utenti, potrebbe rappresentare anche un limite. Uno di questi limiti, evidenziati da un utente di Turbolab, è la mancanza, nel gestore dei file, di poter selezionare delle colonne per visualizzare metadati o proprietà specifiche di alcuni tipi di file. Vediamo come possiamo avere queste colonne in Cinnamon, Mate e XFCE!
LinuxFX, conosciuta anche con il nome di Wubuntu, è una distro Linux che si prefigge, tra gli altri, un determinato obbiettivo: essere più simile possibile a... Windows! Ma ci riesce? Vale la pena provarla? Vediamolo insieme! Esistono un paio di versioni di questa distro ma quella che mi interessa e che proverò è quella che cerca di imitare l'aspetto e alcune funzioni di Windows 11.
Gli "smanettoni" lo sanno bene: diventare root su Android ti consente di fare letteralmente di tutto sul tuo dispositivo (anche danni gravi!) e, fino a qualche anno fa, era l'unico modo per fare operazioni semplici come bloccare efficacemente la pubblicità su browser e app, rimuovere i cosiddetti "bloatware" o personalizzare l'interfaccia. Ma l'informatica, si sa, è in continua e velocissima evoluzione e ciò che oggi è indispensabile, domani può facilmente diventare obsoleto. Con questo bene in mente, mi sono domandato: è ancora necessario il root sulle ultime versioni di Android??
Dopo l'abbandono del progetti Superuser e SuperSu, il metodo migliore (per non dire unico rimasto!) per ottenere root su Android, senza installare custom ROM o kernel modificati, è "la maschera magica": Magisk!
Anche se diventare root non è tanto più necessario come una volta e di questo ne è prova il crollo nella quantità di app che utilizzano i massimi privilegi, rimane ancora indispensabile per alcune cose mentre altre possono essere fatte in maniera più efficiente. Quindi, adesso che siamo diventati root, cosa possiamo fare che prima non potevamo? Ecco alcune applicazioni che sfruttano i massimi privilegi per funzionare al meglio.
Tor (The onion router) è una rete virtuale presente in internet che, come vedremo, è in grado di anonimizzare la navigazione di coloro che la utilizzano nel modo corretto e di aggirare la censura. Questa sottorete è stata sviluppata per prima dalla marina america che voleva un sistema di comunicazione resistente e sicuro attraverso internet, poi il progetto è stato reso pubblico ed è attualmente portato avanti dalla società senza scopo di lucro The Tor Project. Il progetto stesso però non potrebbe esistere senza l'aiuto di migliaia di volontari che cedono parte della loro banda di connessione per il funzionamento di questa rete!
a cura di
CUB3
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Il mondo Android è ricco di applicazioni di ogni sorta e, per ogni funzione, ne possono esistere moltissime diverse per aspetto, impostazioni, funzionamento ma anche per... costo! Si va da quelle gratutite (e magari a sorgente aperto) a quelle che esigono un pagamento che può essere diretto, per tutte quelle app che devono essere acquistate per essere utilizzate, o indiretto, per quelle che possono essere utilizzate senza pagare soldi ma mostrano pubblicità e magari raccolgono i nostri dati da condividere con terzi per profilarci e per proporci pubblicità mirata. Posto che per me non c'è app che valga i miei dati, vediamo quali sono, sempre secondo me, 5 app per cui vale la pena spendere qualche euro e 5 per cui è meglio lasciare perdere.
Siete passati a Linux Mint e sentite la mancanza di un comando rapido da effettuare su tutti o solo alcuni file direttamente cliccando con il tasto destro? Nessun problema: possiamo crearlo facilmente!
Quando un cellulare Android arriva alla fine della sua vita prevista e non vengono rilasciati più aggiornamenti di sicurezza ma rimane funzionante, data la versatilità di questa piattaforma, dopo averlo accuratamente preparato, possiamo riutilizzarlo in vari modi. Di seguito vi propongo alcuni suggerimenti, indicazioni e consigli per "riciclare" un vecchio dispositivo Android!
L'interfaccia di Windows 11 proprio non riuscite a digerirla, nemmeno con i nostri consigli per modificarla? Vorreste qualcosa di diverso dal solito tasto "Start"? Allora dovete proprio provare Cairo Shell, per dare un nuovo aspetto a Windows ma anche per alcune interessanti funzioni!
Chi, come me, è appassionato di lettura "in digitale", dovrebbe conoscere bene i file URLLink.acsm che si scaricano quando acquistiamo un ebook, spesso protetto da DRM. Anche se con l'integrazione degli store nei lettori di ebook questa pratica non è quasi più necessaria, chi volesse continuare a gestire la propria libreria digitale anche sul proprio PC, può fare a meno di utilizzare il software di Adobe, ADE (Adobe Digital Edition), generalmente utilizzato per aprire questi file, e grazie ad un plugin, importarli direttamente in Calibre. È quindi un ottima soluzione per tutti gli utenti Linux, per i quali ADE non è disponibile.
Se in passato non siamo stati attenti a non concedere troppo facilmente il nostro numero di telefono, magari per avere tessere punti mai più utilizzate o percentuali di sconto irrisorie, adesso potremo essere vittime di continue telefonate indesiderate, nel migliore dei casi, di pubblicità aggressiva e robocall fino ad arrivare a ping call e truffe più varie. Molti di quelli che si trovano in questa situazione potrebbero aver fatto la corsa per l'iscrizione al Registro Pubblico delle Opposizioni (RPO), che da ottobre 2022 è valido anche per numeri di cellulare, per poi scoprire che le cose non sono cambiate più di tanto e in alcuni casi sono addirittura peggiorate!!
Qualche anno fa ho scritto un articolo su "Come si installa un programma su Linux" e nel capitolo di chiusura "Uno sguardo al futuro..." parlavo delle innovazioni che stavano nascendo in questo campo; a distanza di 6 anni, il dato è tratto: Flatpak sembra essersi affermato come lo standard de facto per l'installazione dei programmi a fianco, però, del metodo "classico". Come ogni novità ha i suoi entusiasti sostenitori che ne lodano le qualità e i suoi agguerriti detrattori che ne evidenziano i limiti. Cerchiamo di conoscere meglio Flatpak, senza farsi influenzare dagli uni o dagli altri!
Avete un sistema dualboot con Windows e Linux o pensate di farlo? Bene: eccovi alcune piccole modifiche che potete fare per migliore l'integrazione tra i due sistemi!
btrfs è il nuovo filesystem che si sta sempre più diffondendo sul "pinguino" ma, qualora ci si presentasse la necessità (ad esempio, in caso di dualboot o per recupera dati da un altro harddisk), come fare ad accedere a questo filesystem da Windows?
Se abbiamo una installazione Linux su filesystem ext4 possiamo facilmente passare a btrfs senza dover reinstallare tutto il sistema... Come? Conviene? Vediamo un esempio pratico di conversione su un sistema con partizione criptata.
BitLocker è un sistema di criptazione del disco, piuttosto sicuro, proprio dei sistemi Windows, che può utilizzare il TPM (requisito richiesto da Windows 11!) per "legare" il disco criptato all'hardware, in modo che quel disco possa essere decriptato con la normale password utente (o con il PIN) solo su quel preciso computer. Questo è un ottimo modo per tenere al sicuro i nostri dati ma in caso di problemi con l'hardware? Esiste ovviamente un piano B indispensabile per poter accedere ai dati salvati su disco, per esempio, in caso di rottura di qualche componente essenziale (come la scheda madre) ed è la chiave di ripristino. Ma tale chiave è necessaria anche per accedere alla partizione criptata di Windows direttamente da Linux!
Criptare il disco del computer ci consente di conservare i nostri dati al sicuro e impedire che questi cadano in mani sbagliate. Ritengo questa pratica essenziale soprattutto per i computer portatili, per natura, più soggetti a furti o smarrimenti ma nessuno ci vieta di criptare anche il disco del nostro Desktop! Tutti i sistemi consentono di attivare la criptazione del disco, su Linux si può scegliere di farlo in fase di installazione mentre su Windows, grazie a BitLocker, può essere anche attivata o disattivata al bisogno; ma quali sono i passi da seguire per avere un sistema dual boot Windows-Linux entrambi con partizioni criptate?