Di tanto in tanto è una buona idea eseguire un test della velocità del proprio SSD per assicurarsi che stia funzionando al meglio. Una volta scoperto quanti megabyte al secondo (MB/s) l'SSD sia in grado di trasferire, ci serve però un metro di paragone per capire se i risultati che abbiamo ottenuto siano conformi oppure se ci sia qualcosa che non va. In questo articolo propongo dunque i numeri che ho ottenuto sui miei PC di uso quotidiano in condizioni reali, ben diversi dagli sterili ambienti di benchmark specializzati e molto più vicini a quelli che ognuno di noi puoi aspettarsi di ottenere. Vediamo allora quale è la velocità reale di un SSD SATA in lettura e scrittura.
Quale è la velocità "normale" di un SSD SATA?
Se cercate una risposta secca e volete sapere quale è la velocità "normale" di un SSD SATA, eccola qua. Sebbene vi siano differenze fra i vari modelli, ulteriormente accentuate dalla capacità (i tagli da più gigabyte sono maggiormente performanti) e dal resto della configurazione (CPU, RAM, ecc.), un SSD SATA per PC realizzato dopo il 2013 dovrebbe avere grossomodo queste prestazioni:
- Lettura sequenziale: fra 530 MB/s e 565 MB/s
- Scrittura sequenziale: fra 340 MB/s e 390 MB/s (modelli meno recenti) - fra 500 MB/s e 540 MB/s (modelli recenti)
Numeri vicini al limite inferiore (o di poco sotto) dovrebbero essere comunque considerati la normalità, in particolar modo se l'SSD è un modello meno recente. Al contrario, una differenza in negativo superiore al 5-10% potrebbe indicare un problema oppure un errore di connessione o configurazione (v. capitoli seguenti).
All'estremo opposto, non è fisicamente possibile ottenere velocità superiori: uno scostamento in positivo superiore all'1% rispetto al valore riportato può essere causato soltanto da:
- un errore di misurazione
- l'attivazione di una funzionalità avanzata di caching, quale il "RAPID Mode" degli SSD realizzati da Samsung
- l'uso di un SSD con interfaccia NVMe (v. capitoli seguenti)
Velocità SSD SATA, hard disk meccanici o SSD NVMe
In questo articolo parliamo espressamente della velocità reale di un SSD SATA. Chi fosse interessato alla trattazione analoga incentrata sugli hard disk meccanici di vecchio tipo può consultare quest'altro approfondimento dedicato:
» Leggi: Quale è la velocità reale di un disco fisso SATA?
Per quanto riguarda la velocità degli SSD NVMe/PCIe, ricordiamo che è sensibilmente superiore e non direttamente confrontabile con quella degli SSD SATA. Per maggiori informazioni, consultare innanzitutto questo approfondimento:
Come effettuare la misurazione
Per effettuare una misurazione confrontabile direttamente con i risultati qui proposti bisogna utilizzare CrystalDiskMark.
Raccomando di procedere in questo modo:
- scaricare lo zip e scompattare tutto in una cartella a piacere
- spegnere la radio Wi-Fi e/o disconnettere il cavo di rete
- riavviare il PC
- chiudere quante più applicazioni possibile
- aprire Gestione attività (Task manager) di Windows ed attendere che l'uso della CPU e del disco siano attorno allo 0%
- avviare CrystalDiskMark e selezionare, dai menu a tendina in alto, i valori
5,1GBe l'unità SSD da testare - avviare il test cliccando sul pulsante
Allin alto a sinistra - togliere completamente le mani da mouse e tastiera fino al termine del test
Risultati attesi
Pressoché la totalità degli SSD in circolazione, compresi i vecchi modelli realizzati dopo il 2013, garantiscono una velocità in lettura e scrittura di almeno 500 MB/s. Questo, in linea di massima, è quello che possiamo considerare una situazione di "normalità".
In vero, gli SSD SATA di corrente generazione possono spingersi persino oltre, ma siamo comunque in prossimità dei limiti fisici della tecnologia. Come ricorda questa pagina del supporto Sandisk, l'interfaccia SATA 6Gb/s (impropriamente detta SATA III) utilizzata dai PC moderni è teoricamente in grado di raggiungere i 600 MB/s (al netto della banda "sprecata" dai comandi di comunicazione)
Vi è però da dire che 600 MB/s si ottengono solo in situazioni ottimali: nella quotidianità, 575 MB/s è grossomodo il tetto massimo. Di conseguenza, l'attuale generazione di SSD SATA è praticamente al limite di quanto offerto dall'interfaccia SATA stessa.
I miei risultati
Nel corso delle mie prove ho testato due PC.
Il primo è un notebook Intel Core i3-3217U con 4 GB di RAM e SSD Samsung 850 EVO da 250 GB. Questo è il risultato che ho ottenuto
Ho svolto il secondo test su un PC desktop Intel Core i5-3450K con 32 GB di RAM e SSD Samsung 840 Pro da 120 GB:
Sulla stessa macchina ho testo anche un Samsung 860 EVO da 250 GB:
È curioso notare che, nonostante 840 Pro e 860 EVO siano usciti a circa 5 anni di distanza l'uno dall'altro e che il primo sia da soli 128 GB contro i 256 GB del secondo, le prestazioni in lettura sono grossomodo equivalenti. Ovviamente parliamo di prodotti rivolti a fasce di mercato diverse (il primo è semi-professionale, il secondo è un SSD "per il grande pubblico"), ma il dato è comunque interessante.
Il discorso non vale invece in scrittura, dove 860 EVO distacca l'antenato in maniera netta.
Cosa fare se l'SSD è lento
Come già detto, è perfettamente normale che vi sia una differenza in positivo o in negativo rispetto ai numeri di riferimento citati in precedenza. Ciò premesso, in alcune circostanze potremmo ritrovarci davanti a numeri sensibilmente più bassi
In tal caso, potete consultare il seguente approfondimento:
» Leggi: SSD lento: cosa fare quando l'SSD non è veloce come dovrebbe
