Android Debug Bridge (ADB) e Fastboot sono due programmi che consentono di impartire comandi ai dispositivi Android tramite il PC. Saperli usare costituisce la base di partenza per smanettare seriamente con il proprio smartphone/tablet: sono infatti questi gli strumenti essenziali per sbloccare il bootloader ed installare così il fondamentale Team Win Recovery Project (TWRP) e/o ROM alternative come la celebre CyanogenMod. Non prima, naturalmente, di aver catturato un backup completo del dispositivo (Nandroid) tramite i semplici comandi esposti. Vediamo dunque come procedere passo per passo, senza dare nulla per scontato.
Passo 1: Installare Android Platform Tools (ADB e Fastboot)
Procediamo innanzitutto a scaricare il pacchetto che contiene ADB e Fastboot:
» Download: Android Platform Tools (ADB e Fastboot) per Windows
Scompattiamo l'archivio in una cartella a piacere e siamo pronti.
Entrate nella et voilà, ecco scaricati gli eseguibili adb.exe
e fastboot.exe
Non provate ad aprirli con un semplice doppio click: sono infatti tool da linea di comando e, lanciandoli senza parametri, vedrete semplicemente una finestra nera aprirsi per poi chiudersi immediatamente.
Passo 2: Aprire il Prompt dei comandi nella cartella
Una volta individuati gli eseguibili adb.exe
e fastboot.exe
, selezionate File -> Apri prompt dei comandi -> Apri prompt dei comandi come amministratore
di modo da aprire il Prompt dei comandi amministrativo nel percorso corrente
Passo 3: Abilitare il debug USB
Prima di poter impartire comandi con ADB e Fastboot è necessario abilitare la modalità Debug USB sul dispositivo mobile stesso:
Completata la procedura, collegate lo smartphone/tablet al PC tramite il cavetto USB
Passo 4: Individuare i dispositivi mobili collegati
Lanciamo ora il primo comando ADB:
adb devices
Questo avvia il servizio di ADB ed elenca tutti i dispositivi Android collegati al PC. In particolare, dovrebbe individuare lo smartphone/tablet e mostrare il suo identificativo (una serie di caratteri alfanumerici) seguito dalla dicitura unauthorized
Così non fosse, verificate che sia stata correttamente attivata la modalità debug USB sul device e che il cavetto USB sia debitamente inserito ad entrambe le estremità. Non sottovalutate questo passaggio: ho appena perso un'ora della mia vita (maledizione) a capire perché lo smartphone non venisse rilevato, salvo poi scoprire che il telefono era collegato al caricatore a muro, e non al PC...
Passo 5: Autorizzare il PC alla connessione
Poco dopo aver impartito il comando adb devices
, il dispositivo Android chiede una conferma: Consentire debug USB?
. La finestra mostra inoltre l'identificativo crittografico del computer.
Spuntare Consenti sempre da questo computer
e toccare OK
per procedere
Passo 6: Elencare i file ed accedere alla shell
Tanto per prendere confidenza con ADB, impartiamo:
adb shell ls
Questo elencherà tutte le cartelle presenti sul dispositivo Android (alcune potrebbero mostrare un errore Permission denied
, in quanto non direttamente accessibili all'utente)
Lanciando invece solo adb shell
entreremo nella console testuale e potremo impartire i comandi in modo interattivo.
Passo 7: Trasferire file tra PC e smartphone
È indubbiamente una buona idea prendere dimestichezza immediatamente anche con adb pull
e adb push
, ovvero i comandi che consentono di copiare sullo smartphone i file salvati su PC oppure trasferire su PC i file dello smartphone. Per la guida:
» Leggi: ADB pull e push: come copiare file fra Android e PC, anche quando lo smartphone non si avvia più
Passo 8: Arrestare il server ADB
In alcuni casi potrebbe essere necessario arrestare il servizio di ADB per poi riavviarlo. Il comando da ricordare è semplicemente
adb kill-server
Passo 9: ADB via Wi-Fi
ADB si impiega generalmente tramite cavetto USB, ma, in realtà, supporta ufficialmente anche la connessione via rete. Vediamo allora come usare ADB via Wi-Fi e liberarci dalla necessità di collegare fisicamente computer e smartphone/tablet mediante cavo:
» Leggi: Guida: come usare ADB (Android Debug Bridge) via Wi-Fi
Sbloccare il bootloader, installare TWRP, creare backup Nandroid, "rootare" e installare ROM custom
Arrivati a questo punto, la nostra installazione di ADB e Fastboot è completata. Possiamo dunque sfruttarli per modificare in profondità il nostro device Android. Il punto di partenza è: