Nel corso degli ultimi anni ho dovuto sviluppare un procedimento che mi consenta di valutare rapidamente le potenzialità di un progetto criptovalutario ancor prima di gettarmi a capofitto nelle lunghe giornate di approfondimento che sono necessarie per preparare i contenuti che vedete pubblicati. In questo articolo presento dunque il mio "framework" di valutazione, con la speranza che possa risultare utile a qualcuno per rispondere alla domanda "questa criptovaluta è una buona opportunità?"
nota: questo articolo fa parte de La Guida Definitiva a Bitcoin. Per una trattazione strutturata del fenomeno "Bitcoin e criptovalute", con approfondimenti e guide pratiche adatte anche ai principianti, raccomandiamo di partire da qui:
Il team Deve essere definito e identificabile
Nel 2017 ho scommesso un centinaio di euro su un progetto chiamato Oyster Pearl. L'idea era ottima, risolveva un problema sentitissimo e il piccolo gruppo di sviluppatori aveva già iniziato ad avviare partnership con molti siti web per una reale adozione: posso confermare che non era "fuffa" perché ho visto e firmato alcuni documenti in prima persona. Piccolo problema: meno di un anno dopo, il suo anonimo ideatore ha truffato tutti scappando con il malloppo.
Da allora, la mia prima regola è che le persone che ricoprono ruoli-chiave nel team devono essere chiaramente identificabili con nome, cognome, foto e un profilo LinkedIn. Detto profilo LinkedIn deve avere un buon numero di contatti e, idealmente, riportare esplicitamente il nome della criptovaluta fra le attività correnti della persona.
Se sono citati nomi importanti nel ruolo di advisor, ho iniziato a contattarli direttamente per chiedere conferma in merito al loro reale coinvolgimento.
L'assenza di una pagina o sezione dedicata al team sul sito ufficiale, l'uso di pseudonimi o la difficoltà nel reperire i profili su LinkedIn causano uno "stop!" invalicabile nella mia valutazione del progetto.
Una buona squadra dovrebbe avere persone capaci (e, preferibilmente, con una esperienza pregressa) quantomeno nei seguenti ruoli:
- Team leader (CEO) - guida l'azienda, fa da portavoce e rappresentante
- Responsabile tecnico (CTO) - coordina l'implementazione tecnica della soluzione
- Sviluppatori, grafici e designer - siamo considerati "manovalanza", ma ogni progetto deve averne almeno un paio se veramente mira ad implementare il progetto
- Tesoriere/commercialista (CFO) - nei progetti cripto girano un sacco di soldi: è importante che ci sia una persona dedicata a gestirli e spenderli con oculatezza
- Marketing - il marketing viene snobbato dagli appassionati di cripto, ma è di importanza vitale che ci sia fin da subito una persona dedicata alle attività di comunicazione e promozione. Senza di essa, nemmeno il miglior prodotto al mondo riuscirebbe ad essere scoperto e arrivare in mano ai consumatori
Prodotto interessante, Roadmap ben definita
Dopo la squadra, l'altro aspetto cruciale è il "prodotto o servizio" che intende realizzare. È dunque qui che concentro la maggior parte della mia attenzione.
La primissima valutazione è importante tanto quanto ovvia: quanto promesso deve essere fisicamente realizzabile. Così come nessuno scommetterebbe su un'azienda che millanti un "motore che va ad acqua" senza prove scientifiche straordinarie, allo stesso modo è bene assodare se il servizio che la cripto-startup in questione promette di lanciare è tecnicamente fattibile. Ho detto una banalità? A giudicare dal fatto che molti utenti con i quali ho parlato hanno scommesso su criptovalute delle quali non conoscono nulla probabilmente no...
Apprezzo molto i gruppi che si presentano con un Minimum Viable Product (MVP), ovvero un prodotto che, sebbene non ancora completo o realmente "pronto", sia perlomeno visionabile nelle sue caratteristiche di base. Le startup che hanno già un MVP prendono molti punti durante la mia valutazione preliminare: non solo è una dimostrazione di fattibilità ("il prodotto è materialmente implementabile") e abilità tecnica ("il team dispone delle risorse umane per concretizzare quanto promesso") ma significa anche che il gruppo è già organizzato e ha investito tempo e denaro per arrivare fino a qui: non abbandonare vanificando lo sforzo è un ulteriore stimolo ad andare avanti.
Sfortunatamente, la disponibilità di un MVP è rara: pressoché la totalità dei gruppi si presenta oggi solo con un whitepaper, tanti sogni e la promessa di realizzare tutto in corso d'opera. Di conseguenza, scendo a compromessi: se un MVP non è ancora disponibile, richiedo almeno che ci sia un repository con un buon numero di contributi (commit) e qualcosa di funzionante su rete di test (testnet).
In tutti i casi, esigo di vedere una roadmap che comunichi chiaramente quali sono le tappe (milestone) che porteranno al prodotto finito e una finestra temporale di riferimento entro la quale ci si aspetta che siano raggiunte. Deve essere plausibile (non è pensabile che si chiuda sempre tutto in poche settimane!) ma nemmeno che richieda 10 anni!
Senza roadmap e chiare milestone, risulterebbe successivamente impossibile capire se il team stia ancora lavorando e rispettando le promesse oppure se abbia abbandonato tutto e rimanga costituito solo per motivi di facciata.
Distribuzione delle monete
Capire le dinamiche di produzione e distribuzione delle monete o gettoni di un progetto è cruciale: se non c'è mining, le monete sono pre-generate e il 50% o più del totale rimane in mano all'azienda, il gruppo avrà un enorme potere di venderle massivamente per lucrarci ulteriormente su, facendo scendere il prezzo. Il 60% del totale dovrebbe sempre essere a disposizione del mercato o, perlomeno, il 50% sui mercati e un 10-15% vincolato in quale Smart Contract.
Valuto sempre molto positivamente il freeze di 1 o 2 anni delle monete che rimangono in cassa all'azienda o vengono riservate per gli investitori istituzionali iniziali, gli advisor e i fondatori. In questo molto, il progetto avrà modo di svilupparsi prima che il team o le persone che vi orbitano attorno possano scaricare sul mercato la propria quota.
Altrettanto importante è il "bonus" che viene concesso agli investitori durante la fase di lancio: quando è possibile accedere alla prevendita con uno sconto del 40% o più, gli investitori professionisti fanno incetta e scaricano tutto quanto alla primissima occasione, ottenendo un guadagno pressoché garantito. 30%, meglio se 20%!, di monete in regalo è il massimo che accetto prima che scatti il mio campanello d'allarme.
Promessa di rendite garantite o eccessive (Wassup Bitconneeect!)
Ricordiamolo sempre: persino i Buoni del tesoro poliennali (BTP, ovvero l'investimento "sicuro" per eccellenza) varrebbero zero se l'Italia fallisse (default). Lo stesso dicasi per gli equivalenti Treasury Bond (T-Bond) emessi dagli USA. È altamente improbabile, certo, ma comunque possibile. Nel mondo della finanza e degli investimenti non c'è nulla di "sicuro e garantito al 100%". Non lo sono questi strumenti promossi dagli Stati sovrani, men che meno lo sono quelli di (piccole) aziende private.
Se il sito di una criptovaluta parla di "investimento garantito" o lascia passare un messaggio equivalente, scappo a gambe levate: l'azienda sta mentendo spudoratamente sapendo di farlo, segnale che mi fa pensare stia mirando ad abbindolare il pubblico meno esperto.
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Nello stesso gruppo di "probabili truffatori" metto anche tutti coloro che millantano rendite eccezionali. Bene inteso: alcuni progetti validissimi che prevedono un guadagno passivo a chi detiene i loro token esistono, ma è importante non farsi abbindolare da percentuali insostenibili: se si va oltre l'8-10% all'anno senza fare nulla, significa che o il proponente ha intenzione di scappare in corso d'opera, oppure sta maldestramente immettendo in circolazione un volume di monete eccessivo e finirà quindi per generare una iper-inflazione a fronte della quale i pezzi in circolazione perderanno progressivamente di valore.
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Caso in esame per entrami i punti appena citati: Bitconnect è stata la grande cripto-truffa del 2017/2018 e un caso-studio che dobbiamo sempre tenere a mente: prometteva il 30% di ritorno sull'investimento lasciando intendere che fosse "garantito". Al culmine del successo una moneta Bitconnect (BCC) valeva 500$ al pezzo. Pochi giorni dopo? 0$.
Ethereum, Smart Contract e Piattaforme concorrenti
Il numero di piattaforme per Smart Contract cresce giorno dopo giorno, e molte si presentano con idee promettenti. Ciò nonostante, Ethereum resta il dominatore del mercato: chi lancia nuovi progetti cripto sceglie principalmente questa piattaforma, situazione che ne rafforza l'immagine e l'importanza. Inoltre, gli sviluppatori continuano a spingere forte: Ethereum 2.0 è all'orizzonte, e il consorzio chiamato Enterprise Ethereum Alliance conta membri quali AMD, Microsoft, Accenture, Deloitte e molte altre: un aspetto che ne incrementa l'autorevolezza fra il pubblico aziendale.
Sfidare Ethereum è dunque oggi un'impresa più che mai "titanica".
Ci sta provando Neo, ad esempio, consentendo ai programmatori di usare il linguaggio di programmazione C# che già conoscono invece di costringerli ad imparare qualcosa da zero (Ethereum richiede l'uso di un proprio linguaggio specifico, chiamato Solidity). C# si porta poi dietro tutti gli eccellenti tool Microsoft, quali la sterminata libreria di funzioni già pronte che costituiscono .NET Framework e un ambiente di sviluppo integrato (IDE) maturo e potente quale è Visual Studio. Inoltre, Neo attacca Ethereum proprio sul suo principale punto debole: Neo ha performance eccezionali, un elevatissimo numero di TPS (transazioni per secondo) e un buon modello di incentivi che consente di guadagnare interessi senza forzare gli utenti a svolgere la gravosa attività di mining
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Pur con queste premesse vincenti, Neo ha sì raccolto alcuni consensi, ma rimane lontanissimo dai numeri di Ethereum: si parla di alcune decine di dApp per il primo contro oltre 3.000 per il leader.
Discorso del tutto analogo per EOS e moltissimi altri: hanno quasi tutti qualcosa in più rispetto a Ethereum, ma stentano a decollare.
Tendo quindi a vedere negativamente ogni ulteriore piattaforma di Smart Contract, per quanto "migliore" di Ethereum possa essere: sfidano un colosso affermato, e tantissimi altri contendenti già avviati, in un settore che ancora "di nicchia", aspetto che ristringe ulteriormente il mercato raggiungibile (TAM).
Posso ammorbidire il giudizio per le soluzioni iper-specializzate come Ark, framework aziendale che punta tutto sulla semplicità e con una grande community alle spalle, ma il successo è comunque tutt'altro che scontato
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Attenzione ai concorrenti di servizi già ultra-consolidati
Nel 2015, con l'esordio di Windows 10, Microsoft presentò al pubblico un nuovo browser web: Microsoft Edge.
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Nonostante fosse già integrato e disponibile senza installare null'altro, la maggior parte delle persone ha continuato a scaricare e installare manualmente Google Chrome.
Ancora: progetti come Diaspora erano stati annunciati come l'ammazza-Facebook: in quanti se li ricordano, oggi? Serve un altro esempio? Linux soddisfa le necessità della maggior parte delle persone, è libero e realmente gratuito, ma la penetrazione in ambito PC rimane irrilevante perché Windows è il dominatore della scena. Gmail è gratuita e infinitamente meglio di Libero Mail, eppure...
Queste storie ci insegnano che spostare gli utenti è estremamente difficile: noi smanettoni proviamo volentieri qualsiasi cosa nuova, ma la maggior delle persone "normali" abbandona uno strumento che già usa e conosce per un altro solo in caso sia terribilmente insoddisfatta: è quello che decretò il successo di Firefox ai tempi in cui Internet Explorer 6 aveva il monopolio pressoché totale del settore, nonostante fosse una schifezza.
Per questo motivo, sto alla larga da tutti i progetti che richiedano un browser web o uno strumento proprietario specifico. Basic Attention Token, tanto per citarne uno, è una soluzione magnifica, con un team d'eccellenza e ha praticamente tutte le carte in regola per fare bene. Ma il fatto che imponga di scaricare e usare lo specifico browser Brave è, a mio avviso, un freno che gli impedirà di essere adottato dal grande pubblico: certo, sta andando bene fra gli smanettoni, ma mi è impossibile pensare che possa raggiungere una massa critica
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È anche un problema di visibilità e fondi: Google può spingere Chrome tramite un link (gratuito!) sulla sua trafficatissima home page oppure sponsorizzandone l'installazione in mille forme, con campagne pubblicitarie multi-milionarie che risultano totalmente irrilevanti nel suo conto economico. Microsoft può far provare qualsiasi software desideri semplicemente preinstallandolo in Windows. Nessuna startup può rivaleggiare con potenze del genere.
Altro caso che ho esaminato di recente: Sentivate. La startup alle spalle del progetto vuole stravolgere l'accesso al web rimuovendo tecnologie portanti come HTTP e DNS. I siti erogati tramite il nuovo protocollo sarebbero poi accessibili solo tramite il browser web proprietario. C'è davvero qualcuno che pensa possa avere la benché minima possibilità di raggiungere il mercato di massa?
conoscere il "sentiment" generale
Sebbene sia importantissimo fare le proprie valutazioni in prima persona e non seguire ciecamente gli altri, non è nemmeno una buona idea chiudersi nelle proprie convinzioni. Per questo motivo, personalmente cerco attivamente e leggo sempre i post degli iper-critici utenti di /r/CryptoCurrency/. Qualche accorato parere negativo si trova sempre, persino contro Bitcoin stesso!, ed è importante raccoglierli come spunto per approfondire eventuali debolezze o punti controversi.
Sarebbe da stolti investire in XRP senza sapere che è l'azienda Ripple detiene oltre la metà delle monete totali e controlla l'intero processo di validazione delle transazioni, oppure che il CEO di Tron fa continuamente figuracce colossali ed è considerato molto male dallo zoccolo duro della community.
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Poi sta a noi valutare l'importanza di questi aspetti, la veridicità delle singole affermazioni, magari per poi giudicarle sterili lamentele irrilevanti e proseguire, ma conoscere il "sentiment" generale è comunque fondamentale.
Altri elementi di valutazione
Quelli citati sono i miei principali punti per la valutazione preliminare dei progetti cripto. A seguire, altri aspetti secondari che considero sono:
- Potenziale interesse del mercato per il prodotto in questione
- Effettiva necessità di una blockchain: non si poteva fare lo stesso in modo centralizzato, con una classica infrastruttura client-server?
- Presentazione generale: sito web e whitepaper devono essere gradevoli e ben scritti. È un segnale di impegno e attenzione!
- Numero di follower sui canali social (e, nello specifico, numero di messaggi degli utenti sul gruppo Telegram)
- Partnership (confermate!) con aziende importanti