La società di radiodiffusione pubblica finlandese Yle (che corrisponde alla nostra RAI) ha creato un browser game chiamato Troll Factory il cui obiettivo è quello di educare le persone a capire cosa siano e come funzionino le campagne di disinformazione

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Nel gergo di Internet, un troll è un soggetto che interagisce con gli altri tramite messaggi provocatori, irritanti, fuori tema o semplicemente senza senso e/o del tutto errati, con il solo obiettivo di disturbare la comunicazione e fomentare gli animi: per questo, il nome del programma risulta sicuramente azzeccato.

Il gioco, che ha ottenuto diversi riconoscimenti per il suo forte intento di promuovere l'alfabetizzazione mediatica, mette il giocatore nel ruolo di un agente di disinformazione, disposto a usare qualunque mezzo pur di accrescere la sua influenza sui social media.

Questo tipo di "gioco educativo" ha già dimostrato in passato di essere molto utile a costruire un atteggiamento di resistenza nei confronti delle fake news. Nel 2018, l'Università di Cambridge aveva condotto uno studio utilizzando un browser game chiamato "Bad News": da questo "esperimento sociale" condotto su 15 mila partecipanti, era emerso che il gioco (la cui durata era pari a soli 15 minuti) aveva aumentato sensibilmente la "resistenza psicologica" alle notizie false sui social media, riducendo la credibilità percepita dei titoli delle notizie false del 21%.

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Con un approccio analogo, Troll Factory usa campioni reali di meme, teorie della cospirazione e articoli di notizie false ricorrenti sui social media. I principali argomenti oggetto di queste fake news riguardano i vaccini, i cambiamenti climatici e l'immigrazione.

Chi ha partecipato al gioco ha descritto l'esperienza definendola istruttiva e illuminante. Il browser game si è rivelato assolutamente necessario per comprendere sia la realtà, sia le conseguenze che possono derivare dalla disinformazione o dalla cattiva informazione, soprattutto in un'epoca in cui i social media stanno diventando la principale fonte di notizie.

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