Ogni 6 mesi circa aggiorniamo l'articolo "Il miglior smartphone Android che posso comprare" selezionando i nuovi telefoni Android più interessanti per ogni fascia di spesa. Ad ogni nuovo ciclo capita però di sovente che ottimi smartphone di generazione precedente restino brevemente in commercio ad un prezzo fortemente scontato: un'ottima occasione, per chi sia veloce e fortunato abbastanza da trovare la merce ancora in stock, di portarsi a casa un apparecchio che solo pochi mesi prima era considerato "di fascia alta" con un risparmio che può arrivare al 50%. Vediamo allora quali sono i migliori smartphone di precedente generazione da valutare per chi cerchi una vera e propria "occasione"
Il contesto ed i prezzi indicati sono quelli rilevati alla stesura dell'articolo originale. Prima di scegliere uno dei modelli consigliati di seguito, è bene confrontarli con quelli della generazione corrente e sincerarsi che, effettivamente, sussista un risparmio reale:
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Il migliore smartphone Android 2019: Nokia 7.1 (217 €)
Il miglior smartphone Android per la maggior parte delle persone in questo 2019 è Nokia 7.1. Il marchio finlandese è tornato attivo nel mercato smartphone Android grazie all'acquisizione della distribuzione da parte di HMD, un'azienda con base in Cina ma fondata da un manipolo di ex-manager Nokia.
A rendere Nokia 7.1 la mia "prima scelta" è l'impareggiabile rapporto prezzo/prestazioni e l'ottimo bilanciamento di tutte le caratteristiche che contano. Intendiamoci: questo è un telefono da 200 € che non può competere con Samsung Galaxy S10 o con gli altri "flagship" da 1.000 €. Tuttavia, sono fermamente convinto che spendere quasi uno stipendio in uno smartphone Android abbia poco senso quando esistono validissime alternative come questa che, pur con qualche rinuncia, rispondono perfettamente alla maggior parte delle esigenze.
Lo schermo LCD da 5.84" ha una risoluzione di 2280×1080 pixel, coperto da vetro Gorilla Glass di terza generazione (attualmente siamo alla 6a). Il dispositivo si propone dunque con il formato "allungato" 19:9 degli apparecchi moderni: un'impostazione che lo rende più comodo da impugnare e ideale per sfogliare i social e le pagine web. Le cornici sono decisamente strette, eccezion fatta per quella in basso. L'aspetto estetico peggiore è però il vistoso "notch" (incavo) in alto: è una bruttura degli anni scorsi che sta progressivamente sparendo dai nuovi modelli.
Il retro è anch'esso in vetro, come tutti i modelli di fascia altissima di questa generazione. Avrei preferito il metallo, decisamente meno fragile, ma l'industria sta procedendo in una direzione diversa.
Sotto alla scocca troviamo la CPU Snapdragon 636 (8-core fino a 1.8 GHz), GPU Adreno 509 e 3 GB di RAM LPDDR4. Questa configurazione non può competere con la fascia alta (Snapdragon 845 e 6 o 8 GB di RAM) ma le prestazioni sono comunque soddisfacenti nell'uso quotidiano. Gli unici a storcere il naso potrebbero essere i videogiocatori più accaniti: la maggior parte dei giochi per Android gira in modo fluido, ma chi fa del gaming l'attività principale e usa molti titoli esosi di risorse farebbe meglio a rivolgersi altrove (v. seguito).
Nokia 7.1 offre 32 GB di spazio d'archiviazione integrati: posso testimoniare in prima persona che sono sufficienti per la maggior parte delle persone, ma chi avesse la necessità di portare con sé enormi collezioni di dati può impiegare una micro SD fino a 400 GB.
La connettività dati supporta le reti 4G LTE: la velocità può arrivare a 300 Mbps in download e 50 Mbps in upload, se il gestore li prevede. Per quanto riguarda il Wi-Fi: 802.11 a/b/g/n/ac.
La qualità della fotocamera è, da sempre, uno degli aspetti che separa la fascia economica da quella premium: Nokia 7.1 non fa eccezione, quindi è bene non aspettarsi miracoli. La cam principale è composta da due obbiettivi: 12 MP (f/1.8) + 5 MP (f/2.4), dei quali il secondo viene usato per sfocare lo sfondo in modalità "ritratto". Il giudizio condiviso è che l'apparecchio scatti ottime immagini in condizioni di buona illuminazione naturale, ma perda rapidamente di efficacia mano a mano che la luce cala.
È presente il chip NFC per utilizzare il telefono fosse una carta di credito presso gli esercenti che lo accettano. Il lettore di impronte digitali, posizionato sul retro, è sempre efficace e pressoché istantaneo.
Nokia continua a mantenere il jack audio da 3.5" per utilizzare le cuffie audio e gli auricolari vari senza bisogno di ricorrere agli adattatori.
La batteria, da 3060 mAh, permette di coprire comodamente un giorno di utilizzo. Si ricarica tramite connettore USB type-C.
Il software è uno dei fiori all'occhiello di questo apparecchio. Troviamo infatti Android 8.1, immediatamente aggiornabile ad Android 9.0, pulito e senza "skin". Di più: l'apparecchio aderisce al programma Android One e riceve dunque aggiornamenti mensili di sicurezza e tutti gli upgrade di Android per due anni dalla data di lancio (fine 2018). Chi lo acquista ha quindi la certezza di poter aggiornare tempestivamente ad Android 10, ora previsto per fine 2019, e ricevere poi tutte le patch di sicurezza mensili fino all'autunno 2020.
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Il top dell'anno scorso: Samsung Galaxy S9 (450 €)
Gli smartphone della serie Samsung Galaxy sono sempre al vertice per quanto riguarda le prestazioni, ma i loro prezzi di listino sono eccezionalmente alti per quanto offrono, se rapportati alla fascia media.
La disponibilità di Samsung Galaxy S10 ha però fatto precipitare il prezzo di Samsung Galaxy S9: uno smartphone che l'anno scorso si attestava attorno agli 870 € si trova oggi a 450 €.
Oltre all'aspetto futuristico senza cornici, Samsung Galaxy S9 offre specifiche tecniche che sono ottime ancora oggi. Fra le principali, ricordiamo:
- Display: Super AMOLED da 5.8", 1.440×2.960 pixel (570 PPI), formato 18:9
- CPU (SoC): Exynos 9810, octa-core (4x Mongoose M3 a 2.7 GHz + 4x Cortex-A55 a 1.8 GHz)
- GPU: Mali-G72 MP18 a 572 MHz
- RAM: 4 GB
- Storage: 64 GB (espandibili via micro SD, max 400 GB)
- Cam principale: 12 Megapixel f/1.5-2.4 con OIS
L'aggiornamento ad Android 9 è in distribuzione da alcuni mesi. La nota negativa è che l'interfaccia rimane appesantita dalla fastidiosa skin proprietaria, anche se bisogna riconoscere che è oggi meno invasiva rispetto al passato. La questione "aggiornamenti" rimane poco felice: le patch di sicurezza arrivano sporadicamente, e non è chiaro per quanto tempo l'apparecchio continuerà a ricevere le nuove versioni di Android.
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Il migliore top di gamma di oggi: OnePlus 6T (548€)
Se avete a disposizione un budget più sostanzioso e cercate il miglior smartphone Android di fascia alta, personalmente non ho dubbi: OnePlus 6T è la scelta ottimale.
OnePlus continua ad alzare il prezzo del proprio device ad ogni generazione, e siamo ormai lontani dai 299 € di OnePlus One... ma il valore complessivo di OnePlus 6T rimane elevatissimo: è di poco sotto ad un "peso massimo" come Samsung Galaxy S10, che però costa quasi il doppio.
Lo schermo è un bellissimo Optic AMOLED da 6.41" a 2340×1080 pixel (402 PPI, formato 19.5:9) con cornici estremamente ridotte. Il notch in alto è ridotto ai minimi termini: troviamo infatti solo una "goccia" per la fotocamera frontale che costituisce probabilmente una delle migliori soluzioni in assoluto oggi in circolazione, superiore anche ai concorrenti da 1.000 €.
Dal punto di vista hardware, siamo al top della tecnologia del momento. Al centro troviamo lo Snapdragon 845 (il massimo esponente della famiglia di punta: al momento in cui scrivo, non esiste nulla di più veloce): si tratta di un octa-core composto da 4 core Kryo 385 Gold a 2.8 GHz + 4 core Kryo 385 Silver a 1.7 GHz, affiancato da 6 GB di RAM e GPU Adreno 630. Insomma: le prestazioni sono al top della tecnologia.
Il taglio base offre addirittura 128 GB di spazio d'archiviazione. Sono semplicemente "troppi" anche per i più esigenti. Una volta riempiti, non si può ripiegare sulla schedina SD aggiuntiva: OnePlus non offre infatti lo slot microSD.
La fotocamera principale è composta da due obbiettivi: 16 megapixel + 20 Megapixel, entrambe a f/1.7. C'è lo stabilizzatore ottico (OIS) ed elettronico (EIS). Specifiche e numeroni a parte: la fotocamera è diverse spanne sopra ai modelli di fascia media, ma perde la sfida contro iPhone, Google Pixel, Samsung Galaxy eccetera. Questo non significa che la qualità non sia davvero molto soddisfacente per la maggior parte di noi, persino in condizioni di scarsa illuminazione, ma gli esperti di fotografia e i professionisti del settore vorranno valutare la cosa con attenzione.
La versione consigliata è quella dotata di 64 GB di memoria persistente. Attenzione, però: non è espandibile (manca lo slot micro SD).
C'è il chip NFC, mentre il lettore di impronte digitali è... invisibile: è stato infatti posto sotto al vetro frontale, e basta dunque toccare il display in basso per attivarlo. Non è veloce tanto quanto la regolare placca dedicata vista sulle generazioni precedenti, ma comunque accettabile.
La batteria da 3.700 mAh copre la giornata senza problemi, e grazie al caricatore rapido proprietario (Dash charge) si ricarica completamente in pocopiù di mezz'ora.
La porta per ricarica e trasferimento datti è USB type-C. Manca l'ingresso per cuffie e auricolari tradizionali, collegabili dunque solo tramite adattatore.
OnePlus monta OxygenOS, una declinazione personalizzata di Android. Ma le modifiche sono "leggere" e poco invasive: si parla generalmente di qualche opzione o menu in più qua e là, e solo un'occhio esperto riesce a riconoscere che non si tratta di un Android "puro". In altre parole: siamo lontanissimi dagli stravolgimenti incomprensibili applicati tramite le skin proprietarie da molti altri produttori.
Fra le principali, poche carenze segnaliamo la mancanza del supporto alla ricarica wireless e, più grave, una distribuzione irregolare e imprevedibile degli aggiornamenti. OnePlus rilascia "ogni tanto" un pacchetto aggregato delle patch di sicurezza per Android disponibili, ma non è altrettanto puntuale con la distribuzione delle nuove versioni di Android. Sebbene con molti mesi di ritardo, si riceve sempre almeno una major release del sistema operativo, ma è bene sapere che l'azienda tende ad abbandonare implicitamente il supporto ai vecchi modelli non appena viene rilasciata l'iterazione successiva.
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Migliore smartphone Android economico 2019: Xiaomi Mi A2 (155 €)
La mia raccomandazione per chi cerchi uno smartphone Android entro 150 € nel 2019 è semplice: Xiaomi Mi A2 è la scelta ideale. Dopo giorni di ricerche, comparazioni e valutazioni della concorrenza, non ho trovato nulla che si avvicini al livello qualitativo di questo apparecchio nella stessa fascia di prezzo. Di più: a meno di alcune specifiche carenze, rivaleggia con la nostra "prima scelta" in quanto a migliore smartphone 2019: un apparecchio che costa 70 € in più.
A rendere Mi A2 la scelta ideale nel segmento "budget" è l'impareggiabile rapporto prezzo/prestazioni e l'ottimo bilanciamento di tutte le caratteristiche che contano. Non sarebbe stato così al momento del lancio, quando l'apparecchio veniva proposto a 250 €, ma il forte deprezzamento che ha subito nei mesi successivi lo rendono estremamente interessante per chi cerchi uno smartphone Android economico nel 2019.
Partiamo dallo schermo: LCD da 5.99" ha una risoluzione di 2160×1080 pixel (403 PPI). Il dispositivo si propone dunque con il formato "allungato" 18:9 degli apparecchi moderni: un'impostazione che lo rende più comodo da impugnare e ideale per sfogliare i social e le pagine web.
Il comparto in cui soffre di più è il design: le cornici attorno allo schermo non sono certo "spesse", ma risultano comunque più generose rispetto alla generazione corrente. In particolare, è la parte alta che lascia trasparire la fascia "budget" di posizionamento: Mi A2 impiega infatti ancora un'unica cornice orizzontale indipendente per racchiudere fotocamere, sensori e ricevitore telefonico. Al contrario, le generazioni moderne sfruttano il "notch", ovvero una tacca che si integra con lo schermo e che, nei modelli di ultima generazione, si riduce ad una singola "goccia" che espone la cam frontale. Inoltre, anche questo Mi A2 ha la fastidiosa bordatura nera di 1-2 pixel che separa lo schermo dalle cornici.
In compenso, il retro è in metallo: è una scelta che apprezzo molto più del fragile vetro ormai divenuto lo standard sulla fascia alta, ma capisco possa essere una valutazione soggettiva.
A motorizzare il tutto troviamo l'ottima CPU Snapdragon 660 (8-core fino a 2.2 GHz), GPU Adreno 512 e 4 GB di RAM LPDDR4. Questa configurazione non può competere con la fascia alta (Snapdragon 845 e 6 o 8 GB di RAM) ma le prestazioni sono comunque soddisfacenti nell'uso quotidiano. Gli unici a storcere il naso potrebbero essere i videogiocatori più accaniti: la maggior parte dei giochi per Android gira in modo fluido, ma chi fa del gaming l'attività principale e usa molti titoli esosi di risorse farebbe meglio a rivolgersi alla fascia superiore
Mi A2 offre 32 GB di spazio d'archiviazione integrati: sono sufficienti per la maggior parte delle persone (in particolar modo in questa fascia di prezzo), ma attenzione alla mancanza dello slot per microSD.
La connettività dati supporta le reti 4G LTE. Per quanto riguarda il Wi-Fi: 802.11 a/b/g/n/ac.
La fotocamera funziona meglio di quanto ci si possa aspettare in questa fascia di prezzo. La cam principale è composta da due obbiettivi: 12 MP + 20 MP, il secondo dei quali viene usato per sfocare lo sfondo in modalità "ritratto" e migliorare le performance in condizioni di scarsa illuminazione. Anche in questo caso, il giudizio condiviso è che l'apparecchio scatti ottime immagini in condizioni di buona illuminazione naturale, ma perda rapidamente di efficacia mano a mano che la luce cala.
La camera protrude vistosamente dalla scocca: è quindi scomodo da usare mantenendolo appoggiato al tavolo, poiché "balla". Aspetto secondario, certo, ma teniamone conto.
Manca il chip NFC per utilizzare il telefono fosse una carta di credito presso gli esercenti che lo accettano, ma è presente un efficace e veloce lettore di impronte digitali (posizionato sul retro).
Xiaomi ha deciso di rimuovere il jack audio da 3.5" da questo apparecchio. È dunque necessario dotarsi di un adattatore per utilizzare le cuffie audio e gli auricolari che magari già possediamo. Detto adattatore è fornito nella confezione, ma attenzione a non perderlo!
Assente anche il ricevitore per radio FM: in molti continuano a gradirlo, soprattutto sui modelli di fascia economica.
Presente invece il trasmettitore a infrarossi per usare lo smartphone come fosse un telecomando per la TV.
La batteria, da 3010 mAh, permette di coprire comodamente un giorno di utilizzo. Si ricarica tramite connettore USB type-C, ma è assente il supporto alla ricarica wireless.
Nonostante sia uno Xiaomi, qui non c'è traccia dell'invasiva skin MIUI che generalmente caratterizza i dispositivi di questo produttore. Al contrario, il software è Android 8.1, immediatamente aggiornabile ad Android 9.0, pulito e senza "skin". Di più: l'apparecchio aderisce al programma Android One e dovrebbe ricevere tempestivamente le patch di sicurezza mensili e gli aggiornamenti fino all'estate 2020. In realtà, Xiaomi si è dimostrata poco puntuale sotto questo profilo con la generazione precedente e non è detto che le cose migliorino con questa generazione.
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nota: alcuni utenti su Amazon hanno segnalato di aver ricevuto il modello "lite" (depotenziato) rispetto al Mi A2 ordinato. È dunque bene verificare puntualmente e prepararsi al reso (gratuito) in caso di errore.
Migliore design, peggiore software: Xiaomi Redmi Note 7 (179 €)
Per 30 € in più si può portare a casa Xiaomi Redmi Note 7.
Il design è decisamente più moderno: le cornici sono strettissime e lo schermo da 6.3" a 2340×1080 copre praticamente tutto il frontale grazie alla "goccia" in alto che lascia posto alla cam frontale.
La componentistica interna è grossomodo la stessa del Mi A2: Snapdragon 660, 32 GB di storage ma 3 GB di RAM invece di 4 GB.
In compenso, qui è presente lo slot per scheda micro SD. La batteria, maggiorata a 4000 mAh, garantisce una maggiore autonomia.
A rovinare un prodotto altrimenti eccezionale è la presenza dell'invasiva skin MIUI e i tanti punti interrogativi circa la disponibilità degli aggiornamenti.
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Altri smartphone interessanti
Quelle citate sono le mie raccomandazioni per quanto riguarda lo smartphone Android da comprare nel 2019. A chi cercasse qualche alternativa, segnalo i seguenti modelli:
- Xiaomi Pocophone F1 (265 €): Una buona alternativa nella fascia entro i 300 €. Ha però il corpo in plastica, niente chip NFC e Android viene stravolto dalla invasiva skin MIUI
- Xiaomi Mi 9 (449 €): Snapdragon 855 e 6 GB di RAM al minor prezzo possibile. Chi cerchi le massime prestazioni ma debba spendere poco ne resterà molto soddisfatto, a patto di accettare la skin MIUI
Per altri smartphone Android più economici: