In circolazione ci sono decine di utility per la pulizia del Registro di sistema di Windows. Alcune sono gratuite, molte altre, finalizzate al profitto, si fanno conoscere tramite spazi pubblicitari sui siti specializzati. Tutte sono accomunate da un tratto distintivo: promettono di rendere più veloce il computer semplicemente cliccando uno o due pulsanti. Ma... è veramente così? è davvero necessario svolgere questa operazione?

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Registro di sistema: cos'è, come funziona

Per valutare se serva o meno un programma per la pulizia del registro di sistema è necessario, innanzitutto, capire di cosa stiamo parlando. Il Registro di sistema è, sostanzialmente, un database studiato per offrire al sistema operativo e alle applicazioni un punto centrale nel quale salvare e leggere le impostazioni.

Un programma come PuTTY è un esempio "da manuale". PuTTY consente di memorizzare "profili" (server, username, eccetera) tramite i quali connettersi rapidamente alle risorse usate più di frequente. Ebbene: queste informazioni vengono salvate e recuperate appoggiandosi al Registro di sistema.

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I singoli programmatori sono liberi, naturalmente, di realizzare applicazioni che salvino le informazioni necessarie al proprio funzionamento su semplici file su disco fisso, ma il modo "giusto" sarebbe quello di sfruttare il Registro.

Come si "sporca" il registro

La debolezza del Registro di sistema risiede nel fatto che si tratta di un elemento utilizzato da molteplici programmi, ognuno dei quali può aggiungere chiavi e voci un po' a propria discrezione. Di conseguenza, capita di sovente che un'applicazione crei nuovi elementi necessari al proprio funzionamento durante l'installazione o l'uso, ma poi la relativa procedura di disinstallazione "dimentichi" di rimuoverli o, ancora, che un successivo aggiornamento faccia sì che l'applicazione non legga più tali parametri senza però rimuoverli.

Ancora: un improvviso "crash" del programma potrebbe impedirgli di svolgere le operazioni di pulizia previste contestualmente alla chiusura regolare, lasciando nel registro elementi superflui.

Un'altra circostanza è quella in cui il programma mantiene una cronologia degli ultimi file aperti: se questi documenti vengono rimossi dal disco, ecco che che il Registro contiene informazioni inutili.

Il Registro finisce per includere informazioni potenzialmente superflue anche quando il setup di un certo software installa automaticamente un ulteriore pacchetto necessario funzionare: si pensi, ad esempio, a quelle applicazioni che installano .NET Framework oppure di Visual C++ Runtime Library. Quando il programma principale viene rimosso, deve portare con sé anche il pacchetto di dipendenza che aveva installato oppure no? se lo facesse, gli altri applicativi che dipendono dal medesimo oggetto non funzionerebbero più correttamente, quindi non è, generalmente, l'approccio migliore. D'altro canto, se nessun altro programma utilizza il pacchetto in oggetto, si continua a conservare inutilmente nel Registro tutte le informazioni e le impostazioni relative alla dipendenza.

Insomma: le circostanze nelle quali il Registro finisce per archiviare dati superflui o invalidi sono innumerevoli. Questo è un dato di fatto difficilmente contestabile.

Come funzionano le utility di pulizia

Le utilità di pulizia cercano di agire proprio su questo "deposito" inutile: scorrono tutto il Registro alla ricerca di riferimenti a file non presenti sul disco, a parametri di configurazione creati da programmi non più presenti e via dicendo.

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Il problema è che stabilire con certezza se un oggetto sia veramente superfluo o meno è praticamente impossibile. Un riferimento ad un file inesistente, ad esempio, potrebbe essere solamente il modo in cui l'applicazione "si ricorda" dove archiviare i file temporanei utilizzati durante il proprio funzionamento, ma poi rimossi alla chiusura. Come questa, vi sono decine e decine di circostanze in cui l'utility di pulizia deve scegliere se risultare poco efficace, lasciando al proprio posto un riferimento potenzialmente superfluo, oppure svolgere il proprio compito e rimuovere qualcosa che, in realtà, serve ancora, generando malfunzionamenti all'applicativo in questione.

Gli sviluppatori migliorano l'efficienza della pulizia studiando, caso per caso, come funzionano e cosa memorizzano i software più diffusi: in questo modo, scrivono le proprie utility per non rimuovere voci che scoprono essere necessarie nonostante la logica generale vorrebbe eliminare e viceversa. Ovvio è che, per motivi di costo e di tempo, il numero di applicazioni studiate in modo così preciso sarà estremamente limitata. Per tutte le altre, non resta altra scelta se non utilizzare le regole generali.

Perché la pulizia non serve

A questo punto dovrebbe essere chiaro che pulire il Registro di sistema implica accollarsi un rischio di malfunzionamenti assortiti. Bisogna chiedersi: i benefici sono tali da valerne la pena? La verità che, per quanto possa dar fastidio l'idea di conservare dati inutili nel registro di sistema, tali informazioni non causano alcun rallentamento o altro effetto collaterale.

Innanzitutto, è bene sapere che le iterazioni moderne di Windows adottano una serie di meccanismi a protezione del Registro grazie ai quali è raro che l'intero database diventi illeggibile: può ancora succedere in caso di problemi hardware, aggiornamenti difettosi o incompatibilità varie, ma è alquanto raro... e, comunque, le utilità di pulizia nulla possono per prevenire siffatta catastrofe.

In seconda battuta, il volume di dati rimossi dai pulitori è, percentualmente, insignificante. Nelle prove che ho svolto durante le ricerche per la preparazione di questo articolo, si parla di 2-3 MB di dati eliminati. Pur se rapportato ad un PC datato, equipaggiato con appena 2 GB di RAM, stiamo parlando di una riduzione pari allo 0,15%. Basta un po' di pragmatismo per capire che non fa alcuna differenza...

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La pulizia, manuale, può servire

Ci sono, naturalmente, delle eccezioni a quanto appena detto. In casi estremamente limitati, determinati parametri salvati nel Registro potrebbero impedire a specifiche applicazioni di funzionare correttamente. Questo può succedere, ad esempio, se si elimina la cartella di un programma senza utilizzare l'apposita procedura di disinstallazione oppure nel caso in cui un arresto improvviso in seguito ad un crash abbia lasciato indietro dati temporanei e l'applicazione non sia progettata per recuperare questa situazione inusuale.

In tali situazioni, eliminare specifiche chiavi o valori può realmente fare la differenza. Ma si tratta di casi estremamente specifici, nei quali è necessario agire "chirurgicamente" con un intervento manuale. Credere che uno strumento automatico e generico possa fare il lavoro al posto nostro significa perdere tempo.

Se proprio lo volete fare...

Lo scopo di questo articolo è di argomentare i motivi per cui utilizzare un software per la pulizia del Registro di sistema è inutile. Piuttosto: se il computer è lento, bisogna assicurarsi che non ci siano malware, rimuovere i programmi inutili (con particolare attenzione alle varie "toolbar") e, in casi estremi, addirittura formattare e reinstallare. Se il PC ha più di 4 o 5 anni, una macchina nuova da appena 300 € vi porterà a livelli prestazionali impossibili da raggiungere in altro modo.

Ciò detto: se proprio volete a tutti i costi pulire il Registro di sistema tramite un tool dedicato, siate consci che state svolgendo un'operazione fine a sé stessa e con qualche rischio annesso. Fatelo pure, se vi fa sentire meglio, ma sappiate che non ci sono benefici tangibili. Quantomeno, però, impiegate un programma gratuito, come CCleaner: in caso contrario, vi state facendo truffare.

La tua opinione

E tu, cosa ne pensi? sei d'accordo con quanto appena detto? ancor meglio: credi di aver ottenuto benefici dall'uso di un pulitore di Registro? i commenti qui sotto sono a disposizione per argomentazioni aggiuntive, punti di vista alternativi e per raccontare le proprie esperienze.