La vigilia di Natale 2019 verrà ricordata da molti YouTuber come una vera e propria catastrofe. Già a partire dalla serata del 23 Dicembre, infatti, la piattaforma ha iniziato a rimuovere decine di video inerenti Bitcoin e criptovalute alternative. Nella "purga" di fine anno è rientrato anche il canale di TurboLab.it: 6 nostri video, pubblicati fra il 2017 e il 2019, sono già stati oscurati. Inoltre, ci è stata inibita la possibilità di pubblicare per 7 giorni

YouTube ha dichiarato che si è trattato di un errore tecnico (vedi seguito).

[Upd: errore tecnico, video ripristinati] YouTube contro criptovalute: decine video rimossi ( ) - youtube video rimosso

Il bavaglio censore è partito dai canali internazionali a tema cripto. Ad Alessio Rastani, gestore di uno dei principali canali su Bitcoin e dintorni, è stato completamente terminato l'account prima che l'autore riuscisse a mediare con YouTube (la sua situazione sembra ora essersi risolta). Chris Dunn, un altro nome molto noto, ha raccontato la propria frustrazione tramite Twitter: la maggior parte dei suoi video a tema criptovalutario sono stati oscurati.

Tyler Swope, alias Chico Crypto, sta invece twittando a raffica: dal suo controverso canale con oltre 60 mila iscritti stanno infatti sparendo parecchi video. Curiosa, in particolare, la decisione di YouTube di rimuoverne uno in cui l'autore intervistava ragazze di passaggio in merito alla loro conoscenza su Bitcoin e dintorni.

Il programmatore svedese IvanOnTech, forte dei suoi 211 mila iscritti, ha invece dedicato ampio spazio nella sua puntata quotidiana allo stesso tema, e sta ora raccogliendo e ri-twittando le lamentele dei colleghi.

Ma il principale danneggiato è forse DataDash: il migliaio di video pubblicati dal crypto-YouTuber americano sono infatti spariti dal giorno alla notte, lasciando i 328 mila iscritti senza spiegazioni

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In tutti i casi, compreso quello di TurboLab.it, il messaggio di spiegazione di YouTube recita laconicamente che si tratta di Contenuti dannosi o pericolosi. "I contenuti che mirano alla vendita di determinati prodotti e servizi regolamentati non sono consentiti su YouTube" si legge nel testo che accompagna la comunicazione. "Sono inclusi la vendita diretta o l'inserimento di link che rimandano a siti in cui vengono venduti tali prodotti o servizi regolamentati tra cui alcolici, nicotina, servizi medici non autorizzati, informazioni finanziarie rubate, specie protette o casinò e giochi e scommesse online". Il messaggio rimanda poi a questo link per maggiori informazioni.

Nell'email di avviso si sostiene invece che la violazione riguarda la "vendita di beni regolamentati". Una frase davvero difficile da capire, se ricordiamo che, a meno di specifiche eccezioni, la criptovalute sono assimilate a merci (commodity) e non a titoli finanziari (security)

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Da YouTube non è ancora arrivata una comunicazione ufficiale in merito a questa rimozione massiva di video. Se è indubbio che potrebbe trattarsi di un errore, non è nemmeno da escludere che si tratti di un'azione volontaria finalizzata a ripulire la piattaforma da contenuti che trattano un tema controverso e ancora lontano dal grande pubblico

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Update: Video ripristinati

A partire dal pomeriggio del 26 dicembre, i video precedentemente colpiti sono stati ripristinati. YouTube ha dichiarato che si è trattato di un errore tecnico: "A causa dell'enorme volume di video sul nostro sito, a volte facciamo errori", ha dichiarato un portavoce di YouTube. "Quando viene portato alla nostra attenzione che un video è stato rimosso per errore, agiamo rapidamente per ripristinarlo".

I video del canale di TurboLab.it sono stati effettivamente ripristinati, persino quelli per i quali non avevamo ancora inviato un reclamo. Anche i due livelli di penalizzazione inflitta (strike) sono spariti nel nulla. Situazione positiva anche per gli altri grandi YouTuber americani a tema cripto. DataDash, ad esempio, ha immediatamente comunicato la notizia tramite un video.

Ciononostante, l'incidente ha sottolineato quanto potere detenga YouTube e quanto facile possa essere per chi lo governa eliminare qualsiasi tipo di contenuto. Nei vari gruppi di discussione si è insinuato il terrore che la cosa possa ripetersi, magari a causa di regolamentazioni anti-cripto più stringenti, e in molti hanno ventilato l'ipotesi di abbandonare YouTube per i siti decentralizzati come LBRY o DTube. Il problema è che questi siti alternativi raccolgono un numero infinitesimale di visite e, per i creatori di contenuti interessati a raggiungere quanti più spettatori possibile, si tratta di una limitazione troppo stringente.