Ecco in pochi e semplici passaggi, la "ricetta segreta" per disintossicarsi dalla dipendenza da social network. Seguendo questi consigli, ti libererai da Facebook più facilmente di quanto avresti mai immaginato e, a posteriori, ti renderai conto di quanto tempo hai perso inutilmente su una piattaforma sterile, superficiale e per certi versi pericolosa. E ti resterà un solo rimpianto: non asserti allontanato da Facebook prima!

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premesse

Quando dico che Facebook può diventare una forma di dipendenza, non sto esagerando. Se avete l'app di Facebook sul cellulare e l'aprite più di 3/4 volte al giorno, siete già dipendenti. E' inutile negarlo. Hai due secondi liberi e apri l'app? Non vedi l'ora di trovare qualche minuto libero solo per scorrere la sezione notizie di Facebook e leggere in tutta tranquillità i post degli amici? Aprire l'app di Facebook è la prima cosa che fai al mattino? Quello che stai vivendo con i social è un rapporto tra il morboso e il maniacale.

In sostanza, ti ritrovi a guardare la foto che ha caricato Tizio, a leggere il papiro scritto da Caio sulle elezioni politiche, a vedere dove è andato questo o quell'altro "amico" nel week-end appena trascorso... e intanto il tempo passa e non ti rendi conto che sei lì a fissare lo schermo già da 5 minuti. Guardi un video che ha postato Sempronio e ne passano altri 5. Rispondi al commento di Mevio e passano altri 2/3 minuti. Chiudi l'app, ma Mevio a sua volta risponde e torni sull'app per leggere la risposta. E il tempo scorre inesorabile e tu vieni trascinato in questo vortice di superficialità, mentre le persone (in carne ed ossa) attorno a te ti stanno chiedendo qualcosa ma tu neanche le senti.

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Se sei arrivato a questo punto e te ne redi conto, è arrivato il momento di prendere in mano la tua vita reale e modificare il tuo modo di rapportarti con i social. Se invece sei arrivato a questo punto, ma ancora non te ne rendi conto e credi di non essere dipendente da Facebook, puoi abbandonare questa "guida". Per disintossicarsi da Facebook, infatti, bisogna essere motivati e convinti a farlo.

Disintossicarsi da Facebook non significa cancellare il proprio profilo, tagliando i ponti con il social in modo drastico e definitivo. Conosco miriadi di utenti che hanno adottato questa strategia tranciante, salvo poi trovarsi qualche mese dopo a riaprire il profilo perché in piena crisi d'astinenza. Con tante risate da parte degli amici e battute del tipo "non sei riuscito a farne a meno, vero?".

In questa guida, invece, ti insegnerò a riequilibrare il tuo rapporto con i social, vivendolo in modo molto più distaccato, come si dovrebbe vivere ogni rapporto virtuale. Della serie: "ho il profilo Facebook, ma ci vado pochissimo. Posso stare anche mesi senza andarci". In questo modo, non avrai bisogno di cancellare il tuo profilo, che rimarrà attivo. Ma alla fine di questo training di disintossicazione potrai approcciarti alla piattaforma in modo più sano ed equilibrato, senza sentire ogni due o tre ore la pulsione di dover accedere a Facebook per "darci un'occhiata".

trova la tua motivazione

Per disintossicarti da Facebook devi essere motivato. Alcuni utenti hanno seguito questo percorso perché il rapporto morboso instaurato con il social network stava incrinando rapporti famigliari o di coppia e, più in generale, stava mettendo a repentaglio varie dinamiche socio-relazionali nel mondo reale.

E' normale che un marito diventi geloso della moglie, se quest'ultima trascorre ogni minuto libero della giornata su Facebook. Così come è assolutamente comprensibile il risentimento che possono avere i genitori nei confronti dei figli (e viceversa!) quando, anziché parlare con loro della giornata appena trascorsa, si isolano di fronte allo schermo dello smartphone per vedere cosa ha scritto Tizio o cosa ha postato Caio.

Come mi sono disintossicata Facebook

In altri casi, Facebook può risultare pericoloso per quegli utenti particolarmente fumantini, che tendono ad inalberarsi facilmente. Il rischio è quello di scrivere risposte impulsive, usando parolacce o frasi che possono essere percepite dal destinatario come diffamatorie o, più in generale, offensive. E molto spesso a questi comportamenti possono conseguire situazioni spiacevoli, come denunce o querele. In altre parole, basta una frase per mettersi il cappio al collo.

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Facebook può essere pericoloso anche per chi è in cerca di lavoro. O meglio, può essere un'arma a doppio taglio. Ormai, infatti, è risaputo che chi si occupa di selezione del personale ha la tendenza a raccogliere informazioni sui candidati sui social prima del colloquio. Foto in atteggiamenti non consoni per quel certo posto di lavoro possono mettere in cattiva luce il candidato ancora prima del colloquio, facendolo partire svantaggiato rispetto agli altri partecipanti alla selezione. Allo stesso modo, opinioni politiche o prese di posizione su temi caldi postate su Facebook, potrebbero infastidire gli esaminatori, influenzando negativamente l'andamento del colloquio.

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Fatti queste domande:

Vale la pena perdersi irripetibili momenti della vita reale per leggere le sciocchezze che un "amico" virtuale, che peraltro conosci a malapena, scrive su internet?

Ti interessa veramente vedere tutte e 20 le foto dell'album "Gita in montagna" postate da Tizio, che tra l'altro ti sta antipatico e quando lo incontri in piazza fai fatica a salutarlo?

Vale la pena beccarsi una querela perché hai scritto un commento su un fatto di cronaca e la sociopatica di turno l'ha percepito come estremamente diffamatorio?

Vale la pena perdere un'opportunità lavorativa solo perché chi ti faceva il colloquio si era fatto un giro sul tuo profilo Facebook, vedendo e leggendo "cose" della tua vita privata che ti avevano messo in cattiva luce ancora prima di incontrarti personalmente?

Vale la pena leggere questo o quell'altro commento sui vaccini o sugli immigrati che ti fanno solo irritare, perché la tua posizione e quella del tuo "amico" a riguardo sono inconciliabili e lo saranno anche tra mille anni? E intanto tuo figlio ti chiama e tu non lo ascolti, perché nel frattempo stai polemizzando sui no vax o sulle ong con un Tizio che non sai neanche come fa di cognome, perché sul social usa un soprannome. E' normale tutto ciò? Ne vale la pena? Intanto tuo figlio è uscito di casa sbattendo la porta e in quel momento ti rendi conto che la vita è un attimo. Ma non l'hai neanche salutato perché eri su Facebook a spremerti i neuroni per il nulla più assoluto.

Queste motivazioni, di per sé, sono già più che sufficienti per dare un taglio ai social. Tuttavia, ci sono miriadi di motivi validi per allontanarsi da Facebook: nel mio caso, ad esempio, è stato un problema di vista che peggiorava con l'esposizione agli schermi. Così ho colto la palla al balzo per dire stop a Facebook.

primo passo: rimuovi l'app di facebook dal tuo smartphone

La percentuale di utenti Facebook che accedono alla piattaforma da smartphone è altissima e io rientravo tra questi. Con l'app sul telefono, sempre a portata di mano, puoi accedere a Facebook ovunque ti trovi, fuori o dentro casa, in ogni circostanza. E se già tendi ad essere dipendente dal social, avere l'app sullo smartphone potrà solo peggiorare il tuo rapporto morboso con Facebook.

Il primo passo da compiere, quindi, è rimuovere l'app di Facebook dal tuo smartphone

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In questo modo, se vorrai accedere al social network dovrai per forza farlo da browser. Sarà quindi più scomodo, anche se non dovrai inserire ogni volta le credenziali perché rimarranno salvate. Tuttavia, potrai optare per non ricevere le notifiche, quindi Facebook non ti assillerà più con i suoi avvisi e sarai meno portato ad accedervi.

Personalmente, forse perché la mia dipendenza non era così grave, rimuovere l'app mi è bastato per ridurre drasticamente la frequenza di accesso al social: se sono in giro e ho con me solo lo smartphone, non accedo mai da browser, ma attendo e "resisto" finché non sono tornata a casa. Mi sono imposta di accedere solo da PC fisso. Così, nel frattempo, mi godo la vita reale, libera da condizionamenti virtuali.

secondo passo: attiva la navigazione in incognito

Se rimuovere l'app non ti è bastato, perché comunque continui ad accedere al social da browser pressoché con la stessa frequenza, non ti resta che attivare la navigazione in incognito. Attivando questa modalità di navigazione in privato, le credenziali di Facebook non rimarranno salvate e, per accedere, dovrai reinserirle ogni volta. Ciò ti comporterà indubbiamente un disagio e, in teoria, questo ulteriore ostacolo dovrebbe servirti da deterrente per non accedere più così spesso al social.

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terzo passo: installa un'app che blocchi l'accesso a Facebook da smartphone

Se, nonostante la navigazione in incognito e la scocciatura di dover reinserire le tue credenziali ad ogni accesso, continui imperterrito a sentire il bisogno di accedere a Facebook appena ti ritrovi il telefono in mano, è necessario pensare ad una soluzione più drastica.

Un'ottima soluzione a questo problema è BlockSite, un'app che blocca l'accesso a Facebook e ad altri siti indesiderati. Con questa estensione puoi selezionare siti che non hai più intenzione di visitare, perché sono diventati fonte di continua distrazione, perché sono pericolosi per il tuo dispositivo oppure perché presentano contenuti non adatti a tutte le età (es. contenuti per adulti).

» Download: BlockSite

Grazie a BlockSite, potrai bloccare l'accesso a Facebook e, ogni volta che digiterai l'indirizzo del social network, ti apparirà l'immagine di un cagnolino che guarda sconsolato un'invitante torta alla meringa. Vorrebbe mangiarsela, proprio come tu vorresti accedere a Facebook. Ma l'app non si fa impietosire e ti dice chiaramente: "Scordatelo."

Esiste comunque la possibilità di accedere al sito bloccato inserendo un codice di accesso preimpostato, ma per evitare la tentazione di sbloccare il sito potresti inserire il codice a casaccio senza memorizzarlo oppure potresti far impostare il codice a un amico, chiedendogli di comunicartelo solo in caso di estrema necessità.

Come mi sono disintossicata Facebook

conclusioni

Ti auguro vivamente di vincere ogni forma di dipendenza da social e spero che questa guida ti sia utile in qualche modo. Quando ti sarai lasciato il mondo virtuale alle spalle, la vita reale ti apparirà molto più vera ed intensa. Se ti fa piacere, ti invito a condividere con noi la tua esperienza, lasciando un commento sotto a questo articolo.