A causa dell'epidemia di coronavirus, le scuole di ogni ordine e grado sono chiuse da ormai tre settimane e non si sa quando riapriranno. Ciò significa che ci sono milioni di studenti a casa, che non sanno come stare al passo con il programma. Mentre il Ministero dell'Istruzione sta creando un portale per supportare gli istituti che vogliono attivare forme di didattica a distanza, gli insegnanti si ingegnano come possono, ricorrendo alla tecnologia

scuola tempi coronavirus: lezioni compiti via WhatsApp - Education-Technology

Mio figlio frequenta la prima elementare e le sue maestre hanno attivato forme di didattica a distanza fin dalla prima settimana di sospensione delle lezioni. Senza ricorrere a chissà quali mezzi tecnologici, hanno pensato a strumenti che fossero alla portata di tutti i genitori, WhatsApp in primis.

In questo modo, la sua classe non ha mai smesso di lavorare. La prima settimana sono arrivati solo messaggi di testo con le indicazioni di alcuni esercizi e letture finalizzati a consolidare concetti già affrontati a scuola. Successivamente, con il prolungarsi del periodo di chiusura, le insegnanti hanno iniziato a inviare anche audio con le spiegazioni di argomenti nuovi, corredati da immagini e disegni di supporto a quanto spiegato. In questo modo, gli smartphone dei genitori sono diventati delle vere e proprie lavagne virtuali con lezioni quasi in diretta.

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Alle scuole medie, i ragazzini più grandi hanno potuto contare fin da subito sul registro elettronico, uno strumento che utilizzano abitualmente e che, in questo frangente, si è rivelato più utile del previsto. Questo registro virtuale, infatti, consente ai professori di impartire quotidianamente agli studenti compiti, temi ed esercitazioni per ripassare quanto già affrontato e per stare al passo con il programma.

Inoltre, alcuni insegnanti hanno pensato di ricorrere alla posta elettronica per visionare gli elaborati degli studenti e intervenire con eventuali correzioni. In questo modo, ai ragazzi basterà inviare i temi o gli esercizi svolti all'indirizzo email fornito dal docente, che provvederà a scaricare gli allegati, a stampare gli elaborati e a correggerli.

Si spera che i giovani facciano tesoro di questa esperienza e capiscano che "tecnologia" non significa solo sfidarsi su Tik Tok o comunicare a monosillabi su Snapchat. Peraltro, si tratta di una buona occasione per imparare a usare la posta elettronica e i programmi di videoscrittura, di cui molti ragazzini sono completamente a digiuno.

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