Un'azienda emiliana promette di rivoluzionare il Cloud Storage, portando a termine con successo una campagna di raccolta fondi su IndieGoGo. Cubbit viene acclamato dai media, ma sul successo di questo servizio, sorgono dei ragionevoli dubbi.
Introduzione
Da un'azienda tutta italiana, nasce Cubbit, un sistema "rivoluzionario" con il quale ciascuno di noi potrà avere spazio di Cloud Storage gratuito a vita. Suona bene, non trovi? Al momento esistono tantissimi servizi di Cloud Storage, alcuni gratuiti e limitati, tutti gli altri a pagamento. Chi non ne vorrebbe uno gratuito a vita? Con l'arrivo di Cubbit, le aziende del settore devono iniziare a tremare? Dropbox e Google Drive hanno i giorni contati? In questo articolo, cercherò di rispondere a queste domande.
Un buon inizio
Il primo dubbio sulla bontà del progetto mi sorge visitando il suo sito ufficiale, che scopro essere solo in inglese. Speravo che un progetto tutto italiano avesse un sito anche in Italiano, oltre che in inglese. In una pagina trovo scritto che Cubbit è "Based in Italy, Bologna, and Israel, Tel Aviv". A quanto pare all'azienda non interessa granchè il mercato italiano, ma questo lo capisco.
Cercando Cubbit su Google, trovo molti articoli a riguardo:
- Cubbit, il sistema nato a Bologna per archiviare i dati che vuol battere Amazon - La Repubblica
- Cubbit, il cloud “diffuso” convince Bruxelles - Il Sole 24 Ore
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Cubbit, la startup che vuole diventare la Uber del cloud - Wired
Leggendo questi titoli, si potrebbe pensare che Cubbit sia veramente un servizio rivoluzionario.
Un cloud storage gratuito a vita
Che cosa occorre dunque fare per accedere a questo servizio gratuito? Questo ce lo dice subito il sito: è sufficiente collegare a internet un Cubbit Cell per ottenere immediatamente 512GB di spazio di archiviazione gratuito. Il Cubbit Cell è un mini computer che al suo interno ospita un hard disk, lo troviamo in vendita su IndieGoGo. Il servizio è gratuito, ma il prodotto si paga. Cosa ti aspettavi, di installare un software sul tuo PC? Ecco, a questo punto arriva la seconda doccia fredda.
Al momento in cui scrivo l'articolo, il modello di base con 512GB su disco costa 289€, mentre il modello da 1TB di disco costa 349€. Entrambi i modelli sono in promozione, i prezzi appena menzionati sono già scontati del 35% e del 40% sul prezzo originale. Che culo!
Dato che la disponibilità dei prodotti è limitatissima, mi affretto ad effettuare l'acquisto. Alla capienza del prodotto corrisponde lo spazio gratuito sul cloud, quindi scelgo il modello da 1TB. Prima di concludere l'ordine tuttavia vado a guardare, per curiosità, quanto mi costerebbe un cloud storage tradizionale di quei retrogradi della concorrenza.
Al momento in cui scrivo, Dropbox propone un piano di base con 2TB di spazio a 120€ all'anno. Onedrive mi fornisce invece 1 TB a 70€ all'anno. Google Drive propone invece 2TB a 100€ all'anno. A conti fatti, spendendo 350€, potrei pagare Onedrive per 5 anni.
Il prezzo della rivoluzione
Me ne devo fare una ragione, le rivoluzioni costano: se c'è una disparità così grande tra Cubbit e il resto del mondo, è perchè Cubbit ha una tecnologia migliore. Scopro quindi come funziona Cubbit.
Apprendo che i miei file verranno affidati ad una rete distribuita di persone che, come me, hanno in casa una Cubbit Cell, il tutto avverrà in forma semplice e riservata. Cubbit non metterà mai i miei dati in server dell'azienda, ma li affiderà alla sua rete di utenti, garantendone la conservazione.
Trovo che l'idea di fare affidamento su una rete decentralizzata sia fantastica: non affiderò mai i miei preziosi file a Microsoft o ad un'altra azienda. Ah già, peccato che anche Cubbit sia un'azienda. Vabè, ma tanto non avrà mai i miei dati, questi verranno cifrati e distributi su una rete decentralizzata a cui io potrò sempre accedere. O forse no....questi rivoluzionari bolognesi hanno pensato ad una rete decentralizzata gestita da un sistema centralizzato, il che vuol dire che se un domani la loro azienda fa il botto, mi ritroverò a possedere un soprammobile da 350€ e i miei dati saranno inaccessibili.
Una tecnologia All'avanguardia
Per sanare questi terribili dubbi, cerco subito il codice sorgente del loro sistema di archiviazione dei file sul Cloud, o per lo meno cerco di capire il funzionamento del sistema operativo della loro Cubbit Cell. Il loro sistema è veramente sicuro? La disponibilità dei file è garantita? Per un utente che possiede i miei file, è davvero impossibile accedervi? I rivoluzionari bolognesi hanno pensato ad un sistema all'avanguardia: una tecnologia proprietaria. Niente codice sorgente, niente trasparenza: qui si va in fiducia. La senti anche tu l'innovazione?
I CLIENTI SODDISFATTI
Sento quindi una voce che dal mio inconscio mi dice che mi posso fidare e devo procedere al mio acquisto. Ecco, magari per levarmi ogni ulteriore dubbio vado sulla pagina Facebook di Cubbit e cerco le recensioni di chi ha già acquistato.
Sfortunatamente scopro che la pagina Facebook di Cubbit non ammette recensioni. Ho come un déjà vu e mi viene in mente che molti mesi fa avevo piazzato io una "bella" recensione, tuttavia non la trovo. Sarà stata cifrata e poi salvata nel cloud?
Il software fa la differenza
Quando la Cubbit Cell ancora non esisteva, l'azienda si avvalse di una rete di volontari per testare la propria rete. A suo tempo per partecipare al progetto era richiesto il possesso di un Raspberry e di un hard disk usb ad esso collegato. Il prototipo di Cubbit Cell oggi costerebbe quindi circa un centinaio di euro, scegliendo un hard disk da 1TB. Tra il prototipo è il prodotto finito c'è un rincaro di ben 250€: è il software che fa la differenza? Mi sorge il ragionevole sospetto che il prodotto nasconda in se il costo del servizio "gratuito".
ALTRI INCREDIBILI VANTAGGI
Ci deve essere una spiegazione valida a tutte queste stranezze: è evidente che il servizio presenta ben altri vantaggi rispetto ai servizi tradizionali.
Uno dei vantaggi sicuramente è l'affidabilità di questi mini computer, che come tutti i beni venduti ai privati hanno 2 anni di garanzia per difetto di conformità. Dato che l'accesso al servizio gratuito è subordinato al possesso e al mantenimento in funzione di un Cubbit Cell, che succede se dopo due anni e un mese, questo si rompe? E' semplice: te lo ricomperi a tue spese. Lo vedi già il risparmio?
Ma quale impatto avrà sulla mia rete il traffico internet generato da un computer sul quale io non ho alcun controllo? Mi sento inoltre sollevato dal fatto che l'azienda abbia pubblicamente dichiarato che lo spazio sul Cloud Storage verrà anche messo a disposizione ad altre aziende che pagheranno per averlo. Per loro è un vero affare, tanto il Cubbit Cell lo pago io, la connessione a internet la pago io, la corrente la pago io, loro devono solo incassare. E' GENIALE!
Conclusioni
Personalmente, penso che acquisterò il mio Cubbit Cell, questo perchè mi fido di chi ha recensito bene questo rivoluzionario servizio. Pensate che tutti quelli che sono stati pagati per parlarne bene, ne hanno parlato bene. Scherzi a parte, se posso dare un consiglio ai miei lettori: non fatevi prendere per il cubbit.