L'autorità per le garanzie nelle comunicazioni (AGCOM) impone che dal 2025 i siti pornografici limitino l'accesso solo ad utenti la cui identità sia verificata, al fine di impedire l'accesso ai minori. Sulla fattibilità di questo, sorgono molti ragionevoli dubbi.
Turbolab è un sito di tecnologia, pertanto questo articolo tratta solo questo aspetto della vicenda. Le questioni legate agli effetti del libero accesso alla pornografia dei minori e quelle politiche non sono oggetto della discussione. Non è in discussione l'intento, ma la sua sola attuazione.
Premessa
AGCOM, l'autorità che ha promosso e difeso a spada tratta il Piracy Shield, non contenta dei disservizi arrecati e dell'assoluta inutilità del sistema stesso, vuole adesso regolamentare l'accesso ai siti per adulti, seguendo le orme di altri paesi europei.
L'accesso ai siti porno e di gioco d'azzardo dovrà avvenire solo previa verifica dell'età di chi vi accede. Anche se al momento non è chiaro come dovrebbe funzionare il sistema, si parla di ipotetiche app o di sistemi informatici già in uno dalla pubblica amministrazione, quali ad esempio lo SPID o Carta Nazionale dei Servizi (CNS) o Carta di Identità Elettronica (CNE).
Mentre i giornalai scrivono sotto dettatura di AGCOM, gli informatici se la ridono. Ecco perchè:
PROBLEMA NUMERO 1: LA FIDUCIA
Stando alle previsioni, l'accesso a siti per adulti avverrà tramite sistemi indipendenti che agiscono da intermediari in fase di autenticazione sul sito. Tali sistemi dovranno garantire da un lato che il sito per adulti non abbia mai accesso a dati personali dell'utente e dall'altro che l'intermediario non possa sapere a quale sito l'utente intende collegarsi.
Gli italiani si fideranno di un sistema del genere? Probabilmente faranno di tutto per aggirarlo e ci riusciranno benissimo.
PROBLEMA NUMERO 2: L'ADOZIONE
Immagina di essere il gestore di uno dei più grandi siti porno al mondo.
Hai la sede legale in Cina, in Russia, a Panama o in Canada. Ricevi una comunicazione con cui ti invitano a implementare un sistema di autenticazione obbligatorio in Europa che taglierà fuori la stragrande maggioranza degli utenti e dei relativi guadagni.
I siti che stanno al di fuori dell'Europa si adegueranno oppure preferiranno l'oscuramento, come già accaduto in Francia?
PROBLEMA NUMERO 3: IL METODO DI AUTENTICAZIONE
Immagina di capitare su uno dei siti che hanno implementato il blocco, per accedere devi avere uno degli strumenti per superarlo.
Se parliamo di carte di riconoscimento (CNS o CNE) devi avere un lettore di smart card o di prossimità (NFC) e aver configurato sistema operativo e browser per farne uso. In alternativa c'è lo SPID: dopo essere diventato l'incubo degli italiani, lo stato aveva dichiarato di volerlo dismettere a favore di un'app: IT Wallet.
Per usare questi strumenti c'è sempre una procedura da seguire che è tutt'altro che immediata. Si tratta di sopportare elevate rotture di scatole solo per accedere ad un sito per adulti. Gli italiani sanno usare questi strumenti o hanno voglia di imparare a farlo?
Secondo alcuni è in arrivo un alfabetizzazione digitale di massa.
PROBLEMA NUMERO 4: L'AGGIRABILITA'
E se invece di sottostare al blocco, decidessi di aggirarlo? Magari potresti cercare su un motore di ricerca "come accedere ad un sito bloccato", guardare uno dei milemila video di Youtube dove ti spiegano i vantaggi di una VPN, oppure leggere un articolo su Turbolab, come quello degli Smart DNS che con due click possono sbloccare intere categorie di siti senza dover installare nulla.
» Leggi: Control D: il servizio DNS che all'occorrenza diventa un proxy server dietro le quinte
Se l'obbligo di verifica dell'età vale solo per gli italiani o gli Europei, per non esserne soggetto ti basterà fingere di collegarti da un paese extra europeo. Questa elementare considerazione fa crollare tutta l'assurda proposta di AGCOM.
Conclusioni
Prima di scrivere questo articolo, ho interpellato tutto lo staff del sito. Il parere sulla questione è unanime, è un fallimento annunciato.
Secondo alcuni, gli italiani poco avezzi alla tecnologia si doteranno degli strumenti di autenticazione ufficiali, non conoscendo le alternative. Secondo altri, sarà l'inizio di una nuova era delle VPN a pagamento, ritornerà in auge la pirateria pornografica e ci saranno dei portali alternativi a quelli ufficiali per godere dei contenuti richiesti saltando la verifica dell'età.
E tu che cosa ne pensi? Diccelo nei commenti.