La parola, che negli ultimi anni è usata sempre più di frequente dagli adolescenti, ha avuto il suo trampolino di lancio su Internet ed è addirittura entrata nell'elenco dei neologismi dell'Accademia della Crusca
"Questa roba è cringe", mi hanno scritto in un video del mio canale YouTube. Il mio commentatore, che era stato obbligato dalla sua prof a guardare la video lezione per compito, voleva ribellarsi al sistema con una critica negativa, ma io non avevo la benché minima idea di cosa significasse questa parola.
Così mi sono informata e ho scoperto che "cringe" significa "imbarazzante", ma in un'accezione molto particolare: è cringe tutto ciò che suscita imbarazzo e al tempo stesso disagio in chi lo osserva.
L'espressione, tipicamente inglese, è entrata nel vocabolario dei giovanissimi italiani perché la si ritrova costantemente su Internet, dove è usata per descrivere appunto video, ma anche immagini e post condivisi sui social network.
In particolare, la parola ha visto una crescente diffusione soprattutto tra il 2015 e il 2016, quando tra i giovanissimi internauti sono diventati popolari alcuni video intitolati "Try not to cringe", raccolte di clip con situazioni imbarazzanti che hanno poi dato vita a varie challenge.
C'è anche un genere cinematografico americano che si chiama cringe comedy, un tipo di commedia che indica una comicità imbarazzante, tutta incentrata su gag a ripetizione che portano avanti la storia. Non sono un'esperta di cinema, ma forse Fantozzi potrebbe rientrare in questo genere.
Ho letto qua e là anche alcuni esempi di come deve essere impiegato questo neologismo, anche perché lo stesso fatto di usare la parola "cringe" fuori contesto è di per sé cringe. Insomma, fate attenzione, perché questi adolescenti sono inflessibili e non vi perdonano proprio niente! Ad esempio, un padre che racconta barzellette che non fanno ridere per risultare simpatico agli amici del figlio è cringe. Allo stesso modo, è cringe vedere i propri genitori che ballano in pubblico una canzone trap.
Ma cosa significa trap...? A dire il vero, su quest'altra parola mi devo ancora documentare... Forse sto diventando davvero vecchia!
