Libra è la criptovaluta lanciata da Facebook in collaborazione con altre aziende leader nel settore della tecnologia e della finanza. Diversamente da Bitcoin, la missione di Libra è di lavorare al fianco delle istituzioni per implementare un metodo di pagamento moderno, a basse commissioni, dal valore costante e utilizzabile fin da subito nell'economia di tutti i giorni. In questo articolo risponderemo dunque alle domande "Libra, che cos'è" e "Come funziona Libra di Facebook"
nota: questo articolo fa parte de La Guida Definitiva a Bitcoin.
Libra di Facebook: che cosa è?
Libra è una criptovaluta il cui scopo ultimo è quello di consentire alle persone di scambiarsi valore, ovvero effettuare pagamenti, tramite la moneta proprietaria della piattaforma. È un'alternativa all'uso di euro, dollari o alle altre classiche valute emesse dalle banche centrali.
L'idea è che, in futuro, le persone possano usare Libra per pagare direttamente beni e servizi oppure per scambiarle facilmente in valuta locale (fiat) in caso fosse necessario effettuare un pagamento tramite la moneta di stato.
È stata annunciata ufficialmente a giugno 2019, con l'obbiettivo di arrivare sul mercato entro la prima metà del 2020.
Il "sistema Libra" è composto da:
- una moneta (valuta) chiamata anch'essa Libra
- un grande registro che conserva lo stato del sistema, cioè quante di queste monete sono custodite in ogni borsellino (wallet) in circolazione
- nodi validatori, ovvero i computer che verificano la validità di queste transazioni e aggiornano lo stato del sistema, accreditando le monete al wallet del creditore e sottraendole da quello del debitore
Il codice sorgente del software per computer che implementa Libra è stato rilasciato con licenza open source ed è dunque ispezionabile da chiunque.
Il focus del progetto è attualmente incentrato sui pagamenti, ma è già previsto il supporto agli Smart Contract resi celebri da Ethereum: i programmatori possono quindi sviluppare applicazioni decentralizzate (dApps) in grado di funzionare autonomamente e senza bisogno di una infrastruttura server di tipo classico.
Libra di Facebook è una stablecoin: che valore ha?
Libra è una "stablecoin", ovvero una moneta il cui controvalore in euro o in dollari dovrebbe rimanere costante nel tempo. Chi, dunque, converta 100 euro in Libra oggi ha la garanzia di poterli ritrasformare grossomodo nello stesso ammontare in un qualsiasi momento successivo.
L'esempio più noto di questo approccio è costituito da Tether (simbolo: USDT), la cui azienda promette di custodire in banca un dollaro americano per ogni USDT in circolazione.
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Nel caso di Libra, però, l'accantonamento monetario non è né in dollari, né in nessuna altra singola, specifica moneta. Piuttosto, vengono impiegati depositi bancari in varie valute oltre a titoli di stato a breve durata.
Di conseguenza, la riconversione da Libra a euro o dollari potrebbe non restituire esattamente il capitale iniziale proprio per via delle "fluttuazioni" nel cambio causate dal fatto che Libra è ancorato ad un paniere di monete diverse.
Criptovaluta Libra: chi c'è dietro?
Sebbene Libra sia nota come "la criptovaluta di Facebook", in realtà il progetto è portato avanti da un consorzio di aziende decisamente ampio raccoltesi sotto al nome di Libra Association. Fra i nomi più noti al grande pubblico ricordiamo: Mastercard, Paypal, Stripe, Visa, Booking, eBay, Lyft, Spotify, Uber, Iliad e Vodafone. Vi sono però anche importanti fondi di investimento, università e altri soggetti no-profit. La speranza è che l'associazione arrivi a 100 membri entro la prima metà del 2020.
Facebook è coinvolta tramite una sussidiaria creata allo scopo: Calibra. Lo scopo di questa separazione è far sì che i dati personali impiegati sul social network dagli utenti non siano immediatamente incrociabili con le abitudini di spesa: una circostanza che potrebbe destare serie preoccupazioni per la privacy.
Libra Association ha base a Ginevra (Svizzera) ed è configurata come una società no-profit ed indipendente che ha come ragion d'essere il coordinamento fra i soggetti coinvolti, l'approvazione dei nodi di validazione e la gestione della tesoreria.
Criptovaluta Libra: come funziona?
Il "grande registro" nel quale Libra conserva lo stato del sistema è una blockchain proprietaria, distinta da quella di Bitcoin, Ethereum o da tutte le altre criptovalute.
Come già per Bitcoin e per la maggior parte delle altre criptovalute, chi possiede la chiave privata di un determinato wallet è il proprietario di quel wallet e può movimentare a proprio piacimento le monete che conserva.
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La complessità delle chiavi sarà comunque invisibile all'utente: il whitepaper cita a più riprese l'uso del dispositivo mobile quale strumento per conservare e movimentare Libra. Arriverà dunque successivamente un'app ufficiale dedicata allo scopo, presumibilmente sia in versione Android, sia iOS.
Criptovaluta Libra: privacy e anonimato
Il sistema di pagamento è pseudo-anonimo, ovvero la stessa definizione attribuibile a Bitcoin: non esiste dunque un legame tecnologico forte fra un determinato wallet e l'identità della persona reale che lo controlla. Un utente può possedere inoltre molteplici wallet e indirizzi, di modo da non creare legami fra le varie transazioni.
Generalmente, però, il legame sussiste (eccome!) tramite la procedura KYC (Know your customer) che obbliga gli utenti a presentare i documenti prima di poter acquistare da un exchange. Questo introduce un elemento forte di tracciabilità iniziale, poiché l'exchange sa sempre a chi è stata venduta una determinata moneta. Acquistando Libra "in contanti" sul libero mercato locale, però, si può teoricamente evitare di esporsi.
Facebook ha precisato che partecipa a Libra tramite la sussidiaria Calibra proprio per attenuare il rischio che il colosso dei social possa incrociare i dati anagrafici delle persone registrate al social network con le loro abitudini di spesa. Ciò detto, si tratta di una "promessa" e non di un reale impedimento tecnologico.
Criptovaluta Libra: chi valida le transazioni?
Nella rete Bitcoin, chiunque può attivare un nodo e validare le transazioni. Non è necessario chiedere il permesso o l'autorizzazione a nessuno: basta installare e configurare il software e il gioco è fatto. Questo modello si chiama "permissionless", cioè "senza (richiedere) il permesso".
Nel sistema Libra, invece, le transazioni sono sì validate dai nodi, ma si tratta di sistemi speciali e controllati da pochi. Chiunque voglia attivare un nuovo nodo deve prima ottenere un'autorizzazione formale dall'associazione che ne presiede lo sviluppo: si tratta dunque di un modello "permissioned", ovvero uno in cui è obbligatorio ottenere un esplicito permesso da qualcuno.
Questa scelta, in netta contrapposizione alla libertà totale rappresenta da Bitcoin, si è resa necessaria per motivi pratici: gli autori non ritengono infatti che, ad oggi, sia disponibile una tecnologia abbastanza matura da garantire stabilità, scalabilità e sicurezza in modalità permissionless. L'obbiettivo di Libra è comunque di divenire a propria volta permissionless mano a mano che le condizioni diverranno più favorevoli: la finestra temporale individuata è "entro 5 anni".
Libra Association Council, ovvero il consiglio di persone che partecipano all'associazione, è formato da un rappresentante per ognuno dei nodi validatori.
L'algoritmo impiegato per il raggiungimento del consenso fra i nodi è Byzantine Fault Tolerant (BFT). Di conseguenza, il sistema rimarrà stabile e sicuro anche in caso molteplici nodi (fino a 1/3 del totale) dovessero essere compromessi o coalizzarsi per agire in modo truffaldino.
Criptovaluta Libra: blockchain proprietaria
Libra impiega una propria blockchain. In realtà, il whitepaper precisa che si tratta di "una singola struttura dati che registra lo storico delle transazioni e degli stati nel tempo", e non di una collezione di blocchi fra loro correlati. Non mi è chiaro dove stia la differenza, ma si tratta probabilmente solo di un dettaglio implementativo che poco importa a livello concettuale.
La blockchain di Libra è implementata tramite una struttura dati chiamata Merkle tree, ovvero la stessa utilizzata per garantire l'integrità dei dati da Bitcoin, Ethereum e molti altri
Criptovaluta Libra: chi crea le monete? chi fa il mining?
Nei sistemi permissionless come Bitcoin, le nuove monete vengono generate come incentivo e ricompensa per i nodi che validano le transazioni. L'attività è chiamata mining.
Libra non prevede il mining. Le nuove monete vengono generate (mint) e immesse sul mercato unicamente da Libra Association ogni volta che un rivenditore autorizzato (ovvero un partner o un exchange) desidera acquistarne di nuove direttamente dalla fonte per poi immetterle sul mercato. In questa circostanza, l'Associazione si impegna ad accantonare un'unità di valore equivalente in moneta sovrana (secondo le modalità descritte in precedenza) per ogni nuova Libra distribuita.
Quando invece un rivenditore desidera vendere all'Associazione le proprie Libra e ottenere l'equivalente in denaro tradizionale, il gruppo provvederà a ritirare dal fondo di deposito il valore corrispondente e distruggere (burn) le monete appena ritirate.
L'Associazione detiene dunque un potere enorme e si comporta in tutto e per tutto come una tradizionale banca centrale: ovvero proprio il modello che Bitcoin voleva scardinare, con l'aggravante che, in questo caso, nel ruolo di autorità massima si trova un istituto privato a cui partecipano aziende con interessi economici multi-miliardari.
Il vantaggio è che Libra Association svolge anche il ruolo di "ultimo compratore". In altre parole, gli utenti hanno la garanzia che, nella sfortunata ipotesi che nessuno voglia più acquistare Libra da loro, potranno comunque venderla all'Associazione stessa e riavere indietro il proprio capitale in euro o dollari: i soldi saranno sempre presenti in tesoreria proprio per quanto detto.
Criptovaluta Libra: piattaforma Smart Contract in linguaggio Move
La blockchain di Libra supporta nativamente gli Smart Contract. Il linguaggio per programmarli si chiama Move: un po' come il Solidity di Ethereum, anche Move è tutto nuovo ed è stato realizzato esplicitamente esplicitamente allo scopo.
Nel whitepaper si legge che "la possibilità di creare contratti da parte degli sviluppatori verrà aperta nel corso del tempo": è dunque probabile che, almeno inizialmente, la piattaforma sia chiusa e solo i soggetti autorizzati possano attivare nuove dApp.
Criptovaluta Libra: come fare staking e guadagnare interessi?
Il whitepaper spiega chiaramente che Libra Association guadagnerà interessi dal capitale fiat bloccato come riserva. Considerato però che si tratta per lo più di liquidità o titoli di stato di breve durata, detti introiti non potranno comunque essere molto alti.
Questi introiti saranno impiegati per ripagare gli investitori istituzionali iniziali e per coprire le spese di gestione. È escluso già nel whitepaper che dette rendite vengano condivise con gli utenti. Inoltre, non è prevista alcuna forma di staking
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Come partecipare alla ICO/IEO di Libra?
Non si svolgerà alcuna ICO o IEO per Libra. Le monete verranno generate dall'Associazione e immesse direttamente al prezzo unitario sul mercato libero.
Qualsiasi invito che sostenga diversamente è palesemente una truffa dalla quale tenersi a debita distanza.