Dopo gli assistenti vocali Siri e Google Assistant, ora tocca a Microsoft fare la parte del curioso: secondo Motherboard, infatti, le conversazioni intercorse via Skype usando la relativa funzione di traduzione possono essere ascoltate dal personale dipendente dell'azienda di Redmond.

Ora Microsoft ascolta fatti - Annotazione 2019-08-09 083318

Al fine di migliorare la qualità della predetta funzione, alcuni spezzoni di conversazione vengono messi a disposizione dei dipendenti, che li ascoltano per verificare la correttezza della traduzione. E sebbene Microsoft cerchi di rassicurare gli utenti affermando che gli stralci di questi discorsi vengono resi anonimi, di fatto non c’è nulla che impedisca a chi parla di dire qualcosa che lo identifichi (con tanto di nome, cognome o indirizzo).

Dopo tutto, tra le FAQ del servizio di assistenza di Skype Translator, si legge che, in un'ottica di miglioramento dei prodotti e dei servizi offerti da Microsoft, "le frasi e le trascrizioni automatiche vengono analizzate e le correzioni vengono immesse nel sistema".

E anche se Microsoft non lo dice espressamente, questa attività di analisi e correzione non è svolta da automi, ma da persone in carne ed ossa che per natura potrebbero essere anche molto curiose e pettegole.