Gli assistenti vocali diventano sempre più popolari, ma il loro utilizzo nasconde non poche insidie in termini di privacy. Questa settimana è scoppiato il "caso Siri": The Guardian ha riferito che il personale addetto ad esaminare le registrazioni per migliorarne la qualità potrebbe sentire anche alcune conversazioni personali degli utenti.

Quando parli Siri, c'è chi ascolta fatti ! - Annotazione 2019-07-27 075944

Uno dei dipendenti preposto a questa attività di controllo ha dichiarato al quotidiano britannico che a volte Siri registra audio dopo attivazioni errate. Infatti, sebbene Siri si attivi con la frase "hey Siri", può succedere che l'attivazione avvenga involontariamente anche con parole dal suono simile o addirittura con il solo rumore di una cerniera.

Ad essere registrate, quindi, non sarebbero solo le conversazioni tra Siri e i suoi utenti, ma anche quelle private tra gli utenti stessi, inconsapevoli di essere ascoltati dall'assistente vocale.

Le conversazioni in questione riguardano gli argomenti più disparati: discussioni particolarmente delicate tra medici e pazienti, contrattazioni commerciali, accordi criminali e per finire anche amplessi sessuali.

Per il momento, Apple si è limitata ad affermare che è necessario migliorare gli accorgimenti volti a proteggere la privacy degli utenti. In ogni caso - ha dichiarato l'azienda - l'audio non è collegato a un ID Apple e solo l'1% delle attivazioni giornaliere di Siri viene riesaminato dagli addetti, che peraltro sono tenuti all'obbligo di riservatezza.

Il "caso Siri" è l'ennesimo esempio di come la tecnologia sia stata sviluppata e adottata più rapidamente di quanto si sia pensato alle sue possibili conseguenze dannose.

Ora bisognerà cercare le risposte ad una serie di quesiti che si moltiplicano mano a mano che si riflette sul problema: cosa possono fare Apple e i suoi colleghi per garantire effettivamente la privacy degli utenti che si servono degli assistenti vocali? Sarebbe il caso di avvisare gli utilizzatori ogni volta che le loro registrazioni vengono riascoltate? Cosa si può fare per ridurre o eliminare le attivazioni accidentali? In che modo le aziende dovrebbero gestire le informazioni accidentali ascoltate dal personale preposto? E infine, come ci si deve comportare quando vengono registrate e scoperte attività pericolose o illegali?