Su un portale di inserzioni online, tre valdostani avevano messo in vendita alcuni oggetti. Una persona li aveva contattati e, per concludere l'acquisto, gli aveva chiesto di recarsi ad uno sportello Bancomat. Ma nella concitazione del momento, il venditore non si era reso conto che, anziché ricevere un pagamento, stava ricaricando una carta Postepay, pagando anche le commissioni dell’operazione. Nell’accordare la misura cautelare, il GIP del Tribunale di Aosta ha riconosciuto l’aggravante della minorata difesa della vittima, per le modalità telematiche di compimento della truffa
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In seguito a quanto accaduto, il truffatore è stato indagato per truffa aggravata, sostituzione di persona e indebito utilizzo di carta di credito.
la vittima è distante e più vulnerabile
Ma la novità più rilevante è che Il Gip del Tribunale, nell’accordare la misura cautelare, ha riconosciuto l’aggravante della minorata difesa, per le modalità telematiche di compimento della truffa. Le condizioni in cui si trovava la vittima al momento del raggiro, infatti, erano del tutto particolari: la persona truffata si trovava distante dall'autore del reato ed era quindi più vulnerabile.
Nell'ambito del contrasto al crimine online, è proprio questo elemento ad essere giudicato innovativo rispetto al passato e sembra essere in grado di offrire un’arma in più agli inquirenti.
la voglia di incassare rende meno sospettosi
Peraltro, va detto che le vittime di questi tranelli non sono solo anziani. I criminologi sottolineano infatti che la voglia di incassare, dopo aver pubblicato un’inserzione, rende i venditori molto meno sospettosi. La soglia dell'attenzione si abbassa e il rischio di cadere nel tranello dei truffatori diventa molto più concreto, a prescindere dall'età anagrafica delle vittime.
Massima attenzione, quindi! Il fenomeno è molto più insidioso di quanto si possa credere e il primo errore è pensare che non possa capitare anche a voi!