Finalmente ci siamo: dopo il comunicato stampa di ieri, Canonical ha concretamente reso disponibile i bit finali di Ubuntu 16.04. Denominata Xenial Xerus (Scoiattolo Amichevole), si tratta di una iterazione LTS (Long-Term Support), ovvero con supporto garantito per i prossimi 5 anni: chi la sceglie ha la certezza di ricevere puntualmente aggiornamenti fino ad aprile 2021, senza bisogno di migrare alla versione successiva.
Le novità sono parecchie, anche se nessuna è realmente radicale. Si parte dall'ambiente desktop Unity: è inclusa la versione 7.4 che consente, fra gli altri, di spostare la barra (launcher) dalla classica posizione sulla sinistra ad un più Windows-centrico lato inferiore. La ricerca su web tramite il menu Dash per l'avvio dei programmi è poi disabilitata di default. Non vi sono comunque stravolgimenti rispetto al paradigma tradizionale: la maggior parte degli sforzi sono stati incentrati sulla risoluzione di bug e sul perfezionamento generale. In quest'ottica, Canonical ha preferito l'ultima iterazione del ramo 7 alla più aggressiva generazione 8: quest'ultima poggia infatti sul display server di nome Mir, ancora in fase di completamento e considerato potenzialmente instabile.
Ubuntu Software Center -lo Store integrato per il download delle applicazioni- è stato espulso in favore di GNOME Software (qui rinominato Ubuntu Software per uniformità)
Esordisce inoltre il supporto al formato "snap" per il packaging dei software che affianca -senza sostituirlo- il consolidato Deb.
Troviamo anche LXD: si tratta di un container manager che, sullo stile reso celebre da Docker, consente di isolare le applicazioni le une dalle altre senza bisogno di caricare interi sistemi operativi all'interno di singole macchine virtuali dedicate.
La versione del kernel Linux è la 4.4, resa particolarmente interessante dal supporto al filesystem ZFS e alle ultime CPU Intel serie Skylake. La maggior parte delle applicazioni sono state aggiornate a build piuttosto recenti: fra gli altri, troviamo Chromium 48, Firefox 45, LibreOffice 5.1, gli interpreti per Python 3.5 e il velocissimo PHP 7. Lato-database c'è lo stesso MySQL 5.7 nella cui istanza è salvato anche il presente articolo.
Assenti dalla dotazione di default sono il software di masterizzazione Brasero ed il mailer/PIM Empathy. In caso di necessità, sono comunque scaricabili dai repository ufficiali tramite Ubuntu Software.
I possessori di schede video basate su GPU firmate "AMD" tengano presente che il driver proprietario fglrx è deprecato, verrà disinstallato durante l'aggiornamento e, pur provando la compilazione manuale, non funzionerà correttamente. Canonical consiglia i pacchetti radeon o amdgpu, a seconda del modello. Quello più appropriato viene comunque selezionato automaticamente in fase di setup.
Riferimenti
- Download ISO: vedi Ubuntu Italia
- Aggiornamento da versione precedente tramite interfaccia grafica: leggi Guida: aggiornare alla nuova versione "Ubuntu 16.04" LTS (Xenial Xerus) in pochi click
- Aggiornamento da versione precedente tramite linea di comando: leggi Guida: aggiornare alla nuova versione "Ubuntu 16.04" LTS (Xenial Xerus) da linea di comando (terminale)
- Per chi installa in macchina virtuale: leggi Come ottenere lo schermo intero ("fullscreen") con Ubuntu e VirtualBox
- Per installare Ubuntu a fianco di Windows: leggi Installare Ubuntu in dual boot con Windows
- Tutti gli articoli e le guide: vedi tag "Ubuntu"