In questi giorni, la Polizia Postale e delle Comunicazioni sta ricevendo numerose segnalazioni in merito ad una e-mail truffaldina, proveniente dall’indirizzo di posta elettronica di una persona fidata e conosciuta, con la richiesta di aiuto economico.

truffa amico estero - Annotazione 2019-08-13 073931

Si tratta della c.d. “truffa dell’amico all’estero”, con cui i malviventi cercano di spillare denaro alla malcapitata vittima, approfittando della circostanza che in questo periodo molti amici e parenti si trovano in vacanza. Il destinatario dell'e-mail, infatti, considerato che la richiesta di aiuto proviene da un mittente fidato e conosciuto, è portato a dare seguito a quanto richiesto dal sedicente amico o parente.

Il tenore dell'e-mail è, a grandi linee, il seguente:

"Spero che questa mia richiesta di aiuto ti arrivi in tempo utile. Mi trovo in vacanza in xxxxx (località estera remota) e ho bisogno di immediato aiuto. Non ho altro modo di contattarti se non a mezzo mail. Durante il mio soggiorno i miei documenti sono stati rubati insieme al mio passaporto internazionale e alla mia carta di credito. Purtroppo, le autorità locali hanno bisogno di tempo per accertarsi della mia identità. Necessito di 1000 euro per coprire le spese. Per favore, aiutami. Potrai inviare la somma mediante Western Union o MoneyGram. Prometto che restituirò la somma non appena rientrato. Sono spiacente per il disguido...."

Nel testo seguono indicazioni dettagliate su come inviare il denaro.

In molti, leggendo queste righe, si staranno chiedendo: "Ma chi ci casca?". La risposta è: più persone di quante potreste immaginare. Non a caso, la Polizia Postale ha messo in evidenza questa truffa anche sulla sua pagina Facebook ufficiale, al fine di dare massima visibilità al fenomeno.

Le forze dell'ordine consigliano vivamente a chi riceva questa email di non dar seguito alla richiesta di denaro. Il presunto mittente, anch'egli ignara vittima a cui potrebbero aver clonato la mail o rubato l'accesso alla posta elettronica, dovrebbe controllare la presenza di malware sul proprio PC e procedere al reset dell'account con cambio password. Infine, sarebbe opportuno mettersi immediatamente in contatto con la Polizia Postale per valutare la formalizzazione della querela per accesso abusivo a sistema informatico previsto dall’art. 615-ter del codice penale.