Recensione e prova: caricatore-hub ACEFAST A17 65 W con uscita video HDMI

Il caricatore-hub ACEFAST A17 è dotato di due porte USB: una per ricaricare il PC o lo smartphone, l'altra per connettere mouse, tastiera o gamepad. C'è poi l'uscita HDMI, per proiettare lo schermo del dispositivo su una TV o monitor esterno, anche alla risoluzione 4k 60 Hz. La tecnologia GaN consente di ottimizzare ingombri e ridurre il peso, garantendo un buon pacchetto complessivo. Vediamo dunque tutte le caratteristiche del prodotto in questa nostra recensione del caricatore-hub ACEFAST A17 65 W

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Cosa c'è nella scatola

Oltre al dispositivo principale, la confezione di vendita contiene il manualetto multilingua (italiano compreso) e un cavo USB Type-C da 1.8 metri

Il cavo è di ottima fattura. Oltre alla lunghezza davvero generosa, è rivestito in tessuto, ed entrambe le estremità sono fissate saldamente. È garantito per trasmettere sino a 100 Watt di potenza (20 V a 5 A), cioè ben oltre la capacità nominale del caricatore stesso.

Uso con PC

Un caricatore come questo può essere utilizzato in abbinata a molteplici dispositivi. Penso, in particolare, ai notebook "ultrabook" più moderni: le iterazioni recenti di Dell XPS 13, ad esempio, sono dotate unicamente di porte USB Type-C, e non offrono né porte USB Type-A (quelle rettangolari, di vecchia generazione), né uscite video per collegare uno schermo esterno. Con questo caricatore possiamo risolvere il problema, con la praticità di mettere nello zaino un singolo dispositivo che svolte anche il ruolo di caricatore. In questo scenario, però, è necessario verificare preventivamente due aspetti:

1. la potenza di 60 Watt deve essere sufficiente (vedi seguito)
2. la porta USB Type-C del computer deve essere dotata della modalità alternativa DisplayPort

Fatte queste doverose verifiche, nella mia prova pratica ho ottenuto esattamente il risultato cercato. Dopo aver collegato il ricevitore del mouse alla porta USB Type-A del caricatore, il caricatore al PC tramite il cavo USB Type-C fornito in dotazione e il caricatore allo schermo esterno tramite un tradizionale cavo HDMI, tutto ha funzionato come mi aspettavo: ho potuto visualizzare lo schermo del PC anche sul display esterno, spostare il cursore tramite il mouse e caricare la batteria del computer. Successivamente ho scollegato il mouse dal caricatore e collegato una chiavetta USB, che è stata immediatamente rilevata dal PC.

È importante sottolineare che la risoluzione raggiunta era effettivamente 4k (3840x2160 pixel) alla frequenza di aggiornamento di 60 Hz, ovvero la situazione ideale. Questo conferma che la porta a bordo del caricatore è effettivamente una HDMI 2.0.

Il risultato è stato raggiunto tramite un singolo cavo fra PC e caricatore: ho così potuto lasciare tutto connesso sulla scrivania, uscire di casa con il notebook per poi riconnettere tutto in una sola mossa al mio rientro. In precedenza, dovevo invece collegare alimentatore, ricevitore del mouse e schermo singolarmente.

Uso con smartphone

L'altro scenario d'uso è in abbinata allo smartphone. Una volta collegato il caricatore al telefono tramite il cavetto USB Type-C fornito in dotazione, possiamo utilizzare l'uscita HDMI presente sul caricatore per "proiettare" l'immagine su una TV o monitor esterno

Ho provato la soluzione con un ormai datato OnePlus 7 Pro è la connessione ha funzionato immediatamente, senza bisogno di configurare o attivare nulla: non appena inserito il cavo, l'immagine è comparsa sullo schermo esterno.

Oltre a risultare molto più semplice rispetto alla trasmissione senza fili ("casting"), ogni forma di ritardo (lag) risulta completamente assente. Si può dunque anche video-giocare su grande schermo, in modo perfettamente fluido

È però indispensabile verificare puntualmente la compatibilità del proprio smartphone. Mentre non ho avuto problemi con OnePlus 7 Pro, il mio ben più recente POCO F3 non ha funzionato: la porta USB Type-C non supporta infatti l'uscita video, e lo stesso dicasi per molti altri Xiaomi.

Anche in abbinata allo smartphone possiamo sfruttare la porta USB Type-A del caricatore per collegare una periferica di input, come un mouse, una tastiera o un gamepad, oppure una chiavetta USB. Nel primo caso, sullo schermo del telefono viene mostrato un cursore che possiamo utilizzare al posto del touchscreen per interagire con il sistema operativo e le app

Nel caso del controller da gioco, invece, il dispositivo diviene sfruttabile con i titoli che lo supportano: Call of Duty Mobile è uno di questi, mentre con PUBG: Battlegrounds (precedentemente noto come PlayerUnknown's Battlegrounds) è necessario smanettare un po' e installare app aggiuntive.

Anche in questo caso, però, la compatibilità varia da modello a modello di smartphone: il mio POCO F3, lo stesso che non supporta l'output video, ha funzionato perfettamente sia con il mouse senza fili, sia con il controller da gioco. Il già citato OnePlus 7 Pro, al contrario, non ha rilevato nessuno dei due (parrebbe essere un bug del sistema operativo del telefono, confermato).

Uso con altri dispotivi

L'alimentatore è in grado di regolare la potenza d'uscita automaticamente, quindi permette tranquillamente di caricare anche cuffie senza fili o altri accessori a basso voltaggio.

Il produttore certifica inoltre la compatibilità con la console Switch e varie generazioni di iPad (tranne quella con chip M1).

Insomma: la faccenda è più articolata di quanto mi piacerebbe

Ricarica del PC

ACEFAST A17 viene commercializzato come dispositivo da 65 Watt, ma questo è vero solo interpretando i numeri in un certo modo. 65 W sono infatti ottenuti sommando i 60 W massimi in uscita dalla porta USB Type-C ai 5 W erogati dalla USB "classica" (Type-A). È quindi vero che, caricando due dispositivi contemporaneamente (uno tramite la USB Type-C e l'altro tramite la USB Type-A), il dispositivo eroga 65 W. Per quanto riguarda l'alimentazione di un singolo PC collegato tramite USB Type-C, però, il massimo che possiamo ottenere sono 60 Watt.

Ora: 60 W sono comunque sufficienti per molti notebook. È certamente così per il Dell XPS 13 citato in precedenza (45 W), anche nella futurista versione "Plus" (60 W). Lo stesso dicasi per molti Asus ZenBook (45 W).

La questione si fa più delicata con i ThinkPad di Lenovo: i caricatori forniti in dotazione sono generalmente (ma non sempre) da 65 W. È comunque possibile caricarli anche a 60 W tramite un dispositivo come ACEFAST A17, ma la ricarica richiederà un po' più tempo rispetto al caricatore originale.

Con notebook di classe "gaming" oppure "performance" siamo ancora più limitati. Questi PC utilizzano componenti che richiedono parecchia energia, e quindi alimentatori ad alta potenza: il mio Dell XPS 15, ad esempio, impiega un alimentatore da ben 130 W. Utilizzando ACEFAST A17 al suo posto, Windows rileva un caricatore lento e, spesso, la batteria interna del notebook deve intervenire per fornire l'energia mancante

Ne consegue che la batteria richiede davvero moltissimo tempo per caricarsi, e la ricarica avviene solamente se utilizziamo il computer per attività base: solo così facendo i 60 W erogati sono sufficienti.

Ricarica dello smartphone

60 W sono sufficienti per caricare pressoché la totalità degli smartphone in circolazione. Ma, per raggiungere la massima velocità, è necessario considerare anche lo specifico protocollo di ricarica rapida supportato dal caricatore e dal telefono connesso. ACEFAST A17 supporta:

• USB PD (Power Delivery) PPS (Programmable Power Supply) - la modalità di ricarica rapida promossa da USB-IF
• Quick Charge 3.0 - la tecnologia di Qualcomm
• AFC - Samsung Adaptive Fast Charging
• FCP - Huawei’s Fast Charge Protocol

Fino a quando il telefono supporta uno dei protocolli offerti dal caricatore, otterremo dunque buoni risultati.

Una volta connesso al mio POCO F3, ad esempio, il telefono rileva un caricatore "Quick charge": la ricarica non è veloce tanto quanto avviene con quello fornito in dotazione al telefono (che supporta il protocollo proprietario Mi Fast charging, non disponibile con l'alimentatore ACEFAST A17), ma il risulto è comunque accettabile: in 54 minuti il telefono è passato dal 46% di carica al 99%.

Ho provato, per mia curiosità, anche a caricare il telefono tramite la porta USB "classica" (Type-A): la ricarica avviene, ma, come mi aspettavo, è estremamente lenta. È comunque un'opzione in più se la batteria del telefono è agli sgoccioli ma vogliamo comunque continuare ad utilizzare la USB Type-C per caricare contemporaneamente anche il PC.

Peso e ingombro

ACEFAST A17 è realizzato in nitruro di gallio (GaN), un semiconduttore che genera meno calore e consente quindi di avvicinare i componenti interni, ottenendo così alimentatori più compatti.

Le dimensioni sono pari a 96.8 x 31.7 x 51.9 mm. Peso: 135 g. Sta comodamente nel palmo di una mano, ma è più pesante di quanto le dimensioni compatte non lascino immaginare

Conclusioni

Sono felice di aver provato questo caricatore ACEFAST A17. Si tratta di una soluzione interessante, ottima da mettere nello zaino e tenere sempre a portata di mano. La limitazione principale è dovuta alla compatibilità: raccomando, ancora una volta, di verificare puntualmente il proprio dispositivo prima di procedere all'acquisto, oppure di acquistare su Amazon ed, eventualmente, sfruttare il reso gratuito in caso il risultato non fosse soddisfacente.

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TurboLab.it ringrazia ACEFAST per aver fornito in omaggio il prodotto oggetto della recensione. L'autore non ha ricevuto nessun compenso per la pubblicazione di questo articolo.