Sulla pagina Facebook di un noto partito politico è uscito un post non veritiero che, burlandosi della fissazione di Laura Boldrini di declinare ogni parola al femminile, riporta l'indignazione della deputata per l’assenza del femminile nell’autocertificazione da esibire in caso di spostamenti durante l'emergenza coronavirus

Non c'è femminile autocertificazione: semi-bufala Laura Boldrini - FrShot_1585904355

In realtà, la Borldini non ha mai sollevato una simile "problematica". Tuttavia, l'occasione per confezionare questa bufala è stata servita su un piatto d'argento durante il talk show radiofonico Un Giorno da Pecora in onda su Radio1, dove alla deputata sono state poste queste domande:

Giornalista: In questi giorni in rete è girata una polemica sull’autocertificazione, per molti è discriminatoria in quanto declinata solo al maschile. Lei se ne era accorta?

Laura Boldini: Non me ne ero accorta in quanto non l’ho utilizzata essendomi recata solo alla Camera.

Giornalista: Dal gruppo Non Una Di Meno propongono di mettere gli asterischi, lei cosa ne pensa?

Laura Boldrini: Purtroppo ancora non scatta questo automatismo, ma ci arriveremo. Sono ottimista, non costa niente mettere “o/a” per evitare che qualcuno si senta escluso.

Probabilmente, se alla seconda domanda la Borldini avesse risposto dicendo che "queste cose non sono di primaria importanza in un momento del genere", la deputata avrebbe evitato di esporsi al rischio di strumentalizzazioni. Infatti, parlare di ottimismo relativamente all'introduzione di "o/a" mentre infuria una pandemia è alquanto grottesco.

Ribadiamo quindi che si tratta di una fake news, anche se la Boldrini se l'è andata a cercare.