Sul finire del 2001, Microsoft era in gran fermento. L'allora incontrastato dominatore del panorama tecnologico mondiale stava infatti lanciando sul mercato il nuovissimo Windows XP, un sistema operativo con il quale il colosso si era prefissato un obbiettivo decisamente ambizioso: unificare il filone home (Windows 95/98/ME) a quello business (Windows NT/2000) in un unico prodotto capace di dare il massimo con i giochi e il multimedia ma, allo stesso tempo, garantire l'affidabilità richiesta dai professionisti. Già dalla primavera dello stesso anno, però, il gruppo lavorava con l'obbiettivo di proporre il successore appena due anni dopo. Purtroppo le cose non andarono come da piani: la prima implementazione di quello che diverrà Windows Vista si rivelò troppo ambiziosa e naufragò clamorosamente, richiedendo un reboot dello sviluppo pressoché completo e spingendo la data di uscita in avanti di 3 anni.

storia Windows, anno 2006: Windows Vista - windows vista desktop

Nota: questo articolo fa parte de "La storia completa di Windows".

Nome in codice: Longhorn

Lo sviluppo di Windows Vista iniziò sotto il nome in codice Longhorn, un bar situato nella zona fra le località canadesi Whistler (nome in codice di Windows XP) e Blackcomb (nome in codice di Windows 7). Tale riferimento fu scelto poiché, nella prima fase, Longhorn avrebbe dovuto costituire un'evoluzione minore di Windows XP da rilasciarsi nel 2003 allo scopo di colmare il lasso di tempo necessario per approntare la vera "major release" successiva, ovvero Blackcomb.

Con il passare dei mesi, però, la direzione virò bruscamente e vennero introdotte progressivamente novità tecnologiche di primo piano. Sostanzialmente, quindi, il team tentò di bruciare le tappe includendo in questa versione molte caratteristiche inizialmente previste solo per l'iterazione successiva.

storia Windows, anno 2006: Windows Vista

A complicare ulteriormente le cose si verificarono una serie di gravissimi incidenti di sicurezza: malware come Sircam, Code Red, Nimda, Klez seguiti da Blaster, Sobig, Sober, Bagle, MyDoom, Netsky e molti altri sfruttarono gravi falle nelle componenti di Windows XP per diffondersi a macchia d'olio, costringendo Microsoft a rivedere le proprie priorità in seguito a forti pressioni da parte dei clienti governativi ed enterprise. L'azienda si trovò così nella difficile posizione di dover riallocare parte delle risorse impegnate su Windows Vista per preparare numerosi aggiornamenti di sicurezza prima, per poi completare le funzionalità critiche che debuttarono con il secondo service pack (SP2) per Windows XP del 2004.

L'ondata di malware causò un grave danno d'immagine, tale da rendere necessario un ulteriore cambio di direzione: Bill Gates, all'epoca ancora leader di Microsoft, varò quindi l'iniziativa Trustworthy Computing, ovvero una dichiarazione d'intenti finalizzata a sviluppare codice più affidabile. La nuova politica impattò pesantemente anche Windows Vista, ora investito dell'onere di aumentare la resistenza del codice agli attacchi.

Insomma, la situazione era caotica: si parlava di un aggiornamento minore che però venne dotato di nuove funzionalità ambiziose, ma che allo stesso tempo doveva risultare più sicuro senza però compromettere la compatibilità con le applicazioni preesistenti.

Il "reboot" dello sviluppo

L'evidente incompatibilità di intenti contribuì a portare il progetto al collasso. Come raccontato in un lungo articolo del Wall Street Journal, Jim Allchin -responsabile del progetto- comunicò la notizia a Bill Gates a luglio 2004: "non funzionerà", disse il manager in termini inequivocabili.

Il problema di fondo era l'approccio utilizzato: Microsoft impiegava 4.000 programmatori sul progetto, ognuno impegnato su porzioni di codice che venivano poi fuse insieme solo successivamente. Proprio il processo di unione aveva creato un intreccio di dipendenze e chiamate divenuto ingestibile. Era tempo di ricominciare dall'inizio.

Vi fu resistenza al cambiamento sia ai vertici dell'azienda sia da parte dei programmatori, ma pochi mesi dopo lo sviluppo di quello che sarebbe diventato Windows Vista ricominciò da zero. Il team ripartì dalla base di codice di Windows Server 2003 SP1 (la versione più aggiornata dell'epoca) e cominciò a modularizzarne le componenti, aggiungendo nuove funzionalità solo parallelamente alla maturazione dell'architettura di base. Furono inoltre rafforzati i test automatici, introducendo meccanismi che rifiutavano il codice imperfetto e sostituivano una parte dei collaudi fino a quel momento svolti solo manualmente.

La qualità del prodotto migliorò rapidamente e, il 27 luglio 2005, Microsoft distribuì a migliaia di appassionati esterni all'azienda la "beta 1" del nuovo sistema operativo. Da qui seguirono altre build preliminari, denominate Community Technology Previews (CTP). Il bacino venne ampliato ulteriormente con la "beta 2", scaricabile liberamente da tutti gli interessati.

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"Vista" e la versione finale

Parallelamente alla beta 1, venne comunicato il nome definitivo scelto: il razionale per la scelta di "Vista" (il significato del termine è grossomodo analogo a quello italiano) fu che condensava alla perfezione quello che consentiva di fare il prodotto e che incontrava il favore del pubblico.

La fase di sviluppo venne ufficialmente conclusa l'8 novembre 2006. La settimana successiva, il prodotto fu reso disponibile ai sottoscrittori dei programmi TechNet e MSDN. Il lancio ufficiale e la disponibilità su larga scala fu invece posticipata al 30 gennaio dell'anno successivo.

La build definitiva portava il progressivo 6000, artificiosamente generato per rispecchiare il numero di versione interno "6.0" dopo che con Windows XP ci si era fermati a "5.1" per mantenere la massima compatibilità con Windows 2000 (5.0)

storia Windows, anno 2006: Windows Vista - windows vista winver

Rivoluzione o evoluzione?

Per realizzare Windows Vista, il team di Microsoft partì dal codice di Windows Server 2003 SP1. In quest'ottica, non si trattò assolutamente di un software "tutto nuovo", come invece ripeté allo sfinimento la stampa dell'epoca.

Ciò nonostante, su questa base il gruppo costruì novità infrastrutturali di primo piano: oltre alla modularizzazione dei componenti, Windows Vista veicolò un modello di driver video completamente diverso dal precedente, meccanismi di separazione dei privilegi fra i processi assenti sulle iterazioni precedenti, nuovi meccanismi di sicurezza nativi, funzionalità, applicazioni e utility per l'utente in quantità e tanto altro ancora.

Nessuna iterazione di Windows successiva introdusse tanti e tali miglioramenti architetturali. In un certo senso, quindi, persino Windows 10 è da considerarsi un erede indiretto di Windows Vista, molto più simile a quest'ultimo che non ad un prodotto del tutto nuovo.

Per certi versi, quindi, il balzo in avanti fra Windows XP e Windows Vista fu molto più marcato rispetto a quello avvenuto fra Windows 2000 e Windows XP: Windows Vista può quindi essere considerato come il "nuovo" capostipite della generazione di Windows moderna.

L'esplosione delle "edizioni"

Se con Windows XP Microsoft aveva proposto sostanzialmente un'edizione Home ed una Premium, con Windows Vista la proposizione commerciale degenerò. Questa iterazione vide la luce nelle declinazione Starter (solo mercati emergenti), Home Basic, Home Premium, Business, Ultimate ed Enterprise (solo grandi aziende con sottoscrizione Software Assurance).

storia Windows, anno 2006: Windows Vista - windows vista box

A meno della Starter, tutte le altre erano disponibili nelle varianti a 32 bit (architettura x86) oppure 64 bit (x64).

Sul mercato coreano vennero immesse le varianti "K" e "KN", resesi necessarie in seguito alla condanna di Microsoft per abuso di posizione dominante avvenuta ai tempi di Windows XP. Per motivi del tutto analoghi, nei territori dell'Unione Europea furono commercializzate le varianti "N" parallelamente a quelle regolari.

[per maggiori info vedi il paragrafo "La condanna: edizioni "N", "K" e "KN"" de "La storia di Windows, anno 2001: Windows XP"]

La situazione creò una notevole confusione. Oltre al numero in sé, Microsoft aggiunse un'inutile complessità aggiuntiva: nonostante il costo maggiorato, l'edizione Business non partiva dalle funzionalità incluse nella Home Premium per aggiungerne altre. Al contrario: funzionalità come Windows Media Center o il controllo parentale presenti nella Home Premium erano assenti nella Business.

Inspiegabilmente, inoltre, la funzionalità di Backup completo venne esclusa dalle edizioni Home: ovvero proprio dove, al contrario, avrebbe avuto più senso, considerata l'ampia disponibilità di strumenti alternativi ben noti ai professionisti e la scarsa attitudine al backup degli utenti privati.

Per il resto, la lista di caratteristiche distintive ricalcava grossomodo quanto già visto con Windows XP, con la capacità di eseguire logon su domini Windows Server e l'utilizzo tramite Desktop remotoa costituire le attrazioni più importanti dell'edizione Business.

Il fallimento degli "Extra"

Oltre a costituire l'unico modo per ottenere tutte le funzioni sia di Home Premium, sia di Business, l'edizione Ultimate aveva giustificato il proprio prezzo maggiorato promettendo Windows Ultimate Extra: piccoli programmi aggiuntivi, distribuiti gratuitamente tramite Windows Update, riservati ai possessori dell'edizione più prestigiosa.

La promessa fu in larga parte disattesa. I fantomatici "extra" si ridussero ad un'utility per BitLocker, due giochi "casual", alcune combinazioni di suoni e un tool per impostare un filmato come sfondo (DreamScene).

L'idea venne abbandonata con il debutto di Windows 7. Di più: l'upgrade diretto a quest'ultimo disinstalla completamente gli eventuali "extra" presenti.

Upgrade da versioni precedenti e la "class action"

Per i PC dotati di Windows XP -ma non di altre versioni- era previsto l'aggiornamento diretto a Windows Vista, tale da conservare intatti programmi e file. Ma l'alberatura delle edizioni complicò enormemente le cose. In linea di massima, era possibile passare da Windows XP Home a qualsiasi edizione del successore (a meno della Starter e della Enterprise), mentre da Windows XP Professional era previsto l'upgrade alle sole edizioni Business o Ultimate.

Ciò nonostante, i requisiti hardware "reali" si rivelarono decisamente elevati. Molti computer in circolazione, sebbene ufficialmente "compatibili", si dimostrarono inadeguati: con 1 GB di RAM (il minimo raccomandato) il sistema diveniva spesso lentissimo. Solo con 2 GB la situazione diveniva accettabile per gli standard dell'epoca, ma, a posteriori, è facile notare che la quantità "giusta" sarebbe stata 4 GB. Una dotazione di memoria, però, che ben pochi avevano in ambito domestico.

Inoltre, per esprimere appieno le funzionalità dell'interfaccia grafica moderna, i requisiti minimi prevedevano una scheda video relativamente recente con almeno 128 MB di RAM a bordo

storia Windows, anno 2006: Windows Vista - adesivo windows vista capable

Il problema fu tanto sentito da arrivare in tribunale. Molti utenti lamentarono infatti di aver acquistato un PC esplicitamente dotato di un adesivo "Windows Vista Capable" che ne assicurava la compatibilità con la generazione successiva, salvo poi trovarsi con un sistema altamente limitato e con tutte le caratteristiche distintive disattivate. Nel corso dell'udienza emerse che persino Mike Nash, all'epoca alto dirigente Microsoft, era rimasto scottato dal problema. Ciò nonostante, lo status di "class action" venne prima approvato, quindi declinato, riducendo praticamente a zero l'impatto sull'azienda.

Procedura di installazione

La modernità di Windows Vista si mostrava fin dall'installazione. Innanzitutto, fu abbandonato il vecchio CD in favore del più capiente DVD, venduto in una lussuosa confezione in plastica al posto della tradizionale scatola cartonata.

Microsoft rimosse poi dalla procedura iniziale la fase testuale: il setup era finalmente basato su un micro-sistema operativo dedicato, di nome Windows Preinstallation Environment (Windows PE).

Per la prima volta, Windows poteva essere installato unicamente su una partizione NTFS. Il vecchio FAT32, disponibile come destinazione alternativa per Windows XP, non è più utilizzabile per la partizione di sistema.

Fra gli altri aspetti innovativi, ricordiamo il supporto nativo a dischi fissi SATA (non era più necessario inserire l'ormai ampiamente estinto "floppy disk" durante l'installazione) e la modalità di copia dei file verso il disco fisso basata sulle "immagini" WIM, in grado di velocizzare enormemente il deploy

storia Windows, anno 2006: Windows Vista - windows vista setup scelta username password

Una versione affinata della medesima tecnologia è ancora in uso ai tempi di Windows 10.

Il debutto di "Windows Aero"

Già come il predecessore, anche Windows Vista presentò uno stile grafico fortemente innovativo. In questa occasione, i grafici di Microsoft abbandonarono i tratti da "cartone animato" di Windows XP in favore di semitrasparenze che mostravano le finestre del desktop sotto forma di finestre di vetro smerigliato. L'interfaccia venne battezzata Windows Aero, acronimo inverso per le parole Authentic, Energetic, Reflective, and Open

storia Windows, anno 2006: Windows Vista - windows vista aero glass

La semitrasparenza funzionava però solo quando le finestre non erano massimizzate. In tale circostanza, infatti, il vetro veniva completamente oscurato. Il "difetto" sarebbe poi stato risolto con Windows 7.

Sotto al cofano, fu introdotto un gestore delle finestre (window manager) tutto nuovo: Desktop Window Manager (DWM), in grado, fra le altre, di sfruttare il processore della scheda video (GPU) per disegnare gli elementi a schermo sgravando la CPU. Allo scopo, DWM sfruttava le API multimediali DirectX: l'intero desktop, di conseguenza, veniva trattato alla stregua di un'applicazione 3D.

Gli aspetti negativi di tale scelta si rivelarono molteplici. Innanzitutto, Windows Aero richiedeva la presenza di una scheda video relativamente recente, con supporto a Pixel Shader 2.0 e driver basati sul nuovo modello Windows Display Driver Model (WDDM, differente da XPDM impiegato per il predecessore). Inoltre, il carico computazionale aggiuntivo intaccava la durata della batteria dei notebook.

Una versione affinata di Windows Aero persisterà anche su Windows 7, per poi essere estromessa da Windows 8. L'effetto "vetro" tornerà su Windows 10, sebbene con in modo nettamente più leggero e limitato al menu Start e alla Barra delle applicazioni.

Le alternative a Windows Aero

Per motivazioni prettamente commerciali, Windows Aero era assente nelle edizioni Starter e Home Basic. L'interfaccia impiegata su quest'ultima fu denominata Windows Vista Standard: era simile nello stile e nella tecnologia, ma senza trasparenze ed anteprime sulla Barra delle applicazioni.

In tutti i casi, Windows Vista veicolava uno stile visivo "di riserva" denominato Windows Vista Basic. Attivo sull'edizione Starter e in caso il computer non soddisfacesse i requisiti per Windows Aero, questa modalità era completamente opaca e nettamente meno gradevole ma, impiegando il metodo di rendering delle finestre tradizionale, funzionava su pressoché qualsiasi computer.

Infine, Microsoft dotò il sistema operativo anche di Windows Classic, ovvero il tema piatto e grigio tradizionalmente associato a Windows 95/98 e Windows standard, ripreso da Windows 2000

storia Windows, anno 2006: Windows Vista - windows vista visual style aero basic

Per molti mesi i forum specializzati si riempirono di segnalazioni e richieste di assistenza da parte di utenti che, pur avendo acquistato un'edizione formalmente dotata di Windows Aero, non riuscivano ad attivarlo e si ritrovavano costretti ad impiegare lo stile Basic. Le cause erano generalmente da ricercarsi nell'hardware video inadeguato, ma spesso il difetto era causato dall'incompatibilità di taluni driver. La situazione si stabilizzo con il tempo, soprattutto grazie al ricambio generazionale delle macchine e all'affinamento dei software di guida delle GPU.

Un nuovo set di icone

Indipendentemente dal tema in uso, il sistema operativo Microsoft del 2006 impiegava un set di icone profondamente rivisto. Abbandonato anche qui il motivo "cartoon", lo stile era nettamente più sobrio

storia Windows, anno 2006: Windows Vista - windows vista icons

Il menu Start e la Barra delle applicazioni

Il menu Start di Windows Vista mantenne il familiare comportamento del predecessore, pur introducendo alcune novità. Innanzitutto, il pulsante si trasformò in una sfera blu, perdendo la parola Start/Avvio. Fu la prima volta: da Windows 95 a Windows XP, infatti, l'etichetta testuale era sempre mostrata in forma esplicita di fianco alla bandierina.

Oltre allo stile rivisto, con la rimozione delle icone nella sezione di destra in favore di una maggiore eleganza e l'immagine dell'account parzialmente su sfondo trasparente, debuttò qui l'utilissima barra di ricerca in basso

storia Windows, anno 2006: Windows Vista - windows vista start

Il comportamento della voce Tutti i programmi venne inoltre modificato. Mentre con Windows XP veniva utilizzato un sistema di menu ad espansione progressiva laterale, su Windows Vista la lista di software installati si mostrava nella colonna di sinistra. La claustrofobica situazione di "ingabbiamento" così generatasi verrà risolta, occupando anche lo spazio di destra, solo su Windows 7

storia Windows, anno 2006: Windows Vista - windows vista start tutti i programmi

Tre nuovi pulsanti in basso nella sezione di destra permettevano, rispettivamente, di porre il computer in una modalità ibrida sospensione/ibernazione (scelta che creò notevoli difficoltà a chi desiderava solo spegnere il PC in modo tradizionale), bloccare la sessione di lavoro o aprire un menu con azioni di reboot e cambio utente.

Microsoft pensò anche a chi era rimasto legato al menu in stile Windows 95/98/2000. Tramite un'opzione, era possibile abilitare una modalità che lo ricreava alla perfezione. Fu l'ultima volta che Microsoft si preoccupò di conservare questa libertà: il menu Start classico verrà completamente rimosso a partire da Windows 7

storia Windows, anno 2006: Windows Vista - windows vista start classico

Per quanto riguarda la Barra delle applicazioni, la principale novità riguarda l'introduzione delle anteprime al passaggio del mouse

storia Windows, anno 2006: Windows Vista - windows vista anteprima taskbar

Da citare inoltre il calendario a scomparsa, mostrato cliccando l'orologio: oltre al nuovo disegno analogico, supportava altri due fusi orari

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Windows Explorer

Lo strumento per gestire i file fu oggetto di perfezionamenti importanti.

storia Windows, anno 2006: Windows Vista - windows vista explorer

Innanzitutto, sui dischi fissi apparve un comodissimo indicatore di progressione che mostrava lo spazio occupato in rapporto alla capacità totale. Inoltre, la Barra dei menu era nascosta di default: per visualizzarla, era necessario premere esplicitamente Alt sulla tastiera. Tali menu venivano usati di rado ormai da anni, ma è interessante notare che fu proprio su Windows Vista che la caratteristica striscia testuale, presente sin da Windows 1.0, si preparò ad uscire di scena.

Venne inoltre aggiunto un campo sempre visibile per la ricerca dei file, supportato da un motore di indicizzazione capace di scandagliare anche il contenuto dei documenti, oltre al nome.

Frattanto, la Barra degli indirizzi diventò cliccabile in ogni singolo elemento del percorso, di modo da consentire una risalita rapida o raggiungere rapidamente le altre cartelle allo stesso livello

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Tale novità venne giudicata sufficiente a sostituire il pulsante "Su", tramite il quale passare alla gerarchia di directory superiore: il pubblico protestò, ma fu necessario attendere Windows 8 per riavere l'icona dedicata nella Barra degli strumenti.

Comparve anche un secondo livello di comandi, raccolti all'interno di una striscia colorata. Le opzioni esposte variavano a seconda del contesto, permettendo ora di raggiungere rapidamente gli strumenti di condivisione, ora quelli per masterizzare. Tale barra raccolse, quindi, i vari comandi precedentemente esposti dalla colonna di sinistra. Quest'ultima venne riassegnata a contenitore per i collegamenti alle cartelle preferite e, subito sotto, l'albero completo delle directory.

Le informazioni sui file vennero spostate nella inedita sezione in basso, che andò così a sostituire la tradizionale Barra di stato. Per i tipi di file supportati, questa striscia consentiva anche di modificare i metadati: selezionando un MP3, ad esempio, si poteva esprimere una preferenza in "stelle", correggere le informazioni relative all'album, la data, l'autore il titolo eccetera

storia Windows, anno 2006: Windows Vista - windows vista explorer metadata id3

Fra le altre novità degne di nota, ricordiamo la modalità di visualizzazione Molto grande (256x256 pixle) - tutt'oggi la più interessante per le raccolte di foto e immagini- e l'integrazione della scheda Versioni precedenti, tramite la quale accedere alle copie di backup generate appoggiandosi al servizio Volume shadow copy (VSC).

storia Windows, anno 2006: Windows Vista - windows vista explorer immagini molto grande

Windows Vista sarà ricordato anche per aver introdotto nel mondo Windows la cartella "Home" già organizzata di default in Contatti, Desktop, Documenti, Download, Preferiti, Collegamenti, Musica, Immagini, Giochi salvati, Ricerche e Video

storia Windows, anno 2006: Windows Vista - windows vista explorer home utente

Windows Search

La pervasività della casella di ricerca -presente un po' ovunque in Windows Vista- poggiava su un componente denominato Windows Search: un motore di ricerca interno capace di setacciare sia i nomi dei file, sia consultando un indice generato partendo dal contenuto dei documenti.

La disponibilità di questo motore rese possibile una novità importante: le ricerche avvenivano mano a mano che si digitavano i caratteri, senza la necessità di impartire Invio.

Sidebar e gadget

La sezione di destra del desktop venne dotata di un'ampia barra verticale denominata Sidebar, studiata per raccogliere piccoli programmi specifici denominati "gadget" e concettualmente molto simili ai "widget" per la schermata home che costituiscono uno dei punti di forza di Android

storia Windows, anno 2006: Windows Vista - windows vista sidebar gadget

In dotazione venivano forniti un orologio analogico, un convertitore di valuta, un tool per simulare i post-it colorati, una "cornice" per le foto, un calendario, una comoda interfaccia per la ricerca immediata dei contatti, un semplice gioco "puzzle", alcuni monitor per l'andamento azionario, il carico del sistema, le condizioni meteorologiche o gli ultimi feed XML sottoscritti. Altri potevano essere scaricati gratuitamente tramite un servizio web.

I gadget stessi potevano essere raccolti nella barra oppure spostati liberamente sul desktop. In questo caso, aumentavano di grandezza.

L'idea non raccolse un grande successo e Microsoft finì per rimuovere tutto quanto progressivamente nelle generazioni successive.

Windows Flip 3D

La combinazione da tastiera Alt+Tab, tramite la quale passare da un'applicazione all'altra, venne migliorata introducendo l'anteprima dei programmi in esecuzione, oltre alle tradizionali icone. Inoltre, venne introdotto Windows Flip 3D: richiamabile tramite Win+Tab, mostrava le finestre aperte con una inedita modalità altamente spettacolare

storia Windows, anno 2006: Windows Vista - windows vista flip 3d

Il comportamento di Win+Tab rimarrà inalterato su Windows 7, per poi essere nuovamente modificato sulle generazioni successive. Venne rimosso da Windows 8 in favore di una barra verticale, mentre con Windows 10 la combinazione Win+Tab richiama Visualizzazione attività (Task view).

DirectX 10

Gli effetti grafici offerti da Windows Aero sono resi possibili dalla nuova versione delle API multimediali Microsoft fornite in dotazione a Windows Vista: DirectX 10.

storia Windows, anno 2006: Windows Vista

Si trattò di una significativa evoluzione rispetto al precedente DirectX 9.0c: molte funzioni furono deprecate e mantenute solamente per retrocompatibilità, mentre altrettante spuntarono da zero.

Non venne reso disponibile un aggiornamento per Windows XP, scelta che generò un certo malumore fra i videogiocatori. Microsoft argomentò che non era tecnicamente fattibile, poiché DirectX 10 poggiava su funzionalità presenti unicamente in Windows Vista. Alcuni appassionati smentirono parzialmente l'ipotesi distribuendo patch non-ufficiali che, pur non raggiungendo mai livelli qualitativi eccelsi, permettevano di provare i titoli DirectX 10 su Windows XP.

Masterizzazione di DVD integrata

Windows Vista estese la capacità di masterizzare CD propria di Windows XP anche al formato DVD, abbracciando sia il formato DVD+R, sia DVD-R. Debuttò inoltre il supporto alla specifica UDF (qui denominata Live File System), tramite la quale non era più necessario scrivere l'intero disco "in una volta sola", ma consentiva di usare i media ottici in modo più simile ad una memoria USB.

SuperFetch e l'elevato consumo di RAM

Su Windows Vista debuttò una tecnologia chiamata SuperFetch. Si trattava di un automatismo che tentava di velocizzare l'avvio dei programmi usati più di frequente pre-caricandoli in memoria nei momenti in cui la CPU non era in uso. Così facendo, il sistema operativo poteva eseguirli immediatamente su richiesta dell'utente, senza attendere il trasferimento dal più lento disco fisso.

SuperFetch era alquanto aggressivo, occupando pressoché tutta la RAM inutilizzata. D'altro canto, era altrettanto solerte a rilasciare la risorsa in caso fosse stata richiesta memoria per altri scopi.

Microsoft non comunicò a dovere la novità, con il risultato che molti smanettoni accusarono Windows Vista di occupare una quantità spropositata di RAM. In realtà si trattava, almeno in parte, di spazio temporaneamente dedicato alla cache di SuperFetch.

Funzionalità di sicurezza

Uno degli obbiettivi di Windows Vista fu quello di migliorare la sicurezza rispetto a quello stesso Windows XP finito ripetutamente sotto i riflettori per le gravissime vulnerabilità dalle quali era periodicamente interessato.

storia Windows, anno 2006: Windows Vista - Centro sicurezza PC Windows

Oltre a sviluppare seguendo un processo denominato Secure Development Lifecycle, Microsoft dotò questa iterazione di funzioni a protezione della memoria. Fra tutte, ricordiamo il debutto di Address space layout randomization (ASLR), il miglioramento di Data Execute Prevention (DEP), Windows Service Hardening (WSH), Mandatory Integrity Control (MIC) sfruttato in combinata a User Interface Privilege Isolation (UIPI) per realizzare la Modalità protetta del browser web di sistema. Sulle compilazioni a 64 bit debuttò anche PathGuard: si tratta un meccanismo studiato per impedire la modifica del kernel, ovvero quella tecnica impiegata dai rootkit per rendersi invisibili.

A livello di file, venne reso meno facile modificare il contenuto delle cartelle di sistema, mentre la Virtualizzazione del registro di sistema consentì alle applicazioni che tentavano di scrivere in aree-chiave del Registro di continuare a funzionare regolarmente, isolando però i dati in un contesto più appropriato.

Le compilazioni a 64 bit richiedevano inoltre una firma digitale a tutti i driver che desiderassero installarsi in kernel mode (ottenendo il permesso potenziale di gestire l'interno sistema). I piccoli sviluppatori protestarono, dato che la "certificazione" aveva una spesa di circa 400$ all'anno.

Windows Vista fu anche la generazione nella quale debuttò Windows Defender. In realtà si trattava di un software molto diverso da quello odierno: mentre da Windows 8 siamo davanti ad un antimalware completo, la versione originale era un semplice anti-spyware dalla scarsissima efficacia reale (facilmente disabilitabile, per fortuna)

storia Windows, anno 2006: Windows Vista - windows vista Windows Defender

L'ottimo Windows Firewall, già presente e attivo di default su Windows XP SP2, venne migliorato con il supporto ai profili, la possibilità di bloccare le connessioni in uscita e una modalità avanzata dedicata al pubblico esperto.

storia Windows, anno 2006: Windows Vista - windows vista Windows Firewall con protezione avanzata

Anche Windows Update fece un salto di qualità notevole. Se precedentemente si presentava sottoforma di sito web -compatibile solo con Internet Explorer-, da questa generazione divenne una applet del Pannello di controllo integrata al 100% nel sistema operativo.

storia Windows, anno 2006: Windows Vista - windows vista Windows Update

Giro di vite anche ai privilegi concessi di default. Windows Vista implementò infatti Controllo account utente (UAC), un'architettura nella quale le applicazioni venivano eseguite con privilegi ridotti a meno di un'esplicita conferma da parte dell'utente. L'autorizzazione doveva essere fornita tramite una finestra di dialogo dedicata mostrata in un contesto "blindato" (ovvero non raggiungibile dalle altre applicazioni) chiamato Secure desktop. L'importanza dell'azione veniva sottolineato riducendo la luminosità a tutto il resto della videata

storia Windows, anno 2006: Windows Vista - windows vista secure desktop uac

Lo scopo ultimo, chiarì successivamente Microsoft, fu quello di disincentivare gli sviluppatori terzi a realizzare programmi che richiedessero i privilegi massimi anche quando non erano realmente necessari: una cattiva pratica ampiamente diffusa.

Ma Microsoft la fu troppo zelante: UAC scattava di continuo, seccando gli utenti a tal punto che molti lo disattivarono completamente. La situazione venne corretta su Windows 7, dove il numero di circostanze nelle quali compariva Secure desktop si ridusse sensibilmente.

I vari "Centri"

Il secondo Service pack per Windows XP aveva portato in dote lo strumento Centro sicurezza PC. Su Windows Vista, Microsoft estese il concetto realizzando una decina di altri "Centri". L'idea era quella di raccogliere in molteplici sezioni specializzate tutte le funzioni necessarie a gestire un aspetto particolare del computer.

Ecco quindi Centro attività iniziali, Centro accesso facilitato, Centro connessione di rete e condivisione, Centro sincronizzazione, Centro backup e ripristino, Centro PC portatile Windows e una versione migliorata dello stesso Centro sicurezza PC.

storia Windows, anno 2006: Windows Vista - Centro attività iniziali

storia Windows, anno 2006: Windows Vista - Centro connessioni di rete e condivisione

storia Windows, anno 2006: Windows Vista - Centro PC portatile Windows

Centro backup e ripristino

Fra tutti, Centro backup e ripristino è particolarmente rilevante poiché soppiantò la "storica" utility "ntbackup" dedicata allo stesso scopo e da sempre fornita in dotazione. Fra le varie novità, ricordiamo la capacità di creare immagini complete del PC, ripristinabili anche avviando da DVD in caso di problemi tali da rendere impossibile il boot regolare del sistema operativo. Tale feature fu però riservata alle edizioni Business, Enterprise ed Ultimate

storia Windows, anno 2006: Windows Vista - Centro backup e ripristino

Nuove applicazioni a corredo

Windows Vista fu la generazione più ricca di software a corredo mai realizzata... prima che Microsoft si rendesse conto di una criticità lamentata da tempo: il software fornito in dotazione è generalmente molto limitato, non è facilmente disinstallabile e finisce regolarmente per stagnare senza aggiornamenti regolari. Windows Vista lo dimostrò ampiamente, con una pletora di applicazioni che finirono per essere dimenticate ed abbandonate.

Fra le altre, ricordiamo Calendario Windows (Windows Calendar), Contatti Windows (Windows Contacts), Fax e scanner di Windows, Windows Mail, Area riunioni virtuali Windows (Windows Meeting Space), Windows CardSpace, Raccolta foto Windows (Windows Photo Gallery), Windows DVD Maker, Windows Movie Maker

storia Windows, anno 2006: Windows Vista - Calendario di Windows - Calendario di Zane

storia Windows, anno 2006: Windows Vista - Posta in arrivo - Windows Mail

storia Windows, anno 2006: Windows Vista - Raccolta foto Windows

storia Windows, anno 2006: Windows Vista - Windows DVD Maker

Contrariamente a Windows XP, con il quale erano state realizzate le edizioni "speciali" Media Center e Tablet PC, Windows Vista integrava nativamente le caratteristiche distintive di entrambi.

[Leggi anche: La storia di Windows, anno 2002: Windows XP Media Center Edition]

[Leggi anche: La storia di Windows, anno 2002: Windows XP Tablet PC Edition]

Dal punto di vista ludico, c'erano poi Chess Titans, FreeCell, Hearts, InkBall, Mahjong Titans, Prato fiorito, Purble Place, Solitario, Spider. Per gestire la collezione di titoli installati apparve inoltre la cartella speciale denominata Giochi

storia Windows, anno 2006: Windows Vista

Microsoft corresse parzialmente la rotta con Windows 7, eliminando alcuni programmi extra e spostandone altri nel pacchetto scaricabile gratuitamente denominato Windows Live Essentials. Ma la vera svolta avvenne con Windows 8 e Windows 10, nei quali quasi tutte le applicazioni aggiuntive -molte delle quali facilmente rimovibili- sono distribuite ed aggiornate periodicamente tramite Windows Store.

Internet Explorer 7

Come ogni generazione del sistema Microsoft compresa fra Windows 95 OSR 2 e Windows 8.1 anche Windows Vista fu accompagnato dalla versione più recente di Internet Explorer (IE). All'epoca, era Internet Explorer 7

storia Windows, anno 2006: Windows Vista - internet explorer 7

Uscito a ben 5 anni di distanza dal predecessore, fu in questa occasione che il marchio formale cambiò dal precedente Microsoft Internet Explorer al nuovo Windows Internet Explorer che rimarrà fino al pensionamento di IE in favore di Microsoft Edge (anno 2015).

Dal punto di vista funzionale, la settima generazione introdusse il supporto alle schede (presente in tutti i concorrenti da tempo) e la modalità Selezione rapida schede per vederle tutte in anteprima, un campo dedicato alla ricerca, un lettore di feed XML integrato, alcuni miglioramenti alla stampa, al supporto degli standard web e allo zoom delle pagine

storia Windows, anno 2006: Windows Vista - internet explorer 7 panorama

Comparve anche un filtro anti-phising, che sarebbe successivamente stato utilizzato come base per la tecnologia di protezione SmartScreen di IE8.

Ma la novità più interessante fu Modalità protetta. Ottenuta tramite il già ricordato Controllo account utente, il processo del browser veniva eseguito con privilegi ridotti, tanto da non poter accedere in scrittura a nessuna area del filesystem ad eccezione delle cartelle temporanee e a quelle dell'utente (di modo da consentire il salvataggio dei file scaricati volontariamente). Lo scopo era quello di limitare i danni in caso venisse sfruttata con successo una vulnerabilità.

IE7 era già disponibile da ottobre 2006 come download gratuito per Windows XP. Il programma è grossomodo lo stesso, a meno dell'esclusività di Modalità protetta che, appunto, impiegava una caratteristica presente solamente in Windows Vista.

Negli anni successivi al debutto, Microsoft rese disponibile come aggiornamento per Windows Vista sia Internet Explorer 8, sia Internet Explorer 9. La decima iterazione rimase un'esclusiva di Windows 7, che ricevette -al contrario di Windows Vista- anche IE11.

Windows Media Center

Le edizioni Home Premium ed Ultimate furono dotate di un programma denominato Windows Media Center, diretta evoluzione dello stesso software -presente in esclusiva nell'omonima edizione di Windows XP- che offriva un'interfaccia alternativa per la gestione di immagini, musica e video tramite telecomando

storia Windows, anno 2006: Windows Vista - windows vista windows media center

Le principali novità erano rintracciabili nell'interfaccia grafica, sostanzialmente aggiornata rispetto a quanto offerto dal predecessore e dotata di numerose scorciatoie addizionali.

Windows Media Player 11

La riproduzione di audio e video sotto Windows Vista era affidata al "solito" Windows Media Player, integrato nel sistema operativo e qui arrivato alla versione "11"

storia Windows, anno 2006: Windows Vista - windows vista Windows Media Player

Oltre a numerosi perfezionamenti all'interfaccia finalizzati a renderne omogeneo l'aspetto con il resto del sistema operativo, questa release si distinse per la capacità di ricercare più velocemente i contenuti, decodificare nativamente il formato MPEG-2 (video) e Dolby Digital (AC-3, audio), oltre a "rippare" i CD audio tramite codec WMA 10 Pro, ricevere e trasmettere flussi in streaming (tecnologia Windows Media Connect).

Fu l'ultima versione distribuita anche come aggiornamento per la generazione precedente (Windows XP): Windows Media Player 12 rimarrà infatti un'esclusiva di Windows 7.

Altre novità

storia Windows, anno 2006: Windows Vista - Strumenti e informazioni sulle prestazioni del sistema WinSAT

Fra le altre caratteristiche rilevanti di Windows Vista, ricordiamo:

  • Controllo genitori: per la prima volta integrato nel sistema operativo, consentiva di limitare il tempo trascorso al PC o il tipo di contenuti disponibili da parte dei più piccoli
  • Riconoscimento vocale: supporto alla dettatura e al controllo degli elementi a schermo tramite voce. L'italiano non fu mai supportato
  • Strumento di valutazione sistema Windows (WinSAT): strumento di valutazione delle prestazioni (benchmark) delle componenti principali del PC. Ritornava un punteggio chiamato Windows Experience Index (WEI) compreso fra 1.0 e 5.9
  • .NET Framework 3.0: l'integrazione nativa consentì agli sviluppatori di realizzare software nei linguaggi C# e Visual Basic.NET sapendo che tutti i PC equipaggiati con Windows Vista avrebbero potuto eseguirli immediatamente, senza la necessità di scaricare componenti aggiuntivi
  • Monitoraggio attività e Performance monitor: utility di sistema per visualizzare in tempo reale l'impiego di risorse hardware quali CPU, RAM, disco e rete. Fornisce anche uno "storico" dei crash e un indice che viene decrementato ad ogni blocco, risalendo lentamente mano a mano che non si verificano altri problemi
  • Segnalazioni di problemi e soluzioni: applicazione per monitorare la disponibilità di soluzioni -generalmente proposti sottoforma di aggiornamenti- ai problemi segnalati automaticamente al verificarsi di un blocco inatteso
  • Windows Anytime Upgrade: funzione che consentiva di eseguire l'upgrade ad una edizione superiore senza formattare
  • ReadyBoost: tecnologia di caching studiata per velocizzare l'accesso ai file su disco fisso memorizzandoli temporanemanete su una "chiavetta" USB compatibile - si rivelò parzialmente efficace unicamente con quantiativi di RAM molto scarsi
  • ReadyDrive: supporto ai dischi ibridi, composti da tradizionali piatti rotanti e modeste quantità di memoria non-volatile (simili ai moderni SSD) da impiegarsi come cache
  • Windows SideShow: supporto ad uno schermo secondario, utilizzabile prima dell'avvio del sistema operativo completo
  • Utilità di deframmentazione dischi: l'utilità di deframmentazione divenne in grado di svolgere il proprio compito automaticamente, sfruttando i momenti in cui il PC non era in uso. Inoltre, l'analizzatore integrato si assicurava di spostare i dati usati più di frequente nella sezione del disco più veloce (quella centrale)
  • Funzioni di rete: lo stack di rete venne profondamente migliorato, aggiungendo funzioni quali TCP window scaling e il pieno supporto a IPv6. Molti driver per schede di rete Wi-Fi vennero integrati o resi disponibili tramite Windows Update
  • Multilingual User Interface (MUI): gli utenti delle edizioni Enterprise e Ultimate potevano cambiare lingua del sistema operativo scaricando appositi pacchetti disponibili tramite Windows Update
  • BitLocker (solo edizioni Ultimate ed Enterprise): tecnologia per crittografare intere partizioni (full disk encryption)
  • Operazioni pianificate: lo strumento per eseguire automaticamente programmi in determinate circostanze si presentò in una veste completamente nuova, che persisterà poi su tutte le versioni successive (Windows 10 incluso)
  • Internet Information Services 7: la nuova versione del web server Microsoft offriva una architettura modulare, estensibile tramite .NET

storia Windows, anno 2006: Windows Vista - Utilità di deframmentazione dischi

I motivi dell'insuccesso

Windows Vista fu una delle iterazioni meno gradite dal grande pubblico. I motivi sono molteplici.

Innanzitutto, il nuovo modello di driver video (il già citato WDDM) forzò i produttori di GPU a realizzare software di guida rivelatisi immaturi al momento del lancio. Questo generò forti instabilità e rallentamenti, in particolare con i videogiochi. Inoltre, le nuove funzionalità di sicurezza finirono per generare alcune incompatibilità, oltre ad infastidire con le continue richieste tramite Secure desktop.

Vi furono poi i requisiti di sistema. La nuova generazione si dimostrò più esigente della precedente e, nonostante il singolo gigabyte di RAM indicato come quantità raccomandata, la realtà era che con meno di 2 GB le macchine annaspavano visibilmente, mentre solo partendo da 4 GB la situazione sarebbe stata realmente "ottimale".

Altri criticarono l'integrazione delle tecnologie di Digital Right Management (DRM) necessarie per riprodurre film su Blu-ray e HD-DVD, mentre un bug presente nella release originale (corretto solo sei mesi dopo il lancio) creava forti rallentamenti nelle operazioni di copia dei file voluminosi.

In ambito notebook, il già ricordato impatto di Windows Aero sulla durata della batteria generò altri malcontenti. I prezzi di lancio furono poi piuttosto elevati, con l'edizione Ultimate in scatola (retail) commercializzata attorno ai 600 €. La cifra risultò ancora più indigesta in seguito ai già ricordati deficit dell'iniziativa Windows Ultimate Extra.

Fino al primo Service pack, le tecnologie di attivazione (Software Protection Platform, SPP) erano particolarmente punitive. In avesse rilevato un'installazione pirata, SPP apriva una pagina web contenente informazioni relative all'acquisto di una licenza, disabilitava Windows Aero e, un'ora dopo, eseguiva una disconnessione forzata. Numerosi utenti lamentarono falsi-positivi, tanto che, con l'installazione di SP1, SPP si limita a sostituire lo sfondo del desktop con una schermata nera e segnalare periodicamente la situazione all'utente, senza però bloccarne il flusso di lavoro.

L'eccessivo frazionamento delle edizioni, insieme alla scelta di non rendere quelle "maggiori" comprensive di tutte le funzioni presenti nelle inferiori, creò confusione nel pubblico tecnicamente meno preparato che, in alcuni casi, si ritrovò un computer sprovvisto delle funzionalità attese.

Mojave Experiment

Sebbene sia indubbio che l'esecuzione di Microsoft fu interessata da parecchie lacune tecniche, commerciali e -ancor più- di comunicazione, la stampa dell'epoca non mancò di amplificare enormemente queste ed altre problematiche minori, fino a compromettere in maniera irreparabile l'immagine del prodotto: si era dunque arrivati alla situazione in cui un po' chiunque rinnegava Windows Vista, persino l'uomo della strada senza alcuna esperienza diretta.

Per tentare di risollevare le sorti, Microsoft varò una campagna denominata Mojave Experiment. Ai 140 partecipanti, tutti senza alcuna esperienza con Windows Vista, fu chiesto di fornire un giudizio preliminare sul prodotto: la media fu 4.4 su 10. In seguito, al gruppo venne mostrato "Mojave", un ipotetico prodotto in fase di lancio. In realtà, non venne rivelato che "Mojave" era appunto Windows Vista. Così facendo fu permesso di valutare il prodotto senza preconcetti: la valutazione media passò a 8.5.

La metodologia dello studio venne aspramente criticata, sottolineando che i PC utilizzati erano già configurati e che la dimostrazione era avvenuta da un esperto Microsoft, invece che lasciando operare gli utenti in autonomia. L'agenzia che condusse lo studio commentò che lo scopo ultimo non era dimostrare che Windows Vista fosse perfetto, ma piuttosto segnalare che "quello che le persone hanno sentito riguardo a Vista è diverso dalla realtà".

In ogni caso: la percezione di Windows Vista rimase altamente negativa, tanto che, nel 2009, Microsoft rilasciò Windows 7... minimizzando il fatto che la nuova generazione poggiava saldamente sulla tecnologia del precedente.

Quote di mercato ed aggiornamenti successivi

Era l'8 novembre 2006 quando Microsoft rese disponibile ai partner assemblatori (OEM) la versione finale (RTM) di Windows Vista. Per la disponibilità su larga scala ed il lancio ufficiale sarebbe stato però necessario attendere il 30 gennaio dell'anno successivo.

L'apice della popolarità fu raggiunto sul finire del 2009. Nel momento di picco, Windows Vista si fermò ad uno share inferiore al 20%, ben lontano dal 70% di preferenze accordate a Windows XP durante lo stesso periodo.

A febbraio 2016, meno del 2% dei PC in circolazione è governato da Windows Vista, in contrapposizione all'11% di un predecessore ormai fuori supporto da quasi due anni.

Oltre al regolare ciclo mensile di update, Windows Vista ha ricevuto due Service Pack: SP1 (anno 2008) ed SP2 (anno 2009). Un terzo aggiornamento sostanziale -denominato Platform Update- fu pubblicato il 27 ottobre 2009. I detrattori parlano di Windows 7 come "Windows Vista SP3", a rimarcare quanto il successore ne costituì una versione altamente perfezionata.

La fase di supporto principale (Mainstream) a Windows Vista è terminata il 10 aprile 2012. Il supporto esteso è invece terminato l'11 aprile 2017, sancendo il fine vita definitivo del prodotto.

In totale, si stima siano state vendute circa 400 milioni di licenze del prodotto.

Come scaricare Windows Vista

Chi avesse la necessità di ottenere una copia di Windows Vista può consultare l'articolo "Scaricare Windows Vista DVD/ISO in italiano: download diretto ufficiale" per trovare tutti i riferimenti.