Fino alla fine degli anni novanta, la storia del sistema operativo Microsoft si sviluppò su due strade parallele e sempre ben distinte: su un percorso correvano i discendenti di Windows 1.0, mentre sull'altro procedeva la serie Windows NT. La prima famiglia, della quale Windows 95 costituisce una delle iterazioni più celebri, era indirizzata al pubblico consumer (hobbisti e videogiocatori). La seconda puntava invece a catturare il favore del settore professionale, abbandonando ogni frivolezza in cambio di una maggiore stabilità. Tutto questo cambiò il 25 ottobre 2001, quando Microsoft commercializzò un sistema operativo rivolto sia ai PC domestici, sia alle postazioni di lavoro: nasceva così Windows XP, un software tanto fortunato da rimanere in circolazione per oltre 15 anni -persino oltre la fine del ciclo di supporto ufficiale- sopravvivendo ad almeno tre generazioni successive
Nota: questo articolo fa parte de "La storia completa di Windows".
Windows ME e Windows 2000
Le versioni immediatamente precedenti a Windows XP rispecchiano perfettamente la specificità "home" contro "business" delle due famiglie di prodotto.
Per la prima, si tratta di Windows ME: focus completo su gaming e gestione di foto e video erano le aree d'attenzione principali, privilegiate rispetto alla stabilità generale che, in molti casi, si rivelò talmente scarsa da rendere questa una delle iterazioni di Windows più criticate di tutti i tempi.
» Leggi: La storia di Windows, anno 2000: Windows ME
Windows 2000 fu invece l'ultima iterazione di Windows NT rivolta esplicitamente agli ambienti lavorativi. Fu particolarmente ben accolto, nonostante i requisiti di sistema -la quantità di RAM, in particolare- colsero impreparati molti PC già in circolazione. Microsoft ripartì proprio da Windows 2000 per realizzare Windows XP, ottimizzandone drasticamente il codice e completando il pacchetto con tutte le caratteristiche grafiche e funzionali giudicate più interessanti per l'impiego fra le mura domestiche.
» Leggi: La storia di Windows, anno 2000: Windows 2000
Nome in codice: Whistler
"Windows XP" fu la denominazione finale di quello che, durante il ciclo di sviluppo, era noto con il nome in codice di Whistler. Letteralmente, significa colui che fischia, ma si tratta di un omaggio ad un'omonima località sciistica canadese molto in auge all'epoca fra gli impiegati dell'azienda.
Inizialmente, Microsoft non aveva in programma di realizzare un sistema operativo unificato home/business. Al contrario: sul finire del millennio scorso, il gruppo aveva iniziato a realizzare un prodotto noto con il nome in codice di Neptune, sempre basato sul codice di Windows 2000 ma rivolto ai PC domestici, e uno chiamato Odyssey per il mercato professionale. In corso d'opera i piani cambiarono, dando vita al progetto Whistler.
- Leggi: La storia di Windows, anno 1999: nome in codice "Neptune"
- Leggi: La storia di Windows, anno 1999: nome in codice "Odyssey"
Cosa significa "Windows XP"?
Le due lettere sono la contrazione di "eXPerience", ovvero l'esperienza -presumibilmente "positiva"- che l'utente avrebbe dovuto vivere utilizzando il computer. Questa nomenclatura costituì un punto di discontinuità rispetto al passato: fino a quel momento, infatti, Microsoft aveva impiegato un tecnicissimo progressivo di versione (Windows 1.0, Windows 2.0, Windows 3.0), per poi passare ad un riferimento temporale (Windows 95, Windows 98, Windows ME (Millennium Edition), Windows 2000).
Il reparto marketing utilizzerà un nome proprio con l'iterazione successiva, Windows Vista, per poi passare ad un riferimento più generico da Windows 7 in poi.
Quale versione?
Internamente, Windows XP porta il numero di versione "5.1". Windows 2000 era 5.0, mentre Windows Vista sarebbe stato 6.0
Rivoluzione o evoluzione?
Windows XP era governato da una versione ampiamente rivista ed ottimizzata del kernel alla base di Windows 2000 (a propria volta derivato da Windows NT 4.0). Sebbene si sia trattato di una evoluzione rispetto alla generazione precedente, l'impatto sul grande pubblico fu rivoluzionario. All'epoca, infatti, la maggior parte dei PC in circolazione non montava Windows 2000 ma una delle ultime due iterazioni del ramo "consumer": Windows 98 e Windows Me. Rispetto a questi ultimi, la tecnologia impiegata è completamente diversa.
Di conseguenza, Windows XP fu un sistema operativo rivoluzionario... pur senza essere esserlo dal punto di vista strettamente tecnico.
Il debutto delle "edizioni"
Sebbene la base di codice fosse stata unificata, Microsoft non aveva nessuna intenzione di rinunciare ai maggiori introiti ottenibili dal canale "business". Con Windows XP debuttarono quindi le edizioni (SKU, acronimo di stock keeping unit): inizialmente, vi furono Windows XP Home Edition, rivolta al mercato consumer, e Windows XP Professional per i professionisti
Il più costoso dei due offriva alcune funzionalità esclusive rispetto alla controparte Home, desiderabili per gli utenti avanzati ma superflue per i PC delle abitazioni private:
- capacità di eseguire logon su un dominio Windows Server
- possibilità di accesso tramite Desktop Remoto
- gestione granulare dei privilegi di accesso al sistema e ai file
- file e cartelle offline (crea automaticamente copie locali dei file di rete per poterli utilizzare anche senza connessione)
- crittografia dei file (Encrypting File System)
- Internet Information Services (IIS), il webserver HTTP per erogare pagine web
- supporto per due CPU fisiche (i singoli processori multi-core erano invece supportati anche da Windows XP Home)
E' interessante notare che le stesse differenze funzionali sono state mantenuta nel corso degli anni, arrivando grossomodo immutate sino a Windows 10.
A partire dall'ultimo trimestre 2002, videro la luce anche molteplici generazioni di Media Center Edition, rivolta agli allora nascenti PC da salotto, e Tablet PC Edition, per i notebook convertibili sui quali scrivere e disegnare con l'apposita penna.
- Leggi: La storia di Windows, anno 2002: Windows XP Media Center Edition
- Leggi: La storia di Windows, anno 2002: Windows XP Tablet PC Edition
Nei soli Paesi in via di sviluppo, arrivò anche in una declinazione a basso prezzo denominata Starter Edition
Si trattava sostanzialmente della Home Edition con l'aggiunta di alcuni sfondi e screensaver locali, ma artificiosamente limitata di modo da giustificare il prezzo ridotto -fondamentale per risultare in linea con i guadagni più modesti della popolazione locale- ed impedire di creare un concorrente alla declinazione regolare:
- bloccato il supporto alle reti locali (LAN)
- massimo tre applicazioni in esecuzione contemporanea
- risoluzione massima di 1024×768
- licenziabile solo su CPU di fascia budget (Intel Celeron o AMD Sempron e Duron) con massimo 512 MB di RAM e 120 GB di disco
- altre limitazione alle opzioni di personalizzazione
La condanna: edizioni "N", "K" e "KN"
In seguito ad una sentenza sfavorevole dell'Unione Europea, nel 2004 Microsoft fu giudicata colpevole di abuso di posizione dominante: l'inclusione di Windows Media Player nel sistema operativo, in particolare, venne giudicata una mossa di concorrenza sleale finalizzata a privilegiare l'adozione delle proprie tecnologie ai danni dei concorrenti.
Oltre ad una sanzione da 487 milioni di euro, il gruppo fu costretto ad immettere sul mercato due ulteriori edizioni con il suffisso "N", in tutto uguali ad Home e Professional ma sprovviste di player multimediale. Una condanna del tutto simile giunse nel 2006 dalla Korea del Sud: questa volta, Microsoft dovette commercializzare nel Paese le edizioni N (senza Windows Media Player e Windows Messenger) e KN (dotate di entrambi i software sotto accusa ma affiancate di default da programmi equivalenti della concorrenza).
L'alba dei 64 bit
Windows XP fu il primo sistema operativo Microsoft di fascia PC a presentarsi in compilazione "64 bit". In particolare, vennero presentate due diversi prodotti con questa caratteristica.
Il primo, denominato Windows XP 64-Bit Edition, era compatibile unicamente con l'architettura IA-64 delle CPU Itanium di Intel rivolte al settore enterprise. Questa tecnologia non prese mai veramente piede e, già nel 2005, Microsoft ne interruppe il supporto.
L'altra versione a 64 bit fu Windows XP Professional x64 Edition (nota inizialmente come Windows XP 64-Bit Edition for 64-Bit Extended Systems). Resa disponibile ad aprile 2005, era compatibile con l'architettura x86-64, ovvero quella delle CPU AMD e Intel "classiche", e poteva eseguire anche applicazioni a 32 bit grazie ad uno strato di emulazione chiamato WOW64 (Windows-on-Windows 64-bit) Questo secondo approccio si rivelò vincente ed è esattamente lo stesso utilizzato su Windows Vista 64 bit e successivi.
È importante notare però che, a meno del nome, Windows XP Professional x64 Edition ha ben poco in comune con Windows XP a 32 bit. Il prodotto fu infatti ottenuto partendo dal codice sorgente di Windows Server 2003 Service Pack 1 al quale, quindi, è maggiormente simile. La stessa tecnica fu usata per generare un aggiornamento minore alla versione per CPU Itanium, chiamato Windows XP 64-Bit Edition, Version 2003.
La quota di mercato di Windows XP a 64 bit non fu mai veramente rilevante: il vantaggio principale rispetto ai 32 bit è, ai giorni nostri come allora, quello di supportare quantitativi di memoria superiori ai 4 GB. Ma, mentre oggi tale quantità è il minimo raccomandabile, 1 o 2 GB erano una dotazione più che buona all'epoca e sicuramente superiore alla media.
Sebbene il supporto a Windows XP Professional x64 Edition sia terminato contestualmente a quello delle edizioni principali di Windows XP, Microsoft non rilasciò mai il terzo Service Pack in una versione con esso compatibile. L'ultimo fu SP2, il cui eseguibile conferma lo strettissimo legame con il "vero" antenato: è infatti in grado di aggiornare sia questa declinazione, sia Windows Server 2003.
WPA: Windows Product Activation
Windows XP sarà ricordato anche per essere stato il primo prodotto Microsoft dotato della tecnologia di "attivazione". Il meccanismo anti-copia delle generazioni precedenti era infatti costituito da un mero codice seriale (Product key) da inserirsi durante l'installazione. Ma si trattava di una protezione ben poco efficace, considerato che le copie pirata di Windows 2000 e precedenti erano regolarmente distribuite assieme ad una o più chiavi funzionanti, molte delle quali ampiamente disponibili anche su Internet.
Windows XP complicò sensibilmente le cose ai disonesti: l'utente aveva infatti 30 giorni di tempo per completare la procedura di "attivazione", un'operazione da svolgersi via Internet o telefonicamente con la quale i server remoti del gruppo validavano la legittimità della Product key inserita e ne abilitavano l'uso solo sulla configurazione hardware corrente. Eventuali formattazioni o l'upgrade dei componenti interne forzavano ad una nuova attivazione.
La politica con i trasgressori era particolarmente rigida: i sistemi non-attivati in tempo smettevano di funzionare tramite una disconnessione forzata.
L'obbligo dell'attivazione permase con Windows Vista e successivi, ma Microsoft allentò via via la penalizzazione inflitta fino ad arrivare ad una situazione in cui il sistema operativo notifica l'utente dello stato illegale, ma consente comunque di eseguire i programmi ed interagire grossomodo indisturbato.
Upgrade da versioni precedenti
Anche questa incarnazione di Windows consentiva di aggiornare i computer dotati di versioni precedenti. Per quelli governati da Windows 2000, era previsto l'upgrade "diretto" verso Windows XP Professional (ma non Home). Sui PC dotati di Windows 95, Windows 98 o Windows Me, invece, l'aggiornamento si limitava a catturare una copia di backup dell'installazione attuale, per poi procedere al setup del nuovo prodotto.
Il limite principale era però costituito dall'hardware: trattandosi di un sistema operativo basato su Windows NT, Windows XP aveva requisiti più elevati in termini di memoria e CPU rispetto alla famiglia di Windows 95. Di conseguenza, molti trovarono il nuovo Windows sensibilmente più lento rispetto ai predecessori: la situazione si risolse da sé con la sostituzione delle vecchie macchine, ma per molto tempo vi fu una vera e propria "caccia" a trucchi e impostazioni per rendere il sistema operativo più scattante.
Interfaccia grafica
L'interfaccia grafica è uno degli elementi caratteristici ed immediatamente riconoscibili di Windows XP. Mentre le iterazioni precedenti mostravano un piatto aspetto grigio -rimasto grossomodo immutato da Windows 95 sino a Windows 2000-, su questa iterazione debuttarono i Visual style, ovvero speciali grafiche in grado di "vestire" le finestre ed il menu Start con elementi colorati, sfumature ed effetti di profondità
Il nuovo sistema operativo si presentò con il Visual style noto come Luna. La combinazione di colori principale era blu, ma fra le opzioni erano disponibili anche le varianti in verde o grigio.
Microsoft introdusse qui anche il supporto alle icone a 32 bit (24 bit per di colore più 8 bit per la trasparenza). La funzionalità fu immediatamente valorizzata presentando un nuovo set di coloratissime icone, realizzate dallo studio The Iconfactory
Lo stile spopolò, tant'è che, in pochi anni, moltissimi artisti realizzarono grafiche di ogni tipo chiaramente ispirate al set di Windows XP. Allo stesso modo, i siti di tecnologia dell'epoca adottarono in massa i medesimi elementi grafici per i propri design.
Alcuni utenti e commentatori criticarono l'aspetto di Windows XP, ritenendolo eccessivamente giocoso e più adatto ad un pubblico di giovanissimi che non agli adulti (era divenuta popolare la locuzione dispregiativa "interfaccia Fisher-Price"). Gli insoddisfatti, comunque, avevano la possibilità di impostare il tema Windows classico che riportava l'aspetto in linea con quello tradizionale
Microsoft scelse di disincentivare la realizzazione di Visual style alternativi da parte di soggetti terzi: il sistema operativo rifiutava infatti di caricare qualsiasi stile che non fosse firmato digitalmente dal produttore. Gli smanettoni trovarono comunque il modo di disabilitare il controllo e realizzarono una semplice patch non-ufficiale che, una volta applicata, consentiva di caricare anche grafiche non-ufficiali.
Altri gradevoli perfezionamenti estetici conferivano al sistema operativo un aspetto più curato: le etichetti con i nomi ai piedi delle icone sul desktop, ad esempio, erano finalmente trasparenti: invece di creare un "buco" a tinta unita come succedeva in precedenza, la trasparenza permetteva di intravvedere lo sfondo sotto ai nomi degli oggetti.
Tutti gli elementi, il cursore del mouse ed i menu furono poi dotati di ombre, mentre le animazioni legate alle operazioni di riduzione/ingrandimento delle finestre vennero accentuate. Ogni effetto fu reso disabilitabile: una libertà che si rivelò preziosa per ridurre i rallentamenti sui PC meno performanti.
Menu Start
Oltre ad ereditare l'aspetto impostato dal Visual style in uso, il menu Start di Windows XP si presentò con un'impostazione nettamente differente rispetto ai predecessori
Ora suddiviso in due colonne, quella di sinistra conteneva i collegamenti ai programmi avviati di recente (con la possibilità per l'utente di bloccare i preferiti nella parte alta), mentre la sezione di destra consentiva di raggiungere rapidamente le cartelle personali e le impostazioni. In alto, troneggiava l'immagine di profilo dell'utente, mentre la voce Tutti i programmi
in basso permetteva di aprire i sottomenu come si era abituati a fare sin da Windows 95.
Anche qui, Microsoft prevenne i malumori dei nostalgici permettendo di ripristinare l'impostazione "classica"
È interessante notare che la nuova struttura del menu Start finirà per rimanere, sebbene con miglioramenti incrementali successivi, anche su Windows Vista e Windows 7. Solo Windows 8 tentò di introdurre un approccio drasticamente differente: il risultato fu un malcontento tanto diffuso da costringere Microsoft a ritornare sui propri passi, impostando lo Start di Windows 10 in modo molto più simile al passato.
Barra delle applicazioni
La Barra delle applicazioni di Windows XP rimase pressoché identica a quella dei predecessori (le novità sostanziali arriveranno solo nel 2009 con Windows 7). Ciò nonostante, Microsoft "vestì" la barra con lo stesso Visual style utilizzato per i bordi delle finestre, introdusse il raggruppamento automatico di molteplici istanze di uno stesso programma in un singolo pulsante e la capacità di nascondere le icone inattive dell'Area di notifica (di fianco all'orologio).
L'opzione di blocco impediva di spostarla accidentalmente su uno degli altri lati o di ridimensionarla (libertà ottenibile disattivando temporaneamente il "lock").
Windows Explorer
La novità più evidente dello strumento per la gestione dei file (Esplora risorse / Risorse del computer / Windows Explorer) fu l'ampia colonna ricca di collegamenti introdotta sulla sinistra
Il sistema operativo era in grado di riconoscere le cartelle di musica e offrire la possibilità di riprodurre tutte le canzoni sequenzialmente oppure creare un CD Audio
Per le immagini, mostrava invece i link per avviare una presentazione o ordinare la stampa presso un sito specializzato. Inoltre, la modalità di visualizzazione dei file stessi cambia automaticamente a seconda del contenuto
In tutte le cartelle è poi presente un riquadro finalizzato ad evidenziare le funzioni Crea nuova cartella
, Pubblica cartella sul Web
, Condividi cartella
. Selezionando un elemento appaiono inoltre le voci per rinominare, copiare, spostare, inviare tramite posta elettronica o eliminare. La presenza di questi elementi fa oggi sorridere, ma è importante ricordare che all'epoca il livello di competenza medio nell'uso del computer era nettamente più basso. Molti, quindi, incontravano grosse difficoltà a svolgere queste operazioni basilari: esponendo direttamente tali funzioni, invece di costringere a ricercarle fra i menu, Windows XP ebbe un ruolo cruciale nella diffusione del personal computer fra il grande pubblico.
Fra le altre novità di quest'area, ricordiamo la Barra degli strumenti, più ampia e dotata di icone colorate in linea con il tema in uso.
Venne poi ulteriormente affinato il riconoscimento dei metadati applicati ai file: fra gli altri, Windows Explorer legge e mostra i dati relativi all'artista e all'album dei file MP3. Queste informazioni, riportate nell'area di anteprima sulla destra, sono anche utilizzabili per ordinare i file
L'utente poteva modificare tali metadati a proprio piacimento agendo sull'apposita scheda presente sotto Proprietà
La presentazione delle immagini e dei video venne drasticamente migliorata: in passato, anche per questi tipi di file veniva impiegata l'icona generica, mentre ora il sistema operativo proponeva una piacevole anteprima del contenuto, oltre ad una modalità denominata Anteprima che trasformava il gestore dei file in una sorta di visualizzatore d'immagini in miniatura
Proprio le funzioni d'anteprima causarono un bug famosissimo ed incontrato un po' da tutti: la generazione dai video poteva richiedere parecchi secondi, durante i quali il file era considerato "in uso", come se fosse aperto da un normale programma. Di conseguenza, era spesso impossibile eliminare i filmati al primo tentativo: il sistema operativo rilevava il file come "in uso" e mostrava un messaggio di errore. La soluzione adottata da molti smanettoni fu quella di disattivare la generazione dell'anteprima sui video, ma bastava anche attendere un po' e riprovare.
Con Windows XP, Microsoft risolse -finalmente!- un problema "classico" nell'ordinamento dei file: nelle versioni precedenti, ordinando per nome il contenuto di una cartella, i file il cui nome iniziasse con un numero potevano risultare fuori posto, mostrandosi come "1.jpg, 10.jpg, 100.jpg, 2.jpg" invece che nella sequenza attesa. Da questa generazione in poi, la progressione dei numeri naturali viene interpretata e gestita correttamente.
Windows XP introdusse anche una modalità di presentazione dei file raggruppati per tipo, nome o grandezza. La visualizzazione per gruppi è attivabile dal menu contestuale di ogni cartella, ma è impiegata di default per suddividere i diversi elementi (dischi fissi, lettori CD/DVD, memorie removibili) nella schermata iniziare di Risorse del computer.
Pannello di controllo
Per il Pannello di controllo di Windows XP, Microsoft impiegò lo stesso stile grafico che contraddistingue il resto del sistema operativo. Inoltre, l'impostazione di visualizzazione predefinita fu un'allora inedita "per categorie" che rendeva l'impatto meno ostico per gli utenti inesperti
Era comunque possibile passare alla modalità classica e vedere tutte le applet in un'unica schermata
ClearType
Windows XP venne lanciato nell'epoca in cui i vecchi, ingombranti monitor a tubo catodico (CRT) stavano cedendo il passo alla tecnologia LCD. Le differenze intrinseche rendevano i font visualizzati sui nuovi display leggermente sfocati e poco definiti. Per correggere la situazione, questa iterazione del sistema operativo Microsoft venne dotata del supporto a ClearType, un motore di rendering in grado di migliorare la resa riducendo drasticamente l'effetto "scalettatura" (aliasing)
Gli "Assistenti alla ricerca"
Nel tentativo di rendere le funzioni di ricerca più amichevoli, Microsoft modificò il pannello principale dedicato alla localizzazione dei file aggiungendo alcuni personaggi animati. Quello predefinito è un cane di nome Briciola (Rover, nell'originale inglese), ma c'erano anche un maghetto (Merlino) una ragazza su un veicolo volante (Lalla) o un alieno giallo su tavola da surf (Spido)
I personaggi sono realizzati con tecnologia Microsoft Agent: la stessa della più celebre graffetta Clippy di Microsoft Office.
Altre novità in questo campo furono la capacità di cercare fra i metadati o restringere la ricerca per tipo di documento.
Cambio rapido utente e Schermata di benvenuto
Windows XP fu un sistema operativo progettato per lavorare anche in ambiente domestico, dove, all'epoca, spesso si trovava un unico PC condiviso fra tutti i membri della famiglia. Di conseguenza, divenne importante consentire di cambiare account senza imporre la chiusura della sessione-utente corrente. La soluzione prese il nome di Cambio rapido utente e permetteva, ad esempio, al papà di gestire un'urgenza o dare un'occhiata alla propria posta senza costringere la mamma a chiudere tutti i propri programmi
Non conquistò mai il favore del pubblico soprattutto per un motivo: la maggior parte dei PC domestici -oggi come allora- non viene configurata creando account distinti per ogni utilizzatore, ma ci si limita -nel caos più totale- ad una singola utenza per tutti.
Dal punto di vista dell'utente, la multiutenza venne esposta mediante una videata, inedita nel mondo Windows, chiamata Schermata di benvenuto: all'avvio del sistema operativo e al cambio d'account, all'utente era presentata una lista graficamente accattivante delle utenze disponibili. Selezionandone una, veniva richiesta la password e concesso l'accesso
Oggi diamo per scontato questo approccio, ma, per l'epoca, si trattò di una semplificazione notevole. In precedenza, infatti, il sistema operativo richiedeva di digitare esplicitamente il nome utente e la password in una finestra di dialogo super-spartana.
L'impostazione generale della Schermata di benvenuto rimase pressoché inalterata su Windows Vista e Windows 7. Windows 8 presentò invece un restyle minore di quest'area, con il passaggio alla Schermata di blocco e l'utilizzo di foto ad alta risoluzione come sfondo.
Funzioni di ripristino
La versione di Windows del 2001 includeva la seconda iterazione della funzione per ripristinare l'operatività del PC in caso di corruzione del sistema operativo. Ripristino configurazione di sistema, che aveva debuttato su Windows ME ma era assente in Windows 2000, registrava le copie dei file di sistema ad intervalli regolari ed in modo più affidabile, consentendo all'utente di eliminare le copie troppo vecchie o tentare di rimettere tutto a posto in caso di malfunzionamenti
In caso il danno fosse stato tanto grave da impedire il boot del computer, era possibile tentare di recuperare la situazione tramite Ripristino automatico di sistema (ASR). Al debutto su Windows XP, si tratta di un'opzione da lanciare durante la procedura di setup avviata da CD-ROM che per ripristinare i dati del sistema operativo partendo dai backup realizzati con l'apposita funzione esposta dal programma Utilità di backup.
Per quanto riguarda i driver di periferica, Windows XP iniziò a mantenere una copia della versione precedente ad ogni upgrade, di modo da permettere di ritornare rapidamente alla situazione stabile in caso il nuovo pacchetto non funzionasse come sperato.
Modalità compatibilità
Sebbene per gli utenti di Windows 2000 si trattasse di un corposo upgrade basato sulle medesime fondamenta, gli utenti di Windows 98 e Windows ME si ritrovarono ad usare un sistema operativo completamente differente, dal punto di vista strettamente tecnologico, rispetto a quello a cui erano abituati. Per limitare le incompatibilità, Windows XP fu dotato di un meccanismo chiamato Modalità compatibilità che, quando attivato su specifici eseguibili problematici, si occupava di simulare il comportamento di una piattaforma precedente
Il risultato fu mediamente buono: grazie a questo stratagemma, molti utenti riuscirono ad utilizzare vecchi programmi e giochi nel nuovo ambiente operativo. Microsoft eliminò così una barriera importante che avrebbe seriamente impattato sulle vendite.
Avvio rapido
Con Windows XP debuttò una tecnologia di prefetching dedicata a velocizzare l'avvio del sistema operativo e delle applicazioni usate di frequente. Praticamente, il sistema operativo analizzava i dati necessari ad avviare se stesso o i programmi e li spostava nelle aree del disco a più alta velocità (quelle centrali), oltre a copiare nella cartella C:\Windows\Prefetch
le porzioni di codice considerate importanti per partire rapidamente. Lo scopo ultimo era di minimizzare le latenze introdotte dallo spostamento della testina sul disco ed abbattere così le attese.
Alcuni tool per la pulizia del disco di terze parti iniziarono ad eliminare i file di prefetch considerandoli spazzatura. Se è vero che, in alcune circostanze, questo contribuiva ad aumentare lo spazio disponibile, finiva anche per avere un risvolto negativo sulle performance.
USB, FireWire, SD, Bluetooth
La versione originale di Windows XP supportava nativamente solo i dispositivi USB 1.0. Era però in grado di distinguere le "chiavette" dai dischi fissi collegati esternamente, configurando le prime per essere "strappate" senza obbligo di utilizzare preventivamente la funzione Rimozione sicura hardware e i secondi per sfruttare al meglio la cache e massimizzare le prestazioni. Il supporto a USB 2.0 arrivò come dono di Service Pack 1.
C'era anche, fin da subito, il supporto nativo a IEEE 1394 (FireWire) nella sua prima specifica. Service Pack 2 estese la compatibilità alla seconda generazione (FireWire 800), ma non fu sufficiente a decretarne il successo: sebbene il sistema operativo abbia continuato a gestire nativamente le periferiche FireWire anche nelle generazioni successive, il mercato di massa aveva già espresso una preferenza forte per USB, relegando il concorrente dapprima alle sole videocamere digitali, quindi estromettendolo pressoché completamente dal modo PC.
A partire da Windows XP SP2, il sistema operativo venne equipaggiato con un driver nativo in grado di leggere e scrivere le schedine SD fino a 4 GB. Con SP3, il supporto fu esteso alla nuova specifica, SDHC, innalzando il limite a 32 GB.
Sempre SP2 portò in dote anche il supporto nativo alle periferiche Bluetooth.
Masterizzazione integrata
Windows XP fu la prima iterazione del sistema operativo Microsoft a permette la masterizzazione di CD tramite il tradizionale clicca-e-trascina dei file sull'unità ottica
La tecnologia impiegata fu sviluppata da Roxio, azienda -all'epoca- fra i pesi massimi del settore grazie al software chiamato Easy CD Creator. La presenza di questa funzionalità non eliminò completamente la necessità di installare un programma dedicato (la copia diretta da CD a CD non era gestita, ad esempio) ma consentì a molti di impiegare i CD-R e quelli riscrivibili (RW) come strumenti per semplici backup o per spostare dati fra computer distinti.
Desktop remoto e Assistenza remota
Fino al 2001, la possibilità di connettersi da remoto ad un altro computer Windows ed utilizzarlo come se ci si trovasse fisicamente seduti davanti allo stesso era riservata alle edizioni "server". Windows XP estese la tecnologia all'ambito PC: l'edizione "Professional" fu dotata fin da subito di questa caratteristica, ora rinominata in "Desktop remoto"
Lo stesso sottosistema venne sfruttato anche per la nuova utility Assistenza remota, tramite la quale gli utenti in difficoltà potevano richiede aiuto, concedendo temporaneamente l'utilizzo da remoto del proprio PC ad un amico o al personale IT dell'azienda
Windows Update e gli aggiornamenti automatici
Windows XP ereditò la funzionalità Aggiornamenti automatici introdotta per la prima volta in Windows ME, completandola con un elemento fondamentale: mentre, in precedenza, il sistema operativo si limitava a notificare la disponibilità degli aggiornamenti, Windows XP era in grado di lavorare in modo automatico, scaricando ed installando le varie patch senza alcun intervento del proprietario
Con un aggiornamento rilasciato dapprima in formato indipendente, quindi integrato in Service Pack 3, lo scaricamento venne ulteriormente migliorato tramite Servizio trasferimento intelligente in background (BITS): questo componente era in grado di rilevare l'utilizzo della rete e occuparla con il trasferimento degli aggiornamenti solo nei periodi di inattività.
Visualizzatore immagini e fax per Windows
Windows XP veicolò un'utility chiamata Visualizzatore immagini e fax per Windows, nuova versione dello strumento per aprire foto ed altri file grafici
Il programma era dotato di funzionalità per scorrere rapidamente tutte le foto presenti nella cartella, avviare una presentazione, ruotare le immagini o iniziare la procedura di stampa guidata. Supportava una pletora di formati: JPEG, BMP, PNG, ICO, WMF, EMF e TIFF, ma anche GIF con e senza animazione. Inoltre, per impostazione predefinita, le immagini di risoluzione maggiore allo schermo venivano scalate.
Ma la caratteristica forse più importante era che, contrariamente agli strumenti dedicati visti sulle generazioni precedenti, era velocissimo ad aprirsi: oggi lo diamo per scontato, ma fino a quel momento era sempre necessario attendere parecchi secondi per riuscire a visualizzare un'immagine sfruttando solo gli strumenti offerti dal sistema operativo.
Internet Explorer 6
Come ogni generazione del sistema Microsoft compresa fra Windows 95 OSR 2 e Windows 8.1 anche Windows XP fu accompagnato dalla versione più recente di Internet Explorer. All'epoca, era Internet Explorer 6
L'interfaccia grafica fu ammodernata per rispettare lo stile grafico del sistema operativo. Sotto al cofano, il motore di rendering -quello stesso Trident che giungerà all'apice in IE11 prima del pensionamento- migliorò il supporto ai fogli di stile (CSS) e risolse numerosi bug nella resa dell'HTML.
Proprio grazie all'integrazione in un sistema operativo divenuto tanto popolare, IE6 divenne il leader di mercato: all'apice del successo, più dell'80% degli accessi al web avveniva tramite questo programma.
Ben presto, però, divennero evidenti le enormi lacune in termini di sicurezza: emergevano regolarmente bug critici, sfruttabili dagli aggressori per realizzare trappole in grado di scattare alla semplice visualizzazione della pagina, garantendo al malfattore il pieno controllo del PC da remoto. Microsoft continuò a rilasciare patch di sicurezza a cadenza mensile, regolarmente distribuite tramite Windows Update a tutti gli utenti che avessero mantenuto attivo il meccanismo di aggiornamento automatico del sistema operativo.
IE6 rimase in circolazione ben oltre quanto sarebbe ragionevole aspettarsi: nonostante la disponibilità di IE7 prima e IE8 dopo (entrambi rilasciati come update gratuiti e immessi anche sul canale di aggiornamento automatico), molti PC non vennero mai aggiornati, soprattutto a causa dell'incompatibilità delle versioni successive con le applicazioni web esplicitamente progettate per lavorare con IE6. Questa situazione creò enormi complicazioni agli sviluppatori web, costretti per anni a realizzare i propri prodotti mantenendoli compatibili anche con un prodotto tanto arcaico.
Windows Media Player 8
Windows Media Player 8 fu il player audio/video in dotazione a Windows XP. Il potenziamento delle funzioni per gestire la collezione di media locali e il supporto alla lettura/scrittura dei tag ID3 (informazioni su titolo, artista, album ecc) all'interno dei file MP3 costituivano le principali novità.
Il secondo service pack veicolò Windows Media Player 9, mentre le versioni 10 e 11 furono rese disponibili come aggiornamenti a se stanti
Per avere la versione 12 (sostanzialmente l'ultima prima del pensionamento), però, fu richiesto un sistema operativo più moderno.
Fino a Windows 7, il player "di serie" deficitò della fondamentale capacità di decodificare video compresso con codec ampiamente diffusi (DivX e AC3 fra tutti). Questa lacuna rese celebri i "codec pack", esplosi in popolarità proprio parallelamente alla diffusione di Windows XP: si trattava di raccolte amatoriali composte da decompressori di varia natura, in grado di rendere realmente fruibili i media scaricabili dalla rete.
Programmi e utility a corredo
Windows XP venne equipaggiato con un ampia dotazione di programmi ed utilità a corredo
Fra i principali, ricordiamo:
- Windows Messenger: strumento basilare per scambiare messaggi istantanei
- Windows Movie Maker 1.1: applicazione amatoriale per il montaggio di audio, video e foto. SP2 veicolò la versione 2.0 (precedentemente disponibile come download gratuito) caratterizzata da nuovi effetti di transizione
- Outlook Express 6: programma per la gestione della posta elettronica. Fu l'ultima versione a portare questo nome: nelle generazioni successive si troverà infatti Windows Mail
- Utilità di backup per Windows: la nuova versione dell'utility per creare copie di sicurezza dei documenti fu resa più amichevole tramite una procedura guidata
- Trasferimento guidato file e impostazioni: utilità per importare ed esportare le impostazioni di Windows da un altro computer
- Windows Installer 2.0: nuova versione del componente per la gestione dell'installazione/disinstallazione dei programmi. SP2 lo aggiorna alla versione 3.0
- Utilità di deframmentazione: nuova versione epurata da numerosi limiti che interessavano le precedenti generazioni, alcune delle quali ne riducevano l'efficacia
- Gestione attività: il Task manager di Windows XP poteva visualizzare un maggior numero di informazioni relative ai processi in esecuzione, oltre allo stato delle interfacce di rete e l'elenco degli account connessi
- Pulitura guidata desktop: strumento finalizzato a mantenere ordine sul desktop spostando in una cartella dedicata i collegamenti inutilizzati da più di 60 giorni
- Recupero password: consentiva agli utenti più previdenti di preparare un supporto removibile in grado di garantire l'accesso al PC anche in caso la password fosse poi stata dimenticata
- Internet Connection Firewall: Windows XP fu il primo sistema operativo Microsoft ad integrare nativamente un firewall. Fino a Service Pack 2, era però inattivo di default
- Condivisione file semplice: un modello semplificato per condividere file e cartelle fra i vari account dello stesso computer o fra PC in rete locale. Nell'edizione Home è l'unica scelta disponibile, mentre sulla Professional può essere disattivata in favore dell'interfaccia "completa" di Windows 2000
Altre novità
Sebbene la tecnologia alla base di Windows XP sia un'evoluzione di quella già vista in Windows 2000, i miglioramenti "sotto al cofano" furono importanti e alquanto profondi. Molti di essi sono estremamente specialistici e riguardarono la gestione della memoria, ma fra quelli con un impatto più evidente per l'utente spiccano:
- GDI+: le librerie grafiche Graphics Device Interface (GDI) vennero ammodernate in GDI+, introducendo il supporto ad effetti come anti-aliasing per la grafica 2D, coordinate a virgola mobile, ombre sfumate e supporto ai formati grafici JPEG e PNG
- DirectX 8.1: vertex e pixel shaders, nebbia di distanza nonché funzioni di texture e bump mapping. La generazione successiva, DirectX 9.0, venne resa disponibile come aggiornamento gratuito, ma DirectX 10 rimase un'esclusiva di Windows Vista
- Supporto alle CPU con Hyperthreading di Intel
- Ottimizzazioni al caricamento del Registro di sistema e innalzamento di alcuni limiti
- NTFS 3.1: link simbolici (sebbene non sia fornito alcuno strumento per crearli) e maggiore robustezza nell'archiviazione dei dati grazie alla ridondanza dei metadati del filesystem (MFT)
- Isolamento delle applicazioni: Windows XP pose fine all'inferno delle DLL (DLL hell) portando a piena maturazione il meccanismo che consentiva di salvare più versioni (Side-by-side (SxS)) della stessa libreria condivisa, fornendo ad ogni singola applicazione quella attesa
- Segnalazione errori: per impostazione predefinita, Windows XP inviava a Microsoft un rapporto tecnico anonimo ad ogni crash di un componente del sistema operativo o di un programma terzo. I server remoti potevano rispondere proponendo una soluzione, oppure salvare i dati a fini migliorativi
- Risparmio energetico: capacità di ridurre la frequenza della CPU in caso di carichi di lavoro leggeri (Intel SpeedStep e AMD PowerNow!) ed altre ottimizzazioni finalizzate a velocizzare avvio ed uscita dallo standby
- Universal Audio Architecture (UAA): le schede audio compatibili con le specifiche Intel High Definition Audio funzionano senza la necessità di installare driver aggiuntivi
- Windows Script Host 5.6: semplificazione dei costrutti propri del linguaggio, nuovo formato di file (.wsf), strumenti per la firma e la verifica degli script, capacità di eseguire script locali su sistemi remoti
- Volume Snapshot Service (VSS): anche noto come Shadow copy, si tratta di un servizio che consente di creare backup con maggiore affidabilità, anche quando i file sono aperti. Verrà completato ed esposto anche all'utente tramite la scheda Versioni precedenti visibile fra le proprietà di file e cartelle a partire da Windows Vista
- Encrypting File System (EFS): i file crittografati potevano essere condivisi fra più account
- Gestione credenziali: al debutto su Windows XP, consentiva di salvare le password di rete in modo persistente fra i riavvii
- Wireless Zero Configuration: servizio per la connessione semplificata ed automatica alle reti senza fili
- Peer-to-Peer Networking: veicolato da SP2, si tratta di un'architettura basata su IPv6 per creare reti decentralizzate (nulla ha in comune con eMule o BitTorrent, comunque)
Problemi di sicurezza
Windows XP finì ben presto nel mirino degli autori di malware. Uno dei casi più eclatanti fu il worm di nome Sasser: sfruttando una vulnerabilità nel sistema operativo, il programma infettava -attraverso Internet e senza la necessità di alcune azione da parte dell'utente- i computer dotati di Windows XP o Windows 2000, forzandone il riavvio e tramutandoli in nuove teste di ponte per colpire soggetti terzi. I danni causati furono ingenti: molte aziende furono costrette ad uno "stop" completo delle attività, necessario per bonificare le proprie reti, mentre i privati dovettero rivolgersi ad interventi professionali per ripristinare l'operatività dei PC di casa.
Un altro incidente di portata rilevante vide coinvolto un servizio di sistema chiamato Windows Messenger (il quale, a parte il nome, nulla ha in comune con il programma di messaggistica istantanea): pensato per inviare messaggi di avviso in rete visualizzati dai riceventi sottoforma di finestre di dialogo, gli spammer lo abusarono ben presto per pubblicizzare i propri prodotti.
Microsoft rilasciò prontamente le patch di sicurezza specifiche per risolvere questi e molti altri problemi, ma la vera svolta arrivò con Service Pack 2. In seguito all'upgrade, il firewall di sistema venne ribattezzato Windows Firewall ed attivato di default su tutte le connessioni di rete. Inoltre, venne introdotto Centro di sicurezza PC: uno strumento in grado di notificare l'utente in caso i componenti-chiave per la sicurezza (firewall, antivirus e aggiornamenti automatici) non fossero completamente funzionanti.
» Leggi: TLI risponde: devo veramente installare un firewall sul PC oppure basta Windows Firewall?
Sempre SP2 portò in dote anche Data Execution Prevention (DEP): una tecnologia che rende più difficile sferrare attacchi basati sulla corruzione della memoria (buffer overflow), in particolare se abbinato a CPU dotate dell'opportuno set di istruzioni (NX/EVP per AMD e XD/EDB per Intel)
È interessante notare che il grande impatto dei worm fu accentuato dalla prassi di utilizzare semplici modem per il collegamento diretto ad Internet. Oggi, con l'impiego di router progettati per bloccare preventivamente tutte le porte del PC a meno di un esplicito intervento manuale (port forwarding), sarebbe nettamente più difficile per un aggressore utilizzare i medesimi canali.
Un caso di successo
Era il 24 agosto 2001 quando Microsoft rese disponibile agli assemblatori (OEM) la versione finale (RTM) di Windows XP. PC e notebook motorizzati dal nuovo sistema operativo arrivarono sugli scaffali parallelamente alle confezioni in CD il 25 ottobre dello stesso anno.
A dicembre 2015, nonostante la disponibilità di molteplici generazioni successive (Windows Vista, 7, 8, 8.1 e 10), Windows XP detiene ancora oltre il 12% del mercato mondiale dei sistemi operativi per computer, sebbene ogni forma di supporto -compresa la distribuzione di aggiornamenti di sicurezza- sia terminata quasi un anno e mezzo prima (8 aprile 2014).
Secondo alcune stime, Microsoft avrebbe venduto in totale un miliardo di licenze di questo sistema operativo, rimasto il più popolare in assoluto fino ad agosto 2012. Larga parte del successo è da attribuirsi al rifiuto del pubblico per Windows Vista: solo Windows 7, dopo quasi 3 anni di presenza sul mercato, riuscì a spodestare Windows XP.
Oltre al regolare ciclo mensile di update, Windows XP ha ricevuto tre Service Pack: SP1 (9 settembre 2002), SP2 (25 aprile 2004) e SP3 (21 aprile 2008).
Come scaricare Windows XP
Windows XP è, a tutti gli effetti, un sistema operativo non più supportato e, quindi, inadeguato per l'uso su qualsiasi tipo di PC collegato ad Internet. Ciò premesso, chi avesse la necessità di ottenerne una copia può consultare l'articolo "Scaricare Windows XP CD/ISO in italiano: download diretto ufficiale" per trovare tutti i riferimenti.