L'European Data Protection Board (EDPB) ha sollevato preoccupazioni in merito al progetto di Google finalizzato a raccogliere i dati sulla salute e l'attività di milioni di utenti Fitbit
Fitbit è un'azienda nota in tutto il mondo per i suoi prodotti: tracciatori di attività fisica che, tramite wireless e dispositivi indossabili, misurano il numero di passi, la qualità del sonno, i gradini saliti, e altre metriche personali che ruotano attorno ai concetti di fitness e benessere della persona.
A novembre dello scorso anno, Google ha annunciato l'acquisizione di Fitbit per circa 2,1 miliardi di dollari. Le ragioni di un prezzo così alto sono presto dette. In questa transazione commerciale, infatti, Google non si è limitata ad acquistare l'azienda produttrice di tracciatori per l'attività sportiva, ma è entrata in possesso anche di tutti i dati personali dei suoi 28 milioni di utenti attivi. Stiamo quindi parlando di tonnellate di informazioni in merito a salute, attività sportiva, sonno, peso corporeo, altezza, localizzazione e via dicendo: dati assolutamente preziosi per Google, che ha in mente vari progetti da sviluppare nel settore della salute e del benessere.
In una dichiarazione rilasciata dopo una riunione plenaria di questa settimana, l'organismo che fornisce consulenza alla Commissione europea relativamente alla tutela dei dati personali ha acceso i riflettori su tutte le possibili implicazioni in materia di privacy derivanti dalla fusione tra Google e Fitbit, delineando un elevato livello di rischio per il diritto alla privacy e alla protezione dei dati personali degli utenti
Critiche di questo tipo non sono certo una novità per Google, che proprio questo mese è stato formalmente indagato dall'Irish Data Protection Commission (DPC) in merito all'attività di raccolta dei dati sulla posizione degli utenti. Già a novembre 2018, infatti, diverse associazioni per la tutela dei consumatori avevano accusato il colosso delle tecnologia di utilizzare tecniche ingannevoli volte a manipolare gli utenti, che si trovano quotidianamente "stalkerizzati" da pubblicità indesiderata e proposte commerciali.
Google è stato contattato da Techcrunch per un commento sulla vicenda, ma non ha rilasciato dichiarazioni. FitBit, dal canto suo, aveva affermato in passato che i dati sulla salute e sul benessere degli utenti non sarebbero mai stati utilizzati per gli annunci Google. Può dirsi ancora valida questa affermazione? Staremo a vedere. Per ora, quantomeno, il problema è stato sollevato e l'EDPB si è assunto l'impegno di considerare tutte le implicazioni che potrebbero derivare da questa fusione in termini di privacy nello Spazio economico europeo.