Il braccio di ferro tra Usa e Cina va avanti ormai da settimane senza che le due potenze mondiali riescano a trovare un accordo. La situazione è precipitata una decina di giorni fa, quando l'amministrazione Trump ha annunciato l'entrata in vigore di un nuovo pacchetto di dazi che comporterà un brusco aumento delle tariffe sui prodotti di importazione cinese.

Concessa una proroga

La scorsa settimana, il clima si è fatto ancora più incandescente, in seguito un ordine esecutivo emanato da Trump e finalizzato a tagliare fuori il gigante cinese dal mercato statunitense delle telecomunicazioni. Sebbene l'ordine esecutivo non menzioni espressamente né la Cina né in particolare Huawei, si è pensato immediatamente all'azienda cinese leader nel settore delle telecomunicazioni.

A conferma di questa ipotesi, il Dipartimento del Commercio statunitense ha prontamente provveduto ad aggiungere Huawei e 70 sue affiliate alla cosiddetta lista Usa delle entità commerciali. Le aziende incluse in questa "black list" non possono comprare parti e componenti da società americane senza una speciale autorizzazione. Per converso, alle società americane è fatto divieto di utilizzare apparati di telecomunicazioni prodotti dalle aziende incluse nella "black list", ciò comportando secondo la Casa Bianca un rischio per la sicurezza del Paese.

Le conseguenze di questi provvedimenti non si sono fatte attendere: secondo l'agenzia di stampa Reuters, Google ha sospeso ogni rapporto commerciale con Huawei, che è stata privata delle licenze Android, il sistema operativo di cui l'azienda cinese si serve per far funzionare i propri smartphone. Volendo essere precisi, però, va detto che il sistema operativo Android è distribuito con licenza open source, per cui Huawei potrà continuare ad usarlo liberamente; non potrà invece usare i componenti aggiuntivi di Android sviluppati da Google (quindi nemmeno app come Play Store, Gmail o YouTube) o da altre aziende americane.

Nel frattempo, le aziende statunitensi produttrici di chip e microchip, tra cui Intel e Qualcomm, hanno congelato le forniture destinate alla società con sede a Shenzhen.

[Upd: video-spiegazione] Niente più Android Play Store smartphone Huawei? - Annotazione 2019-05-20 160052

A breve termine, tutti i dispositivi telefonici prodotti da Huawei potrebbero non avere più accesso alle nuove versioni di Android. Inoltre, applicazioni e servizi diventati ormai indispensabili per gli utenti occidentali, come Gmail, Google Maps e Play Store, potrebbero scomparire dagli smartphone firmati dal colosso cinese.

Sembra che Huawei, prevedendo una eventualità come quella che si è verificata, si fosse già messa ai ripari lavorando ad un proprio sistema operativo capace di far concorrenza sia ad Android che a iOS. Ma al momento il software sarebbe ancora troppo immaturo. In ogni caso, la società cinese ha confermato che continuerà a fornire aggiornamenti di sicurezza e assistenza clienti per tutti i dispositivi Huawei e Honor esistenti.

Google, dal canto suo, con un tweet pubblicato sul proprio canale Android ufficiale, ha rassicurato i possessori di smartphone e tablet cinesi, garantendo che Google Play e le protezioni di sicurezza di Google Play Protect continueranno a funzionare sui dispositivi Huawei esistenti.

[Upd: video-spiegazione] Niente più Android Play Store smartphone Huawei? - Annotazione 2019-05-20 161001

Quel che è certo è che le aziende statunitensi si stanno adeguando velocemente alle direttive impartite dall'amministrazione Trump, con ripercussioni negative già da ora visibili ai danni di alcune società cinesi. Ma siamo così sicuri da escludere che questa strategia politica non si trasformerà in un boomerang per gli stessi americani?