Esiste una società non profit chiamata Free and Fair Markets Initiative (FFMI), il cui obiettivo è quello di supervisionare l'operato di Amazon, denunciandone eventuali condotte sleali e promuovendo un mercato equo per tutti gli americani. Ma l'organizzazione è finanziata da rivali, tra cui Walmart, Oracle e Simon, tutti fortemente interessati a detronizzare il gigante dell'e-commerce

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La notizia è trapelata qualche giorno fa dal Wall Street Journal e ha destato non poco stupore: nessuno sapeva che dietro a questa organizzazione anti-Amazon vi fossero i suoi più grandi rivali.

Tutti e tre, infatti, sono in forte competizione con Amazon nei rispettivi settori di mercato. Walmart, il più grande negozio di alimentari della nazione, compete nella vendita al dettaglio; Oracle è diretto rivale di Amazon nei servizi Internet; Simon, il proprietario di uno dei più grandi centri commerciale del paese, è il paladino di tutti i centri commerciali morti e defunti a causa dello shopping online.

Alle domande del Wall Street Journal su quali fossero i suoi finanziatori, l'organizzazione no profit anti-Amazon ha fatto orecchie da mercante, ribadendo però tutta la sua avversione per il gigante dell'e-commerce, che secondo l'FFMI sarebbe responsabile di minare il bene pubblico.

Il quotidiano statunitense sottolinea che è un fenomeno molto raro - e, aggiungerei, molto preoccupante - che un intero gruppo no profit nasca ed operi esclusivamente con lo scopo di contrastare una singola azienda. Ma la circostanza che Amazon abbia molti nemici non è nuova: le indagini antitrust contro il leader dello shopping online sono all'ordine del giorno; quest'estate molti assistenti vocali (tra cui Alexa di Amazon) sono stati ritenuti responsabili di violare la privacy degli utenti; infine, l'Institute for Local Self-Reliance ha fatto di tutto per impedire al colosso dell'e-commerce di aprire una sede secondaria nel Queens.

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