Da gennaio, la Polizia Postale di Arezzo non ha tregua: piovono denunce di raggiri da parte di investitori convinti a fare trading online, che inizialmente vedono i loro soldi lievitare, ma poi non trovano più niente. Neppure il sito su cui li investivano
L'ultimo caso riguarda un 70enne aretino, che aveva investito alcune migliaia di euro con il trading online, per poi scoprire che il sito dove visualizzava il suo conto si era magicamente volatilizzato insieme ai suoi soldi.
Dopo varie indagini, la Polizia Postale ha scoperto che per iscriversi su queste piattaforme di trading online, che solitamente sono radicate a Cipro o in Inghilterra, i truffatori richiedono una cifra che va dai 100 ai 150 euro. A quel punto, le vittime ricevono le password per accedere al proprio conto e per visualizzare i movimenti. Così iniziano a investire e per i primi tempi vedono i loro soldi lievitare, tuttavia non possono prelevarli subito (e già questo particolare dovrebbe inquietarli...).
Nel frattempo, i criminali contattano gli utenti proponendo ulteriori investimenti altrettanto redditizi. La vittima vede il proprio gruzzolo crescere continuamente e si sente felice e rassicurata. Sennonché, quando l'utente smette di investire, non solo non può più accedere al proprio conto, ma la piattaforma scompare del tutto dalla rete.
Ma dove finiscono i soldi? Le indagini della Polizia Postale di Arezzo portano fino in Lituania, anche se poi se ne perde traccia, perché i criminali sono molto scaltri e veloci nel far sparire il bottino.
come non farsi truffare
La Polizia Postale consiglia a chi volesse investire online di verificare sempre sul sito della Consob quali sono i siti riconosciuti, autorizzati a svolgere un'attività legale a tutti gli effetti. Se il nome della piattaforma e l'indirizzo web non coincidono al 100% con quelli indicati dall'ente per la tutela degli investitori, desistete immediatamente!